Il Marino Pallavolo si tinge anche di rosa. Non solo gli importantissimi risultati ottenuti nel settore maschile, da qualche tempo la società del presidente Sante Marfoli sta provando a imporsi anche nel femminile. La conferma arriva dall’ottimo comportamento delle quattro squadre giovanili: l’Under 18, l’Under 16 e l’Under 13 hanno tutte chiuso la prima fase del loro campionato al secondo posto e si sono qualificate per il tabellone finale, mentre all’Under 14 manca una gara, ma di fatto le ragazze hanno ipotecato il terzo posto e il pass per il tabellone. “È sicuramente un buon risultato che ci conferma che siamo ai vertici dell’attività territoriale anche nel settore femminile – dice il direttore tecnico Francesco Ronsini – Tutti i gruppi, tra l’altro, hanno centrato l’obiettivo del passaggio alla seconda fase giocando anche una buona pallavolo. Se siamo sorpresi? Direi di no, un po’ ce l’aspettavamo perché conosciamo il valore dei nostri gruppi. Dal punto di vista numerico abbiamo raggiunto livelli molto importanti e questo ci permette di poter lavorare su tante ragazze che si impegnano e vogliono crescere settimana dopo settimana. L’obiettivo finale è quello di portare queste ragazze a un livello utile per la prima squadra femminile, esattamente come avviene per la serie B maschile. Il gruppo attuale della serie C, tra l’altro, già conta su tante ragazze provenienti dal nostro settore giovanile fatta eccezione per due o tre elementi. Inoltre nel giro della prima squadra ci sono ragazze che attualmente fanno parte dell’Under 16 e dell’Under 18 e quindi vogliamo continuare a portare avanti questa filosofia. Escluse un paio di società, nessuno nel Lazio fa campionati regionali con una squadra giovanile nel settore femminile e questo testimonia il fatto che non sia per nulla semplice realizzare un obiettivo simile”. Ronsini conclude parlando delle prospettive delle squadre del Marino Pallavolo nei tabelloni finali delle varie categorie: “Siamo sicuri che tutti i gruppi daranno battaglia e saranno competitivi, ma senza mettere addosso a questi la pressione del risultato”.
