Marini, “Noi continuiamo perchè la gente non vuole che Albano torni indietro”

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Nicola Marini
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Nicola Marini Sindaco di Albano Laziale

Sindaco, molti dei suoi sfidanti dicono che lei sia antipatico e che in questi cinque anni sia uscito poco da Palazzo Savelli, rinunciando al dialogo con i cittadini: cosa si sente di rispondere?

Il metro di valutazione per un Sindaco credo sia la sua capacità di amministrare, il modo in cui interpreta il ruolo di amministratore pubblico, il modo in cui si mette al servizio della comunità. La gente sceglie questo tipo di caratteristiche non certo la simpatia o l’antipatia. Vorrei ricordare ai miei sfidanti, inoltre, che io vivo del mio lavoro così come ho lavorato – e tanto – come Sindaco. E mi dispiace deludere i miei sfidanti, ma sono cinque anni che io dialogo quotidianamente con i cittadini: rispondo su Fb, ai post e ai messaggi in privato; rispondo alle mail che i cittadini mi scrivono, li incontro ogni settimana, tutte le settimane, da cinque anni.

Durante il suo mandato la sua maggioranza in Consiglio Comunale è stata piuttosto turbolenta: numerosi sono stati i rimpasti di giunta, i cambi di assessori e non pochi i consiglieri comunali che, eletti con le opposizioni sono passati con la maggioranza e viceversa, spesso determinando la sopravvivenza della sua giunta. Lei oggi si sente di dire che la sua coalizione sarà più stabile di quella del 2010? E perchè?

Come ho avuto modo più volte di dire, in questi cinque anni ognuno ha fatto le proprie scelte assumendosene le responsabilità. C’è chi ha deciso di sposare il nostro progetto comprendendo la delicatezza dei momenti che la città stava attraversando e c’è chi, a tre mesi dalle elezioni, dopo cinque anni passati assieme, ha deciso di andarsene per perseguire altre strade. Se un assessore lascia, viene sostituito perché bisogna garantire equilibrio e stabilità amministrativa: i mal di pancia della politica o le aspirazioni del singolo non possono e non devono ricadere sui cittadini. Sono certo che la coalizione con cui ci presentiamo oggi sarà più stabile perché insieme abbiamo condiviso un percorso durato cinque anni, insieme abbiamo affrontato momenti difficili e insieme li abbiamo superati.

Durante il suo mandato è stato spesso oggetto di attacchi personali, accuse e denunce alla magistratura: questa campagna elettorale sembra più un referendum sulla sua persona piuttosto che per scegliere un governo per Albano; alle accuse che le vengono mosse cosa si sente di rispondere?

Quando sei un Sindaco che lavora con rigore e serietà…Quando l’Amministrazione lavora con trasparenza…Quando si aboliscono i privilegi e si considera tutti i cittadini sullo stesso piano è inevitabile attirare su di se rabbia, cattiveria e “fango”. Ci sono abituato oramai. Ho sempre scelto di mantenere il mio profilo, la mia educazione, il mio modo di essere. Non ho accettato provocazioni e ho continuato a lavorare. Ovviamente sono ricorso alle sedi legali laddove è stata lesa o diffamata la mia persona e il mio operato. Si dia il caso che mi sia stata data anche ragione, ma questo ovviamente i macinatori di fango evitano di dirlo. Non ho mai pensato che chi più urla ha più ragione, perché poi le urla passano come le parole…mentre i fatti restano.

Ci dica tre aggettivi per definire le qualità che dovrebbe avere un buon Sindaco?

Serietà, capacità amministrative e disponibilità ad ascoltare. Se posso aggiungere un’altra qualità direi sicuramente l’essere trasparenti.

Quale la più grande soddisfazione che si sente di portare a bilancio per i suoi cinque anni di governo e quale l’obiettivo concreto che vorrebbe realizzare per la prossima legislatura se riconfermato?

Soddisfazioni ce ne sono state tante come l’aver avviato la raccolta differenziata, abolito ogni forma di privilegio, non aver tagliato di un euro la spesa per il sostegno alle fasce deboli. L’aver riportato Albano al centro di un’offerta culturale di qualità. I messaggi giunti da ogni parte del mondo all’indomani del caso Priebke, gente che “ringraziava” la nostra città per aver ricordato a tutti i valori antifascisti e democratici che sono alla base della nostra Costituzione, della nostra società. Ce ne sono tante, ma sicuramente nulla è paragonabile alla soddisfazione di aiutare a risolvere una problematica che incontra il cittadino. Nella prossima legislatura realizzeremo quello di cui la città ha bisogno all’interno di un piano strategico che abbiamo illustrato in campagna elettorale. Dopo aver rimesso i conti in ordine ora è possibile farlo.

Che spazio e ruolo immagina per Albano tra dieci anni?

Immagino una città cresciuta sotto ogni aspetto. Un punto di riferimento dell’offerta culturale regionale e non solo, dotata di infrastrutture pubbliche e con diversi punti della città chiusi al traffico. Mi auguro che tra dieci anni saremo ancora primi nelle “classifiche” di Corriere della Sera e Sole 24 Ore in fatto di trasparenza così come lo siamo oggi. Soprattutto mi auguro che con la prossima legislatura riusciremo ad essere un ponte per una nuova classe dirigente, composta da tanti giovani e volti nuovi che continueranno a farsi portatori delle nostre tradizioni, dei nostri valori, delle nostre bellezze.

Per lei cos’è la politica?

Per me la politica è innanzitutto passione, entusiasmo, voglia di dare un contributo alla comunità, di partecipare alla vita e alla crescita della nostra città. Ma la politica è anche spirito di servizio verso i cittadini, i loro problemi, le loro necessità, le loro legittime aspettative. Penso anche che alla politica ci si presti, non lo si debba fare come “professione” perché altrimenti si diventa schiavi della poltrona e del potere.

Queste elezioni rappresentano un record per Albano: nove candidati Sindaco e 34 liste, con circa un candidato consigliere ogni quaranta abitanti: alcuni sostengono che questa frammentazione sia il frutto avvelenato del suo metodo di far politica ed amministrazione; cosa si sente di rispondere e, in ottica ballottaggio ha ancora senso parlare di voto utile?

Vede? È quello che ci dicevamo prima. Alla fine c’è chi è ossessionato dalla ricerca di un colpevole. Io invece penso che sia semplicemente la democrazia. La libertà di ognuno di poter presentare le proprie idee mettendoci la faccia, nel rispetto di chi ha idee differenti. Il fatto che ci siano così tante proposte non deve essere vista, a mio avviso, come un aspetto negativo, ma piuttosto come la vera essenza della democrazia. Il voto utile è il voto dato a un progetto serio, a una persona affidabile. Il voto utile è un voto che fa andare avanti la città, non tornare indietro.

Un cittadino o cittadina di Albano dovrebbe votare per lei perchè?

Abbiamo dimostrato di avere la competenza amministrativa per affrontare i problemi della città. Abbiamo saputo cogliere le opportunità dei fondi europei e riqualificato zone che altrimenti sarebbero abbandonate a loro stesse. Abbiamo reso le frazioni più vicine anche attraverso una rete di trasporto pubblico locale da e verso il centro, il cimitero, le poste, gli uffici, i parcheggi, i principali servizi. Abbiamo dimostrato di essere vicini alle fasce deboli non tagliando mai le risorse all’assistenza sociale. Abbiamo investito sulla raccolta differenziata, sulla raccolta dei rifiuti ingombranti gratuitamente e a domicilio e su un’isola ecologica che funziona anche la domenica. Vogliamo continuare a farlo, così come vogliamo continuare a rilanciare Albano attraverso la cultura, la promozione delle nostre bellezze. Vogliamo dotare la città di un sistema integrato di videosorveglianza che tuteli la sicurezza dei cittadini e dei beni comuni. Di certo continueremo a non illudere i cittadini con promesse che non possiamo mantenere, questo è stato molto apprezzato. Noi siamo il centrosinistra che difende i valori antifascisti e democratici, che mette la trasparenza prima di ogni cosa, che vuole continuare a far crescere la nostra città. Il consenso che abbiamo raccolto nelle iniziative, casa per casa, dimostra che la gente voterà per noi, per il centrosinistra, perché non vuole che Albano torni indietro, ma continui questo percorso di rilancio e di valorizzazione.