L’ultima sfida di Simone Cristicchi, l’arte che parla ai bambini

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Andrea Titti intervista il cantautore Simone Cristicchi e lo chef Renato Bernardi a margine della conferenza stampa di presentazione del Bajocco 2015
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Andrea Titti intervista il cantautore Simone Cristicchi e lo chef Renato Bernardi a margine della conferenza stampa di presentazione del Bajocco 2015

E’ il volto più famoso dell’edizione 2015 del Bajocco Festival di Albano Laziale, tra i più eclettici artisti del panorama musical teatrale italiano, Simone Cristicchi si esibirà sulle strade dell’antica Albalonga con “Il Soffiasogni”, sabato 12 settembre, replicando per tre volte lo spettacolo di circa 40 minuti, a partire dalle ore 21, per arrivare sino alla mezzanotte.

Meta Magazine ha chiesto proprio a Simone il perchè di questa sua partecipazione al Bajocco:

“La domanda è difficile, ma diciamo che ho scelto di partecipare al Bajocco perchè amo sperimentare nuove forme di comunicazione con il pubblico. In particolare ho scelto di interpretare Il Soffiasogni, spettacolo rivolto ai bambini, perchè qui ad Albano aprirà a breve la prima libreria dei Castelli Romani esclusivamente rivolta ad un pubblico di minori. Libreria, biblioteca e ludoteca, che appunto prenderà il nome del Soffiasogni. Rivolgersi ai bambini, provando a coinvolgerli in uno spettacolo anche partecipato è molto stimolante”.

Che rapporto hai con i Castelli Romani ed Albano?

“Io vivo a Galloro, tra Genzano ed Ariccia, quindi il mio rapporto con i Castelli Romani è strettissimo. Esibirmi ad Albano in occasione di un evento così significativo come il Bajocco Festival è per me un piacere ulteriore”.

Che spettacolo porterai in scena, o per meglio dire, in strada, a questo Bajocco 2015?

“Reciterò per la prima volta “Il Soffiasogni”, uno spettacolo rivolto al pubblico dei bambini, ispirato dal romanzo di Roald Dahl “Il G G G – Il Grande Gigante Gentile. Nel mezzo della notte, un gigante buono soffia con la sua tromba ai bambini tante favole, i sogni appunto”.

La tua produzione artistica che spazia dalla musica al teatro si è sempre caratterizzata per i temi particolarmente sensibili che hai toccato, dalla malattia mentale alle foibe, ed ora i bambini: perchè scegli questo tipo di impegno apparentemente scomodo?

“Cerco di raccontare ciò che sento e ciò che vedo, affrontando sempre sfide nuove. In particolare il pubblico dei bambini è particolarmente stimolante, perchè allo stesso tempo tra i più difficili ed i più affascinanti. Il Soffiasogni di questo Bajocco è una prova per chissà, forse domani continuare su questa strada”.

Tu sei anche autore di Magazzino 18, spettacolo teatrale sullo sterminio delle Foibe: proprio Meta Magazine lo scorso anno organizzò un convegno il 3 Febbraio su questo tema con autorevoli ospiti. Auspicheresti la messa in scena di Magazzino 18 in un teatro dei Castelli Romani?

“Perchè no? Sarebbe una ulteriore replica di uno spettacolo che ne ha già superate 140 e qui ai Castelli Romani non è stato ancora ospitato. Se mi fosse richiesto lo farei volentieri”.