Marco Amelia, il Campione del Mondo che ha militato nel Rocca Priora

La storia del portiere Campione del Mondo 2006 Marco Amelia

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Marco Amelia - (Immagine tratta da gazzetta.it)

Quella volta che il cielo si colorò di azzurro sullo Stadio Olimpico di Berlino, c’era anche lui. Marco Amelia non giocò nemmeno un minuto di quello straordinario Mondiale vinto nel 2006, ma i suoi guantoni ebbero il privilegio di alzare la coppa più ambita da qualunque calciatore professionista. Lui, che per arrivare al professionismo ha dovuto cominciare dal basso, come tutti. Primissima esperienza ai Castelli, tra le tra le fila della Lupa Frascati dall’87 al ‘91. Del resto è proprio Frascati il suo paese natale. E poi subito a Roma per un biennio, a vivere le prime esperienze del calcio che conta.

La carriera di Marco, oggi allenatore, decolla soprattutto a Livorno, dal 2001 al 2003 con 39 presenze tra Serie C e B. Piccola parentesi a Lecce e Parma e poi ritorno a Livorno, dal 2004 al 2008, dove partecipa alle brillanti stagioni dei granata in massima serie. É proprio nel 2006 che arriva la conferma di Lippi per partecipare al Mondiale in Germania. Presente, passato e futuro dell’ex portiere si intrecciano in una carriera costellata di momenti brillanti e fasi in ombra. Dopo il Livorno arriva a Palermo, poi Genoa e infine Milan: il calcio che conta dove conclude la sua esperienza in A con 29 presenze. Poi un susseguirsi di trasferimenti fugaci all’insegna della discontinuità: Rocca Priora, Perugia, Lupa Castelli Romani, Chelsea e Vicenza.

Adesso il presente di Marco Amelia è quello di allenatore. Lupa Roma (2018-19), Vastese (2019-20), Livorno (2021) e infine esperienza a Prato nell’ultimo campionato 2021-22, chiuso in anticipo con l’esonero dopo una stagione troppo poco convincente per i vertici del club toscano. Il presente di Marco Amelia sembra ancora incerto e nebuloso. Tutto da costruire. A Marco capita allora di pensare al futuro. Adesso la pianificazione capillare della propria carriera diventa una delle sue priorità. Molti si domandano se avrà modo di allenare nelle serie calcistiche maggiori. La risposta l’ha data proprio lui in un’intervista rilasciata al portale “News” del sito superscommesse.it. “Ci vuole gavetta prima del grande salto”. Poi aggiunge: “È un percorso obbligatorio che va fatto per essere poi pronti ad un eventuale salto di categoria a cui aspiro”. Marco non si nasconde e prova a sfondare.

Per adesso sembra che la strada sia ancora impervia eppure basta lasciarsi trascinare dalla voglia di farcela per ambire a grandi traguardi. Come quella volta nel 2006. Si gioca Partizan – Livorno, è l’87° minuto, con il risultato inchiodato sull’1-0 per i croati. Calcio piazzato sulla sinistra, la palla spiove nel cuore dell’area dove l’unico in casacca gialla svetta di testa: è Marco Amelia di Frascati, il campione del Mondo. Amelia versione bomber regala il pareggio ai toscani e si ritaglia un pezzo di storia insieme agli altri che come lui hanno segnato su azione in UEFA: Enyeama, Palop, Schmeichel, Bodart e Žaŭnoŭ.

A Marco capiterà sicuramente di ripensare a quel gol e al passato, quello lontano, quando tutto è iniziato ai Castelli. Con la Lupa Frascati inizia addirittura da centravanti. Forse l’istinto dell’attaccante è rimasto proprio in quel gol di testa contro il Partizan. Retrocede in porta ed entra a far parte del settore giovanile della Roma e conquista il titolo nazionale con gli Allievi nel ‘98-99, sotto la guida del tecnico Mauro Bencivenga. Dopo il grande salto nel calcio che conta, torna ai Castelli nel 2014-15. Un legame forte indissolubile quella con la sua terra d’origine dove in quegli anni vive l’affiliazione tra Montefiore e AIC Junior, progetto dedicato alla crescita di giovani talenti.

Marco Amelia oggi è lontano dai riflettori, lui che ha vissuto la luce accecante all’Olympiastadion di Berlino nel 2006. Ma continua a lavorare in sordina. Aspetta paziente. Perseveranza, consapevolezza e umiltà saranno i fattori del successo. Basterà solo dare tempo al tempo.