Nota dell’APPI Associazione Professionisti Pilates Italia in cui si chiede la riapertura degli studi Pilates
“Mi chiamo Lucia Nocerino, sono un ex ballerina e da 20 anni mi occupo di discipline del benessere. Da due anni sono il Presidente dell’ASSOCIAZIONE PROFESSIONISTI DI PILATES in ITALIA. Sono qui a segnalarle un problema che attanaglia la nostra categoria da circa 20 anni e che oggi più che mai si fa sentire a causa delle restrizioni imposte dal Governo e naturalmente dalla situazione di emergenza sanitaria. Forse non lo sa, ma la nostra categoria, a causa di un vuoto normativo, purtroppo NON ESISTE. Si ha capito bene, NON ESISTE, non abbiamo un codice ATECO specifico e allo stesso tempo NON SIAMO UNA DISCIPLINA SPORTIVA ai fini del CONI. I luoghi dove insegniamo la nostra disciplina, che è di fatto motoria ma rivolta al benessere psicofisico delle persone salvaguardandone la salute e la postura, NON SONO PALESTRE, ma STUDI PILATES. Luoghi normalmente piccoli (tra i 60 e i 200mq) dove sono presenti le attrezzature tipiche della disciplina e dove, da sempre, facciamo ingressi a prenotazione da un minimo di 1 (personal training) ad un massimo di 10/12 persone. Ebbene, forse non lo sa, ma lo STUDIO PILATES non esiste per MANCANZA NORMATIVA. E lo sa qual è il paradosso? Il paradosso è che non siamo considerati uno SPORT, quindi non possiamo godere dei vantaggi offerti alle discipline sportive, eppure siamo COSTRETTI ad aprire PALESTRE. Lei sa che i provvedimenti presi per questa emergenza COVID hanno fermato, prime tra tutte, proprio le attività delle palestre che forse purtroppo saranno anche le ultime che farete riaprire. Ma LO STUDIO PILATES NON è UNA PALESTRA. Ma allora perché strutture piccole dove sono contingentati gli ingressi da sempre in quanto a prenotazione e dove si può garantire la sanificazione alla fine di ogni lezione devono rimanere chiuse magari fino a giugno, come forse state progettando per le palestre, di fatto costringendoci a riprogrammare l’attività da settembre? Vede, quello slogan che sapientemente avete costruito per indicare continuamente alla popolazione i comportamenti corretti da adottare in questo periodo, riporta tra le prime regole dello stare a casa il “fare esercizio fisico”, ma dietro quello slogan ci sono migliaia di insegnanti, persone, famiglie che vivono di questa professione: Far fare esercizio fisico, nel nostro caso attraverso gli insegnamenti di Joseph Pilates. Il fare esercizio fisico a casa in questo momento viene garantito dalla generosità di migliaia di professionisti, nel nostro caso di Pilates, che senza aver ricevuto ancora nulla dallo Stato, ogni giorno si collegano online con i propri allievi per tenerli sani e mentalmente stabili. Perché vede, esercizio fisico è salute, fare esercizio fisico è riduzione dei costi sociali, fare esercizio fisico è rinforzare le difese immunitarie. Io non posso accettare che il governo sia tanto miope da non comprendere come differenziare le riaperture dei centri che si occupano di attività fisiche rivolte al benessere e come poter garantire la salute dei propri cittadini, garantendone anche l’accesso a strutture piccole e facilmente contingentabili. L’ATTIVITA’ FISICA E’ UN SERVIZIO ESSENZIALE perché TUTELA LA SALUTE DEI CITTADINI. Io voglio credere che sarà così lungimirante da allargare le sue vedute e aprire una strada al riconoscimento del nostro VALORE SOCIALE. In fede Una cittadina che chiede solo di poter lavorare” Si rivolge con queste parole al Ministro Spadafora Lucia Nocerino