La testa  del Dioniso barbato di Bovillae ad Oxford

L'approfondimento di Marco Bellitto

0
648
dionisobarbato
Foto tratta dal web

La statua del Dioniso  barbato oggi a Palazzo Massimo alle Terme di Roma, fu rinvenuta nel 1926 a Frattocchie, al Km 18 della via Appia Antica , sul lato sinistro salendo verso Due Santi, nei pressi dell’attuale via Castagnole, durante gli scavi per le fondazioni di una nuova costruzione. Di questa storia ne rimane  memoria nella relazione dell’illustre archeologo britannico Bernard Ashmole che ricordava come lo stesso Paribeni , Soprintendente Regio alle Antichità, gli avesse mostrato la statua priva del capo appena recuperata con un sequestro dopo un tentativo di vendita clandestina. Durante gli stessi scavi sappiamo anche che vennero rinvenuti, oltre ad un’altra statua conosciuta come la Peplophoros, anche i resti di un antico basolato di  strada romana. E’ sempre contemporanea a questi fatti la notizia che vennero venduti  al mercato clandestino inglese le due parti del capo mancante del Dioniso. Della parte posteriore se ne sono perse le tracce, mentre di quella anteriore sappiamo che già nel 1930 lo stesso Ashmole ne aveva riconosciuto, in una rappresentazione marmorea piuttosto rovinata,la pertinenza con la statua di Palazzo Massimo grazie  ad un calco che il soprintendente Aurigemma ne aveva preventivamente curato. E’  molto probabile che questo importante frammento, passato poi all’Ashmolean Museum di Oxford come donazione dei coniugi Beazley, facesse parte di una collezione privata  ( Warren collection N° 100).Singolare  invece la storia legata alla restante parte della statua, meglio conosciuta come Dioniso Sardanapalo, già restaurata della testa mancante dallo scultore Giuseppe Tonnini prima del 1943 prendendo a modello la statua dei Musei Vaticani rinvenuta nel 1761 a  Monte Porzio Catone. Durante  la Seconda Guerra Mondiale, nel gennaio del 1944,su ordine di Hitler, la statua, già promessa da Mussolini al dottor  George Lǖttke per le celebrazioni del centenario della nascita di  Nietzsche (”Cercherò la scultura greca da mettere  nell’abside dell’Archivio di Nietzsche.Sarà il mio omaggio all’autore di “Alsosprach Zarathustra”Da una lettera del Duce ricevuta dal dottor Lǖttke il 6 luglio 1942),fu prelevata  dal museo di Roma dallo stesso generale Kesserling  e trasferita in treno a Weimar in Germania. Nel 1954 la statua passò poi a Berlino ed esposta nel Pergamonmuseum fino al dicembre del  1991 ,quando grazie  al sapiente lavoro di studio e di diplomazia  del Soprintendente Adriano La Regina, quest’opera è stata riconsegnata e ricollocata nel museo di origine a Roma. Per quel che riguarda il  frammento della testa originale ancora oggi  nell’Ashmolean Museum di Oxoford, sebbene sia stata già presentata una formale richiesta di restituzione, dovremo ancora aspettare.