Marco Rapo “Nuovo P.R.G. di Marino in un Tik Tok”

"Ieri, in piena campagna elettorale, anzi quasi alla fine, ormai al limite della chiusura delle liste per le elezioni nel Comune di Marino del 3 e 4 ottobre p.v., mentre l’Amministrazione M5S ha adottato il nuovo strumento di pianificazione urbanistica, il PUCG (Piano Urbanistico Comunale Generale), quasi tutta la minoranza ha optato per la non partecipazione al voto in segno di protesta; quasi tutta, per l’appunto, eccetto il sottoscritto che ha presenziato sino alla fine motivando nel merito il voto contrario al deliberato".

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Marco Rapo

“NUOVO P.R.G. DI MARINO IN UN TIK TOK

Ieri, in piena campagna elettorale, anzi quasi alla fine, ormai al limite della chiusura delle liste per le elezioni nel Comune di Marino del 3 e 4 ottobre p.v., mentre l’Amministrazione M5S ha adottato il nuovo strumento di pianificazione urbanistica, il PUCG (Piano Urbanistico Comunale Generale), quasi tutta la minoranza ha optato per la non partecipazione al voto in segno di protesta; quasi tutta, per l’appunto, eccetto il sottoscritto che ha presenziato sino alla fine motivando nel merito il voto contrario al deliberato.

Sebbene l’organo che si è espresso sia formalmente quello a ciò deputato, il Consiglio comunale, chi ha seguito il dibattito si è reso conto di un deliberato consumatosi nello spazio di una clip musicale in un Tik Tok.

Se l’Amministrazione è stata così, possiamo definirla, baumaniamente fluida decidendo sull’atto principe per la tutela e per lo sviluppo futuro del territorio, le forze “corazzate” all’opposizione non sono state da meno. Si pensi che la massima espressione partitica dell’avversità al PUCG è stata la contestazione del Tik Tok da parte del candidato sindaco del centrosinistra espresso tra gli iscritti del PD. Non un’impugnazione giurisdizionale – per quella bisogna metterci la testa, i danari e non secondariamente la faccia, politicamente intesa – ma una mera protesta, un esposto al Prefetto per denunciare un fatto accaduto; nel caso di specie un Consiglio comunale preparato anni prima dai grillini locali.

Ovvio che in tanto stantio panorama continui a distinguersi persino l’attuale maggioranza politica di Palazzo Colonna, peraltro assai più scaltra dei suoi maggiorenti nelle Amministrazioni sovracomunali, ancorché non meno inadeguata delle precedenti a risolvere i problemi di Marino.

Più ordini di fattori venivano in evidenza sui quali esprimere e, soprattutto, motivare il voto alla nuova pianificazione urbanistica. In primis il giudizio sul vecchio P.R.G. rispetto al nuovo; graficamente roba, per lo più, da autocad, complicata anche solo da far “girare” su pc e telefonini del popolo fiduciosamente occupati dai social. Più leggibili, invece, le relazioni allegate al Piano i cui incipit hanno messo bene in evidenza proprio i rilievi critici dell’iniziativa.

La domanda retorica che ho posto è stata, infatti, sollecitata proprio dal punto di “partenza” (così letteralmente) della nuova pianificazione 5S, ossia l’attenzione alla rivalutazione e allo sviluppo delle peculiarità locali, quindi la coltura vitivinicola (che, invero, fa già notizia leggere visto che è stata fatta estinguere), il turismo, il commercio, l’artigianato e tutte queste belle ed altre parole che si leggono ad ogni campagna elettorale: perché, anche Voi del M5S al governo di Marino, ve ne preoccupate solo sul finire di mandato?

Quindi ho proseguito (domanda, stavolta, non retorica): su quale base questo Tik Tok (rectius, Consiglio comunale) vi dovrebbe dare fiducia? Su quello che dite di avere fatto di buono? Be’, vi prego di non contestare; non vorrei dovere cedere alla divulgazione della palatana primaverile o del grano maturo di questi giorni che colora i parchi del paese come la valle nella quale trova quiete mortale il legato ispano-romano Massimo Decimo Meridio, meglio noto come il gladiatore; perché nei nostri parchi, tra transenne divelte, vasi danneggiati e tombini fuori sede, scorrazzano i bambini; perché, soprattutto con rispetto delle categorie meno agiate, utilizzando una battuta di un meraviglioso attore di teatro: “non avete notato come ormai il nostro paesaggio urbano è magnificamente disegnato a misura di poveraccio?”. E allora? Bisognava attendere la fine della legislatura per accorgersene e per annunciare che sarà fatto dalla prossima amministrazione? Tra l’altro, bella scommessa, visto il rinnovamento preannunciato.

Come emerge, e senza bisogno di ripercorrere tutti gli argomenti, quelle che mi hanno portato e che dovevano portare il Consiglio comunale tutto a respingere l’importante ordine del giorno erano e sono ragioni di merito. Tutto, sì, non è un refuso, perché anche i consiglieri di maggioranza, coinvolti dall’esposizione di un angolo visuale diverso dagli ordini di scuderia, avrebbero potuto e dovuto rivedere il compitino del giorno. Non sarebbe stato sabotaggio né lesa maestà. Sarebbe stato un atto di quella politica inclusiva, condivisa e partecipata, mai come oggi tanto decantata ma regolarmente impedita nei fatti sin dal suo sorgere.

È il merito che doveva portare a bocciare questo Piano, non i vizi di forma sui quali si è basato l’Aventino della restante minoranza; anche perché, a tutto concedere il gioco delle parti, mi pare che tutto si possa dire a questa Amministrazione fuorché di non essere formalmente inclusiva; delle vere e proprie messe in mora, insindacabili, le convocazioni e quindi le richieste di partecipazione della maggioranza.

Il problema non è l’avere deliberato il 18.8.2021, almeno perché non è meno problema del deliberato del 3.8.2011, per non parlare di quello del 9.5.2007 che approvò la graficizzazione del Divino Amore. Il problema sono le persone che hanno approvato quei deliberati, comprese quelle che hanno adottato il PRG “uscente”, perché sono i soggetti che hanno incarnato la politica locale e che hanno distrutto Marino sotto tutti gli ambiti.

È un problema che si inserisce perfettamente nelle pieghe del PUCG approvato ieri, nei termini delineati dal diligente dirigente preposto: è un piano che va riempito di contenuti. Quindi, con tutte le migliorie che questo Piano, almeno in appendice, non poteva non avere rispetto a quello passato di ormai comprovata scelleratezza, il problema sono i contenitori di quei contenuti.

Non si potrà nemmeno dire essere un film già visto, perché l’urbanistica marinese è ormai una fiction alla sesta serie; avvincentissima; quindi si scoprirà anche il significato di questo Aventino, dal momento che l’approvazione adesso passa alla Regione Lazio a guida PD-M5S. Una cosa è certa, documentata: da quando il mostruoso meccanismo cementizio marinese è stato avviato, esso è stato portato avanti dalle più eterogenee Amministrazioni che si sono succedute, comprese quelle di centrodestra anch’esse oggi aventine o di quelle extraconsiliari pure silenti. E qui la trama si è già tinta di giallo”. Lo dichiara il Consigliere comunale Marco Rapo