Medicina estetica e bioplastica, interviene Tomaselli (Sime)

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Fulvio Tomaselli Presidente Società Italiana Medicina Estetica
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Fulvio Tomaselli Presidente Società Italiana Medicina Estetica

Da Agenzia di Stampa Dire (www.dire.it) – Il motivo, come si pensa, non e’ soltanto estetico. Nel Regno Unito e’ boom di labioplastiche (ovvero interventi chirurgici mirati alla riduzione delle piccole labbra vulvari): dal 2001 al 2010 gli interventi eseguiti nelle strutture del servizio pubblico inglese sono addirittura quintuplicati. Ma Miles Berry, chirurgo estetico presso il ‘Weymouth Street Hospital’ di Londra, interviene sull’argomento sfatando il mito per cui, chi si rivolge al chirurgo, sia una donna ossessionata dalla vanita’ o dall’immagine veicolata attraverso il business del porno. “Non e’ proprio cosi’- spiega l’esperto- nella stragrande maggioranza delle richieste entrano in gioco soprattutto motivi funzionali: alcune donne hanno piccole labbra troppo lunghe e non riescono ad andare in bici. Per loro il sesso e’ doloroso e anche solo indossare jeans provoca irritazioni”.

D’accordo con il chirurgo inglese e’ Fulvio Tomaselli, presidente della Sime (Societa’ italiana di medicina estetica):

“Gli argomenti addotti da Miles Berry sono assolutamente validi – spiega all’agenzia Dire Tomaselli- un eccesso di misura delle piccole labbra, infatti, e’ possibile che porti a problematiche di quel tipo. E questo accade in particolare in assenza dei peli pubici, che hanno una funzione protettiva e vanno in qualche modo conservati”. È dunque favorevole a questo tipo di intervento?

“L’eccesso delle piccole labbra- risponde il presidente Sime-

oltre a essere esteticamente brutto, puo’ dare come gia’ detto problemi di vario tipo. Dunque senz’altro si’ alla ricostruzione,

purche’ ci sia un equilibrio. Mi spiego: la correzione globale della vulva per motivi estetici che va bene per una ragazza di 20 o una donna di 40 anni, non puo’ essere la stessa per una di 70.

L’estetica, anche quella vulvare, deve avere quindi una ‘cronologia’. Altrimenti, sarebbe come fare un lifting del volto da ‘ventenne’ a chi ha il triplo delle primavere”.

In Italia, fa sapere ancora Tomaselli, “le richieste per questo tipo di intervento sono abbastanza, mentre per quanto riguarda l’eta’ medie delle pazienti- sottolinea- se si parla di patologia, si ha a che fare con donne di qualsiasi eta’; se si parla invece di fattore estetico, si tratta per lo piu’ di donne giovani o relativamente giovani”. Diversi i casi di ricostruzione per infibulazioni o traumi subiti, in cui c’e’ ovviamente un’attenzione ancora maggiore alla funzione vulvare.

“Alcune malattie- spiega ancora- portano a una eccessiva secchezza dell’area vulvare, delle piccole labbra o della mucosa vaginale. In questi casi bisogna che una cura venga posta in essere, per esempio con iniezioni di acido ialuronico terapeutiche, oppure con il Prp (plasma ricco in piastrine), affinche’ la vulva sia funzionalmente valida sia per la sua attivita’ procreativa sia per la sua funzionalita’ di avere un sesso normale”. Infine, una raccomandazione: “L’intervento va eseguito da un chirurgo plastico o da un ginecologo- sottolinea – mentre il cosiddetto ‘ringiovanimento vulvare’, che interessi solo le grandi labbra dando loro maggior turgore, puo’ essere eseguito anche da un medico estetico che sia adeguatamente competente. Mai affidarsi al primo che arriva”.