L’università come volano della crescita economica

Riflessione personale sull'università di Luigi Dell'Orso: "crediamo nelle nuove generazioni, crediamo nei giovani"

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L’università non va considerata solo come volano della crescita economica, ma anche e soprattutto come motore della crescita socioculturale. Istituzione che influisce sulla evoluzione dei costumi, sul modo di pensare e sulla cultura di un popolo. Oggi, tuttavia, l’università ha il dovere di sentirsi ancor di più bacino intellettuale e tutrice delle innovazioni e tradizioni del Paese. L’università deve essere capace di volgere lo sguardo a nuovi bisogni, con nuove prospettive, con gli occhi diversi di chi anticipa le tendenze anziché inseguirle. Ancor di più che in passato, l’università dovrebbe, a livello geopolitico, distinguersi come elemento di congiunzione e cooperazione nel colmare i divari economico-sociali, sempre più ampi dopo l’avvento del Covid-19. Ma questo motore si è inceppato: manca il carburante, mancano i nostri giovani. I nostri giovani, il nostro capitale sociale,  ha bisogno di insegnanti, di esempi e maestri capaci di fornire le risorse e le armi necessarie per sentirci sempre al pari di tutti gli studenti europei. “Molte cose che noi ignoriamo saranno conosciute dalla generazione futura; molte cose sono riservate a generazioni ancora più lontane nel tempo, quando di noi anche il ricordo sarà svanito: il mondo sarebbe una ben piccola cosa, se l’umanità non vi trovasse materia per fare ricerche.” Diceva Seneca nelle Questioni Naturali, crediamo nelle nuove generazioni, crediamo nei giovani, altrimenti il debito pubblico creato sarà tutto sulle loro spalle.