Mattei commenta editoriale di Meta, “No alle primarie a casaccio, si alle regole”

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Marco Mattei
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Marco Mattei

POLITICA – Il tema primarie fa discutere il centrodestra di Albano Laziale. Dopo l’editoriale del direttore Andrea Titti, ( https://www.metamagazine.it/centrodestra-primarie-una-bella-suggestione-non-una-buona-soluzione/ ) è stato l’ultimo Sindaco di centrodestra della città degli Orazi e Curiazi, Marco Mattei, a commentare, fornendo alcuni spunti che vi proponiamo, nella versione integrale.

 

“Caro Andrea, ho apprezzato il tuo pensiero, che in gran parte condivido, e ho apprezzato soprattutto l’acume e la profondità con i quali hai “pennellato” le tue riflessioni sul tema delle primarie.
In questo momento difficile per il centrodestra di Albano, l’argomento Primarie è l’argomento più ruvido sul quale è impossibile discettare senza sentire urla belluine se ci si discosta dal pensiero unico: “Primarie senza se e senza ma”.
Tu ci sei riuscito, altri vorrebbero provarci ma in questo bailamme rischiano soltanto di passare per vecchi reazionari bolscevichi.
Io non faccio testo, perché per l’antico schema della “proiezione reattiva”, qualsiasi cosa io posti, l’approccio di chi legge è sempre orientato a ricercare: “ciò che si cela tra le righe”…..”ciò che avrà voluto dire”..ma non il semplice significato delle parole stesse.
Ci sono abituato e, lo ammetto, spesso mi diverte. Questa sera però leggendo il tuo scritto ho capito che è ormai necessario che qualcuno fornito d’intelletto faccia comprendere a molti di noi che Pensare non è un optional. Il pensiero e le idee sono il motore dell’agire e l’agire senza pensare non può certo portare buoni risultati per i cittadini.
Per anni abbiamo ascoltato i “politici” ammantare i propri discorsi con frasi come “spirito di servizio” e “bene comune” e per anni li abbiamo criticati perché quelle erano soltanto frasi vuote che hanno prodotto il debito pubblico più alto al mondo.
Poi abbiamo creduto nella Rivoluzione Liberale promessa da Silvio Berlusconi.
Da allora sono passati 20 anni e la Rivoluzione Liberale non si è vista ma nel frattempo abbiamo governato regioni, provincie e comuni. A volte bene a volte male. Talvolta anche in maniera catastrofica.
Ma in vent’anni non abbiamo sviluppato la capacità di analisi dei nostri errori. Questa tara ci sta costando e ci costerà cara perché impedisce di guardare con passione e autocritica i fatti accaduti.
Il nostro approccio è soltanto critico verso il destino cinico e baro oppure, il più delle volte, è una critica al nostro vicino di banco, al nostro alleato che vorremmo annientato prima ancora del nostro avversario di centrosinistra.
Se a questo aggiungiamo la mancanza assoluta di idee e di pensiero ogni riunione si trasforma in un match di pugilato senza la signorilità della noble art.
Un guazzabuglio di opinioni messe li a casaccio, tese solo a dimostrare maldestramente la propria tesi, ognuno convinto di rappresentare l’intera popolazione.
E qui torniamo alle Primarie.
Come hai rappresentato nel tuo scritto, le Primarie non sono un unicum, non sono comprimibili nell’urlo “Primarie e basta”.
Hai detto bene, ci sono primarie e primarie. Primarie aperte e primarie chiuse, Primarie di partito e Primarie di coalizione, la coalizione può avere una geometria variabile ed il suo perimetro, se non stabilito a priori, potrebbe comprendere l’intero arco costituzionale.
Poi hai descritto meravigliosamente il concetto del “ravvedimento operoso”, al punto che mi verrebbe da pensare che chi ne sta usufruendo in quest’ultimo periodo potrebbe rivelarsi il vero campione di “primarie a casaccio”. Perdonami se indulgo in qualche critica generica, che ovviamente non rivolgo a te, ma in questo momento sembrano tanti gli iscritti alle primarie a casaccio.
Purtroppo caro Andrea è un era a casaccio. Idee a casaccio, Pensieri a casaccio, politica a casaccio e ovviamente primarie a casaccio.
Ma la colpa non è di chi tifa a casaccio per il proprio presunto goleador e avversa chiunque possa fargli ombra, ma è di coloro che dovrebbero avere pensieri, strategie, idee, programmi ed anche la capacità e l’onestà intellettuale di confrontarli con chi ritengono possa essere un alleato.
Di questo passo e a forza di urla belluine, di candidati alle primarie a casaccio faremo il gioco di un centrosinistra che ha dimostrato in cinque anni di avere meno idee e meno capacità di noi ma ha saputo parlare (mentendo) di buchi di bilancio (inesistenti) e catastrofi (mai) ereditate per mascherare la propria assoluta incapacità a governare Albano.
Caro Andrea ora più che mai è necessario che tu continui in questo percorso virtuoso e aiuti chi oggi naviga nel buio. Ti rammento che non sempre sono stato tenero con le tue prese di posizione ma questa volta ritengo importante che tu esprima con sempre maggior vigore il tuo pensiero, questo si, largamente condiviso nel paese.
Per non lasciare che qualcuno perda se stesso nella ricerca della mia posizione sulle primarie descrivo ciò che reputo giusto.
Sono favorevole alle primarie come mezzo per raggiungere un fine e non come un fine esse stesse.
Sono favorevole a primarie combattute su programmi di governo, su idee per la nostra città e non solo “su quanti amici che mi votano posso racimolare”.
Sono favorevole alle primarie di partito che sanciscano il leader dello stesso.
Sono favorevole anche alle primarie di coalizione se a chiederle è una coalizione e non un partito per farne la propria bandiera contro gli alleati.
Sono favorevole alle primarie di coalizione se la coalizione esiste e se ne conosce il perimetro a priori, se non prevede ravvedimenti operosi in corso d’opera e se si sono stabilite insieme le regole e le modalità.
Non credo sia difficile comprendere che queste non sarebbero primarie a casaccio e che potrebbero avere un impatto favorevole sull’elettorato e sulla cittadinanza.
Ma nessun tipo di primarie sarà per me accettabile se non si parte dalla regola aurea, chi perde rimane al fianco del vincitore per battere l’avversario di centrosinistra.
Altrimenti buona fortuna a tutti”.

Marco Mattei