Più Lariano interviene sui debiti fuori bilancio

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Lariano
Piazza di Lariano
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“Ultimamente i consigli comunali di Lariano – dichiarano in una nota i consiglieri comunali di Più Lariano – vengono convocati solo per approvare i debiti fuori bilancio.

Il debito fuori bilancio consiste in un’obbligazione maturata senza che sia stato adottato il dovuto adempimento per l’assunzione dell’impegno di spesa.

I debiti portati in discussione sono figli della passata gestione amministrativa, la loro attuale gestione però, appartiene agli amministratori di oggi.

La legge su tali situazioni prevede (’art. 23, comma 5, della legge 289/2002 (legge finanziaria 2003)che i provvedimenti di riconoscimento dei debiti posti in essere dalle amministrazioni pubbliche vengano trasmessi agli organi di controllo ed alla competente procura della Corte dei Conti, azione questa che quindi non spetta alla discrezionalità della politica ma che viene sancita dalla legge.

A tal proposito ci preme ribadire che qualora fossero accertate delle irregolarità saremmo tra quelli (augurandoci di non essere gli unici) che pretenderebbero che chi ha sbagliato paghi.

Sempre su tali debiti – continua la nota – e su quelli futuri che dovranno essere portati all’attenzione del consiglio comunale, per i quali l’attuale amministrazione ha più volte manifestato tutte le sue difficoltà nel riconoscerli, ricordiamo che la legge sancisce la possibilità (art. 194, comma 2 del Tuel.) di provvedere al pagamento anche mediante un piano di rateizzazione convenuto con i creditori; è inoltre possibile, per il pagamento dei debiti riconoscibili, procedere a transazione con la parte creditrice mediante la stipula di atto scritto e la redazione di apposito verbale.

Non discutiamo sul fatto che occorra curare gli interessi dei cittadini di Lariano, discutiamo sul fatto che si voglia farlo “ a fronte di ulteriore esborsi legali”, che ad oggi hanno visto soccombere sempre l’ente comunale, con un ulteriore aggravio delle spese legali.

Di norma occorre deliberare e pagare i debiti con la massima sollecitudine, proprio per evitare ulteriori aggravi.

Qualora però l’ente, disponendo “di idonei e congrui elementi difensivi”, decida di ricorrere per vie legali nei confronti dei creditori, deve poterlo fare necessariamente cercando soluzioni in grado di bilanciare il giusto “interesse di ottenere giustizia” con altre rilevanti esigenze di tutela del ‘”bene pubblico”.

Le decisioni che vengono prese su tali argomenti debbono poter rappresentare utilità e arricchimento per l’ente(e non ulteriore esborso), se così non fosse creerebbero un ingiustificato danno patrimoniale del quale – conclude la nota – qualcuno “dovrebbe” poi rispondere in base al comportamento avuto nel determinarlo”.