Marino Laziale ricorda i suoi caduti

Nelle scuole di Marino Laziale attivata la Campagna informativa “CONOSCERE PER RI-CONOSCERE” sul fenomeno degli ordigni inesplosi

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Anniversario bombardamento Marino

MARINO RICORDA I SUOI CADUTI

Nelle scuole attivata la Campagna informativa “CONOSCERE PER RI-CONOSCERE” sul fenomeno degli ordigni inesplosi.

In occasione del 75° anniversario del Bombardamento della città di Marino l’Amministrazione comunale, in attuazione del protocollo d’intesa siglato tra il MIUR e l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra Onlus (ANVCG),  darà vita ad una Campagna informativa denominata “Conoscere per Ri-conoscere” sugli ordigni bellici inesplosi e sulle procedure di sminamento.

L’iniziativa si rivolge agli alunni delle classi terze di tutte le scuole medie del territorio.

Due le date previste 28 e 29 gennaio 2019 nelle quali, oltre a ricordare il luttuoso evento del ’44 a Marino,  si alterneranno i Relatori nelle persone del il Presidente Regionale ANVCG Antonio Bisegna, gli artificieri del 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma dell’Esercito Italiano, il referente nazionale del Dipartimento ordigni bellici ANVCG Giovanni Lafirenze, e l’Assistente Tecnico BCM  dell’ANVCG Renato Silvestre con numerosi pezzi di ordigni ormai inoffensivi da mostrare ai ragazzi congiuntamente al robot usato per lo sminamento. Saranno presenti altresì militari che hanno svolto questo tipo di servizio in zone di guerra e che forniranno la loro testimonianza.

Sabato 2 febbraio 2019 sarà dedicato alle celebrazioni ufficiali: alle ore 10,30 partirà il Corteo cittadino preceduto dal Concerto Filarmonico “E. Ugolini” diretto dal M° R. Carmine Scura che attraverserà il centro storico cittadino per recarsi al Monumento ai Caduti di piazzale degli Eroi dove si svolgerà la Cerimonia di Commemorazione alla presenza delle autorità civili, militari e religiose, delle Associazioni combattentistiche e d’arma e della cittadinanza tutta.

Alle ore 12,30 la città si fermerà al suono della sirena che ricorderà l’allarme antiaereo attivato per annunciare l’arrivo dei bombardieri.

Dalle ore 10 alle 12 e dalle 16,30 alle 18,30 si potrà effettuare il percorso attrezzato denominato “Memorie di Guerra” nella Grotta situata nei sotterranei di palazzo Colonna a cura dell’Archeoclub Colli Albani.

Infine appuntamento alle ore 18,00 nella Basilica di San Barnaba Apostolo con la Santa Messa in suffragio dei Caduti officiata dall’Abate Parroco Mons. Pietro Massari.

“Ringraziamo l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra per la fattiva collaborazione nel recarsi presso le nostre scuole – hanno dichiarato il Sindaco Carlo Colizza e l’Assessore alle Pubblica Istruzione Paola Tiberi – e illustrare i pericoli derivanti dal ritrovamento casuale di tali ordigni. La loro presenza sarà importantissima per promuovere i valori della pace e della solidarietà e per ricordare che questi valori sono imprescindibili per costruire un futuro migliore per tutta l’umanità”.

MARINO HA RICORDATO IL BOMBARDAMENTO DEL ‘44

“Onorato di ricordare dopo 75 anni i momenti duri ma anche i momenti di riscatto di questa città. Non scordiamo da dove veniamo” il monito del Sindaco Carlo Colizza.

2 Febbraio h.21 – Si è svolta sabato 2 febbraio 2019 la Cerimonia di commemorazione per il 75° anniversario del Bombardamento di Marino.

A causa della pioggia incessante la cerimonia di Commemorazione si è svolta all’interno di palazzo Colonna, nella Sala Consiliare alla presenza del Sindaco, del Presidente del Consiglio Comunale di Assessori e Consiglieri Comunali, dell’Abate Parroco Mons. Pietro Masdella Basilica di San Barnaba Apostolo Mons. Pietro Massari, di una delegazione dell’A.N.P.I., di una rappresentanza dell’Associazione Carabinieri in congedo, delle Guardie Zoofile, del Centro Anziani di Marino. Per le Forze dell’Ordine sono intervenuti il cap. Emanuele Tamorri Comandante della Compagnia Carabinieri di Castelgandolfo con il Comandante della Stazione CC di Marino L.te Simmaco Vigilante, alcuni rappresentanti del Commissariato della Polizia di Stato di Marino e per la Polizia Locale  il ten.Tony Cacciatore. Presente pure la Protezione Civile comunale.

Riportiamo integralmente l’intervento del Sindaco Carlo Colizza:

“Quando si parla di questa ricorrenza i ricordi si confondono con le foto in bianco e nero. Qualcosa che viene raccontato all’interno delle famiglie con l’invito di andare sempre nella Basilica di San Barnaba a guardare i nomi sule lapidi perché lì c’è qualcosa che abbiamo perso, tutte le famiglie hanno perso qualcosa. Però è anche un giorno di festa perche dopo un momento così duro, non è stato nemmeno l’unico, ma forse quello più cruento,  abbiamo sempre trovato la forza di risollevarci. Allora le distinzioni di censo di provenienza si sono azzerate, quello è stato un momento in cui è uscito fuori il concetto di popolo, di comunità. Ce ne sono tanti di momenti da ricordare belli e brutti, dipende da dove vogliamo mettere l’accento: se in qualcosa che divide e allora pensiamo sempre a chi è stato la causa di cosa. È un guardare indietro per trovare una responsabilità. E’ un modo di vedere, Personalmente, anche per tradizione familiare, amo e preferisco, per quelli che sono stati i sacrifici fatti da ciascuno, vedere la reazione di una comunità che è stata positiva, di aiuto nonostante il sangue, i ricordi e i racconti di quelle nuvole di polvere dopo le bombe, il silenzio assordante dopo tanto fragore. Sono tutte cose abbastanza lontane che ci tornano alla mente quando vediamo foto di altre guerre lontane.  Noi le abbiamo avute quelle ferite e pensare che il numero dei civili è sempre cresciuto: nella prima guerra mondiale  i civili coinvolti furono una bassa percentuale. Nella seconda guerra mondiale invece furono superiori ai militari e questo è un dato di fatto importante che fa vedere come chi è più debole spesso è un bersaglio. Lo abbiamo visto a Mostar. In tutta la storia recente. Fortunatamente siamo lontani. Ma se cambiamo il posto, es.  in medio Oriente, capiamo che la violenza non è un sistema di risolvere le cose. In ogni luogo che è luogo di martirio, e questo è stato luogo di martirio, è bello vedere quello che succede dopo, la disperazione che è costruttiva. Ricordate le cose che ci hanno unito nel tempo e farlo diventare attuali,  significa accettare di chiedere il rispetto dell’altro che è cosa abbastanza difficile, quindi dopo 75 anni le ferite… tanti nomi di nostri parenti… vengono da chi ha visto la vita spezzata in quei giorni, anche nella mia famiglia.  E oggi mi piace guardarla in quel senso: ricucire le ferite, senza dimenticarle, tenendole presenti nel come noi ci relazioniamo agli altri e non solo come siamo stati trattati e come siamo stati maltrattati. Se nasce questo, se ricordiamo questa sofferenza comune come base per il comportamento futuro e quelli che sono i valori che dobbiamo insegnare ai giovani allora cresciamo come comunità e lo spettro di alcune immagini non ci appartengono mai. Oggi le vittime cambiano contesto, cambiano colore, cambiano posto. Non dovrebbero esserci vittime. Però teniamo stretto quello che abbiamo costruito: un Paese che da molti anni non ha più avuto scenari di guerra sul proprio territorio. Non è comune questo,  teniamocelo stretto. E soprattutto quello che siamo diventati, non scordiamo quello che da dove veniamo.  Non scordiamo il polverone, il dolore, il cercare, la disperazione, la gioia ma poi comunque il mettersi a disposizione degli altri. Allora ha un senso il Tricolore con il richiamo del rosso, ma ha un senso il richiamo del verde e del bianco perché quella speranza nasce dalla certezza di chi siamo. E allora dopo 75 anni vi ringrazio di essere qui e sarà un piacere sentire l’Inno d’Italia perché se lo sentiamo con la prospettiva di rinnovato onore, Onore, perché di questo si tratta, onorati di essere parte di questo popolo, onorati di essere parte di questa città, onorati di ricordare  quelli che sono stati momenti duri, ma anche momenti di riscatto. Onorati di essere Italiani”.

bombardamento
Colizza ricorda il bombardamento del 1944 a Marino

Al termine della cerimonia, chiusa sulle note dell’Inno di Mameli ad opera del Concerto Filarmonico “E. Ugolini”, il Sindaco Carlo Colizza e la delegazione comunale  si sono  recati presso la Basilica di San Barnaba Apostolo per un omaggio alle lapidi dei Caduti site presso un altare laterale e presso il Monumento ai Caduti in piazzale degli Eroi dove è stata deposta una corona di alloro in memoria di tutti i Caduti.