Lattanzio, (Allievi Virtus Divino Amore calcio), «Per il primo posto i giochi sono aperti»

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Allievi Virtus Divino Amore
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Allievi Virtus Divino Amore

Un gran colpo per continuare a sperare. Gli Allievi provinciali della Virtus Divino Amore hanno sbancato il campo dell’Atletico Acilia capoclasse con un 2-1 che ha assolutamente riaperto la corsa al vertice. Ovviamente orgoglioso della prova dei suoi ragazzi mister Paolo Lattanzio. «Una gara molto combattuta quella contro la prima in classifica, con pochi tiri in porta. Nonostante fossimo rimaneggiati, comunque, abbiamo sfoderato un’ottima prestazione soprattutto nel secondo tempo. Nella prima parte di gara siamo andati in svantaggio, ma all’intervallo ho “detto qualcosina” ai ragazzi cercando di scuoterli ed è andata bene. Nella ripresa la squadra è entrata in campo con uno spirito diverso, una carica maggiore, e grazie alle reti di Mirko Lattanzio (nipote del tecnico, ndr) e Alessio Faccetta nel finale, siamo riusciti a vincere un incontro importantissimo». Anche perché le premesse a questa partita non erano state delle migliori. «Venivamo dalla sconfitta contro l’Ostiantica e i ragazzi erano molto giù di morale. In settimana ho dovuto lavorare principalmente dal punto di vista mentale – spiega Lattanzio -, ma alla fine il gruppo ha avuto la reazione di personalità che auspicavo». La Virtus Divino Amore ha ora quattro punti di distanza dalla vetta, ma anche una gara giocata in meno. «I giochi sono aperti e ci sono cinque o sei squadre che possono ancora dire la loro in questa volata finale. Noi abbiamo giocato quasi tutti gli scontri diretti, dovremo affrontare solo Fortitudo e Pian Due Torri tra le avversarie di medio-alta classifica» rimarca Lattanzio che poi si proietta alla prossima gara. «Giocheremo in casa con il Tor de’ Cenci che all’andata battemmo in maniera comoda. L’errore più grande che potremmo fare, però, sarebbe quello di sottovalutare l’avversario: bisogna dimenticarsi della sfida precedente perché questa sarà un’altra partita e la mia filosofia mi porta a pensare che quella che ci aspetta sia sempre la gara più complicata e importante».