Lettera Aperta al Presidente della Repubblica dal Partito Animalista Italiano

Ecco la lettera al Presidente Sergio Mattarella dell'Avv. Cristiano Ceriello, Presidente del Partito Animalista Italiano:

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Lettera Aperta Partito Animalista a Presidente della Repubblica

Ecco la lettera al Presidente Sergio Mattarella dell’Avv. Cristiano Ceriello, Presidente del Partito Animalista Italiano:

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Lettera Aperta Partito Animalista a Presidente della Repubblica

“Ecc.mo Presidente,

a scriverLe è Cristiano Ceriello, un legale campano ma soprattutto il Presidente del “Partito Animalista Italiano”, il movimento politico che si è presentato alle scorse Elezioni Europee 2019, ottenendo lo 0,6% nazionale (oltre 160.000 preferenze: in termini numerici superiore alla dimensione di una regione come la Val d’Aosta), non riuscendo però ad eleggere deputati visto lo sbarramento al 4%; anche a livello europeo, noi rappresentiamo il partner italiano della coalizione di “partiti animalisti europei” (Animal Politics EU) che ora conta 3 Europdeputati (da Germania, Olanda e Portogallo). Il nostro Partito è radicato sui territori a “macchia di leopardo”, ma molto presente sui social media con interazione settimanale di centinaia di migliaia di contatti. A tal proposito può verificare anche un recente articolo di Affari Italiani sul “termometro politico”, a proposito della crescita dei partiti sui social media che, dalle Europee 2019, ci vede secondi solo dopo la Lega:

https://www.affaritaliani.it/politica/lega-ora-trema-anche-sui-social-il-partito-animalista-e-il-2-piu-seguito-649707.html

Dico ed anticipo questo per rappresentare come, in ogni caso, il Partito Animalista Italiano sia un movimento che risulta rappresentativo, anche in termini elettorali, di cittadini, sensibilità ed opinioni radicate in Italia. Così come per altri movimenti politici che, con i loro temi, sono rappresentativi di esigenze sociali diverse, ma ben presenti nel Paese.

Fatta questa breve premessa, arrivo alla ragione di questa missiva.

Non sta certo a noi, pur dal nostro “osservatorio” ed elettorato (in preda ad immani difficoltà che non sto ad elencarLe, per ordine di tempo, e per le quali stiamo letteralmente “lottando”), sincerarLe come siamo estremamente preoccupati per l’attuale situazione in cui versa il nostro Paese. Siamo preoccupati non solo dal punto di vista sanitario, ma valutiamo come l’Italia stia andando incontro ad una “bomba sociale”, o rischia una “bomba sociale”, che potrebbe esplodere e/o essere fuori controllo in tempi non lontani. L’economia è ferma e molte “saracinesche”, non è un mistero, non riapriranno mai più. Nemmeno la semplice riapertura sarà cagione di ripresa, anzi tra poco ci aspettano tempi forse ancora “più drammatici” del “lockdown”. Non è ancora un mistero che famiglie siano “allo stremo” ed il 15 del mese si avvicina: sia come data di prelievo dalle carte di credito, sia come data in cui (ci auguriamo di no) non verranno versati (almeno tutti) i sussidi “una tantum” tanto attesi dai cittadini che, oramai, sentono lo Stato lontano o peggio averli abbandonati. Dal canto nostro, realtà e volontari animalisti sono ulteriormente allo stremo. Le restrizioni “anti-covid 19” in molti casi sembrano aver totalmente dimenticato chi si occupa dei diritti e tutela di animali e ambiente, quindi dimenticato una parte del Paese. Ciò anche in riferimento a chi gestisce a fatica strutture, oasi, azioni di lotta al randagismo (drammatico problema anche igienico-sanitario della nostra nazione); ci vengono segnalate di continuo strutture che non hanno più i mezzi per reggere la gestione pure nell’alimentare la fauna, molte di queste non riapriranno più nemmeno ad emergenza finita. Potremo ancora andare avanti (anche legalmente siamo giornalmente impegnati a supportare chi ci chiede aiuto e chiarimenti, perchè un partito non fà solo politica, ma principalmente fà “servizio” per e tra i cittadini), però tanti indizi ci portano a reputare la situazione grave, estremamente grave, in un Paese già sommerso dai problemi anche ai tempi “pre-covid 19”.

L’attualità ci ha mostrato, nell’ultima “querelle” tra maggioranza ed opposizione, tra Governo ed i principali leader di minoranza (di cui anche i colleghi europei ci hanno chiesto spiegazioni, non comprendendo la mera polemica politica in questo momento così drammatico), come forse un Governo politico di maggioranza non sia più la soluzione per affrontare in modo “sereno” e “reale” questa crisi. La situazione è troppo grave, anche nei probabili conflitti tra categorie sociali che sta per accentuarsi: chi gode di sussidi (RdC ad esempio) e chi no; autonomi contro dipendenti; servizi sociali non più fruibili da tanti cittadini; famiglie che sono e si sentono abbandonate dalle Istituzioni; volontari, associazioni, realtà totalmente lasciate a combattere (come gli animalisti o volontariato), in molti casi, “contro i mulini a vento”.

Sappiamo di non scoprire nulla di nuovissimo che non sia già stato percepito dalla Sua sensibilità ma, ripetiamo, crediamo che la situazione sia estremamente drammatica, paragonabile solo al dopo-guerra ed alla necessità di ricostruire il Paese, smarrito, umiliato, stanco, arrabbiato, impoverito anche di ideali.

Come nel dopo-guerra, crediamo che l’unica soluzione possa essere un Governo che rappresenti tutte le “anime” sociali, reali ed appunto rappresentative del Paese. Un Governo, come nel dopo-guerra in cui entrarono non solo tutti i movimenti del CLN, ma pure tutte le realtà sociali presenti nel Paese al momento della ricostruzione.

Un Governo che, nella nostra idea, coinvolga appunto tutte le realtà presenti nel Paese e che, prendendo a riferimento le ultime consultazioni nazionali (Europee 2019), tagliando gli estremismi vada appunto: dal “Popolo della Famiglia” (0,5%), al “S.V.P.” (0,5%), al “Partito Animalista Italiano” (0,6%), a “La Sinistra” (1,8%) e così via, sino ad arrivare alla Lega (primo partito delle Europee con il 34,3%). Un Governo, intendiamoci, non fatto di leader e/o rappresentati necessariamente politici, ma che sia espressione con “figure tecniche” di ognuna di queste realtà, partiti, sensibilità, cittadini, presenti nel Paese. Oltre a coinvolgere realtà rappresentative dei movimenti associativi, sindacali e del “terzo settore”. Il Paese ha bisogno di essere rappresentato integralmente in questa “seconda ricostruzione”. In tempi eccezionali, come ci insegnarono già le democrazie ateniese e romana, servono soluzioni eccezionali che non faccia sentire nessun “civis” abbandonato o, peggio, senza rappresentanza.

Crediamo che questa sia una necessità, ma pure un’opportunità per provare (proprio come nel dopo-guerra) a ricostruire il Paese appunto nella sue molteplici divisioni, realtà e regionalismi.

Ci siamo permessi di scriverLe non per questioni “di bottega”, ma perchè davvero pensiamo come sia un momento “così drammatico” ed “eccezionale” questo che, a questo punto, scelte forti e di intera unità nazionale non siano più rinviabili. Oltre alla forze presenti in Parlamento (poche, vista la legge elettorale in vigore), c’è bisogno come nel dopo-guerra (lo ripetiamo) e nella cosiddetta “Prima Repubblica” ai tempi dei momenti più drammatici del Paese (in cui anche movimenti con lo 0,5%, addirittura anche con lo 0,39% come nelle politiche 1992, avevano la propria giusta voce nelle Istituzioni, rappresentando centinaia di migliaia di persone) dell’apporto di tutti, di tutte le realtà politiche (anche extra-parlamentari) e sociali presenti nel Paese: insomma, c’è bisogno di tutti.

Ringrazio per l’attenzione che vorrà concederci e, confidando in Suo riscontro, porgo i ns. più sinceri auguri di buon lavoro”

La lettera in formato pdf:

Lettera Aperta Partito Animalista a Presidente della Repubblica