Le iniziative delle Scuole Pie verso il Natale tra festa e solidarietà

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L’iniziative dell’associazioe Padre Zelli e Scuole Pie Aspettando il Natale

Il calendario, Aspettando il Natale e lo Screening visivo ai bambini moldavi sono solo le ultime iniziative dell’associazione Padre Zelli e Scuole Pie. Il calendario è nato da un’idea promossa da Padre Capozzi e realizzato dal priore dell’archiconfraternita Giuliano Grossi. E’ disponibile online (https://drive.google.com/file/d/0Bw8za2nZ6-kUVk9FbldPekhxY2s/edit?usp=sharing) e in versione cartacea al prezzo di 3 Euro. Lo scorso 15 dicembre è stato distribuito durante “Aspettando il Natale”, una festa in piazza delle Scuole Pie durata tutta la mattina in cui i bambini hanno potuto consegnare le proprie letterine di Natale direttamente a Babbo Natale. Un momento per stare insieme, giocare e divertirsi animato anche dai ragazzi di DoppioKaos. Lunedì 16 gennaio è stato organizzato uno screening visivo per dei bambini moldavi (dopo che un mese fa circa gli studenti della scuola erano stati sottoposti agli stessi controlli. L’iniziativa è stata resa possibile dalla collaborazione con l’associazione Puer, il cui responsabile per i Castelli Romani Nando Gatta ci ha spiegato che quest’anno ricorre il ventennale dall’inizio dell’attività dell’associazione, che si occupa di aiutare e sostenere i bambini in difficoltà. Nando Gatta ci ha raccontato come il disastro nucleare di Chernobyl abbia dato la spinta ai fondatori per iniziare la loro opera che dal 1993 continua senza sosta. Tanti i soggiorni terapeutici che hanno visto piccoli ucraini, bielorussi, moldavi e lituani e dopo Fukushima anche giapponesi in Italia. Si stima che siano oltre duemila i bambini che sono venuti in Italia, di solito da metà dicembre fino a metà gennaio e poi da giugno ad agosto, in base alle disponibilità delle famiglie che li ospitano dal nord al sud fino anche a Lampedusa. Gatta ha commentato così lo screening visivo organizzato alle Scuole Pie, con cui nel 2013 è iniziata la collaborazione con Puer: “Questa è una bella iniziativa che accumuna i bambini italiani e quelli stranieri. I bambini sono bravissimi nell’integrarsi in pochissimo tempo tra loro al di là delle differenze linguistiche e di nazionalità”.