Pietro Matarese replica a Adriano Zuccalà

"Confronto candidati sindaci - replica a Zuccalà". Il candidato sindaco Pietro Matarese replica al suo competitor al ballottaggio del 24 giugno a Pomezia

0
2175
matarese
Pietro Matarese

“Accetto il confronto, non ho certo timore di discutere dei problemi di Pomezia”. Così replica il candidato sindaco della coalizione di centrodestra Pietro Matarese al candidato del Movimento 5 Stelle Adriano Zuccalà che – sia attraverso i social network che su un articolo apparso oggi su Il Messaggero – “sfida” l’avversario a un confronto pubblico ‘sui temi e sulla città’.

“Se fino a questo momento non sono andato ai vari incontri organizzati, a cui sono stati invitati tutti i candidati sindaci, non significa che non mi sia confrontato con i pometini – ha continuato Matarese – anzi, non ho perso tempo a sentire le solite comunicazioni elettorali dei 5stelle, in linea con quelle del loro leader Di Maio, che ha promesso a tutti i cittadini italiani un reddito di cittadinanza pari a 800 euro. Al contrario, ho utilizzato al meglio il periodo della campagna elettorale stando in mezzo ai cittadini, percorrendo tutto il territorio, toccando con mano tutti i problemi e cercando le soluzioni e i mezzi necessari per far sì che vengano affrontati in maniera seria. Questa mia politica di privilegiare i diritti sociali è stata apprezzata dai cittadini, che dopo avermi conosciuto mi hanno votato, desiderosi di un cambiamento.

Mi stupisce che Zuccalà, persona mite che nei 5 anni trascorsi non solo non ha mai attaccato nessuno, ma si è adeguata alle indicazioni della Giunta e del direttivo 5 Stelle, adesso faccia la voce grossa e passi alla politica del fango: che qualcuno gli abbia ‘ordinato’ di farlo?”.

“Quello che dovrebbe preoccupare i cittadini non è dove sono nato o dove risiedo, specificando che abito all’Eur, a soli 10 minuti da Pomezia, ma l’approccio con i problemi della città e con i suoi abitanti. Nel periodo dell’amministrazione grillina – ha proseguito il candidato del centrodestra – i cittadini sono rimasti fuori dal Comune, perché quello che doveva essere un palazzo di vetro è diventato un bunker, con accesso vietato alla gente comune. Dove stava Zuccalà in questi 5 anni? È mai stato in mezzo alla gente ad ascoltare le loro lamentele, visto che è stato presidente del consiglio comunale e consigliere di maggioranza? Adesso i 5 stelle hanno ripreso a girare con il pedalò, a fare banchetti, a ricevere le persone. Peccato che per tutta la durata del loro mandato non si siano mai visti e che, al contrario, se i cittadini segnalavano, con foto e documenti, ciò che non andava, i loro seguaci li attaccavano senza pietà, con la scusa che “prima era peggio”. Adesso il ‘prima’ sono anche loro”.

“Sono pronto a confrontarmi in termini civili su tutti i problemi di Pomezia, sul rilancio del territorio, su quanto farò in caso di elezione a sindaco. Saranno i cittadini a decidere se vogliono continuare con altri 5 anni di immobilismo o invece far amministrare a chi ha le competenze e la possibilità di rilanciare davvero Pomezia verso un futuro migliore. Concludo con le parole di Papa Francesco, che all’udienza generale di oggi, ove ero presente, dice rivolgendosi ai giovani: «Il nostro peggior nemico non sono i problemi concreti, per quanto seri e drammatici: il pericolo più grande della vita è un cattivo spirito di adattamento che non è mitezza o umiltà, ma mediocrità e pusillanimità». E allora giovane candidato sindaco, teniamo a mente queste parole per essere i veri artefici del nostro operato ed evitare di diventare i burattini di gente scaltra che tira i fili…”.