La prima volta della giornata della cultura ebraica ad Anzio

Domenica 6 settembre Anzio ha celebrato la giornata europea della Cultura Ebraica con una iniziativa nella sala consiliare di Villa Corsini Sarsina

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Francesca Rosati, Candido De Angelis e Noemi Di Segni
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Adele Di Consiglio e Candido De Angelis

Domenica 6 settembre Azio ha celebrato la giornata europea della Cultura Ebraica con una interessante iniziativa nella sala consiliare di Villa Corsini Sarsina

La “prima volta” della giornata della cultura ebraica ad Anzio

E’ stato un pomeriggio emozionante e a tratti “storico” quello che domenica 6 settembre 2020 ha visto la città di Anzio, celebrare per la prima volta, la giornata europea della Cultura Ebraica con una interessante iniziativa nella sala consiliare di Villa Corsini Sarsina dedicata alla presentazione ufficiale del libro “Adele, Celeste e Giorgio”, pubblicato a cura dell’Associazione culturale “La Tamerice”.

Ad onorare questa importante iniziativa con la sua presenza e un suo intervento è stata Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche in Italia ( UCEI), preceduta dal “padrone di casa”, il sindaco di Anzio, Candido De    Angelis.

Il primo cittadino di Anzio ha affermato: “E’ per la nostra città un piacere poter essere inseriti nell’agenda degli eventi di questa importante giornata perché in fondo il rapporto che lega la Comunità Ebraica con Anzio è sempre stato presente, fin dalla fine del 1800 fino ad arrivare ai giorni nostri. E per me, che a livello politico ho sostenuto convintamente l’allora Ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, recarsi allo Yad Yashem a Gerusalemme, per aprire una nuova era e per chiudere definitivamente ogni conto con regimi che si sono macchiati di crimini come l’Olocausto, oggi è un bel giorno”.

La Presidente dell’UCEI ha invece evidenziato che “è stato davvero importante scoprire attraverso  questo libro la vicenda di questa vostra concittadina, Adele Di Consiglio, che ha vissuto da molto vicino le vicende dell’Olocausto, per via della perdita del padre e dello zio, che è una vicenda del tutto simile a quelle di tante persone che dopo la fine della Guerra si son dovute confrontare con questa tragedia”,

Noemi Di Segni ha poi voluto porre l’accento sulla necessità di uno sviluppo di queste celebrazioni sul nostro territorio, partendo anche dalla necessità per la Comunità Ebraica di potersi presentare non solo per via del tragico coinvolgimento come vittima nell’Olocausto.

 A fare un lungo riepilogo della vicenda storica che nel nostro Paese portò una comunità perfettamente integrata ad essere vittima e obiettivo dei movimenti politici di stampo totalitario e nazionalsocialista, è stata la ricercatrice storica di Nettuno, Francesca Rosati, che è partita dall’adozione delle leggi razziali del 1938 fino ad arrivare alle vicende che hanno visto tanti uomini e donne comuni prodigarsi durante la seconda guerra mondiale per nascondere ai nazisti cittadini italiani di religione ebraica.

Paola Fumi, curatrice del volume e esponente dell’ANPI, ha cercato di sottolineare la necessità di proseguire un percorso di educazione nelle scuole sui temi dell’Olocausto e ha lodato il lavoro svolto da Davide Vaggi ed Elvira Proia nella correzione e stesura del volume in presentazione.

E’ toccato infine ai due giornalisti de “Il Granchio” spiegare le storie dei protagonisti del libro: Adele Di Consiglio, Celeste e Giorgio Senise. Ad essere presente nella platea di Villa Sarsina, Adele, oramai molto anziana, che ha avuto un momento di forte commozione nella lettura del passaggio a lei dedicato da parte dell’autrice del capitolo, Elvira Proia.

Alla fine dell’evento vi è stata la richiesta da parte del Primo Cittadino di Anzio di poter avvicinarsi, parlare e fare una foto con la signora Di Consiglio, al fine di esprimere la gratitudine e la vicinanza alla sua vicenda e alla possibilità che tale vicenda possa essere messa a disposizione delle nuove generazioni attraverso una opera di educazione didattica nelle scuole.

Un momento davvero “storico” per Anzio.

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Francesca Rosati, Candido De Angelis e Noemi Di Segni