Meta Magazine, un racconto sotto l’albero di Natale

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Pubblichiamo un racconto scritto dalla nostra Direttrice Morena Mancinelli per riflettere sullo spirito del Natale lasciando che questa riflessione sia l’augurio di Meta Magazine a tutti i nostri lettori.

 

Natale bianco e nero

 

Non è che non ami il mio lavoro. E’ solo che certe volte in mezzo a questo mare di carta mi sembra quasi di affogare. Ho 22 anni e riciclo carta per vivere. In pratica passo il giorno a scegliere, tra le montagne di carta che ho davanti, quale si possa riciclare e quale no. Un’attività nobile che permette al nostro mondo di sopravvivere più a lungo e da a noi la possibilità di fare qualcosa di utile. E da dove arriva tutta questa carta? Dai posti più disparati, ma in questo periodo soprattutto dalle buche delle lettere. E’ il 23 dicembre e la società postale ci regala le lettere indirizzate a “Babbo Natale, Polo Nord, terza renna a destra”. Sono le letterine che milioni di bambini spediscono a Babbo Natale e che ovviamente non arriveranno mai al destinatario. Non dovrei leggere quello che è scritto sulla carta da riciclare, tantomeno aprire delle lettere, ma sono curiosa di sapere cosa i bambini chiedano oggi a Babbo Natale. Probabilmente telefoni cellulari, abiti firmati o forse direttamente dei soldi. Quando ero bambina io, ci si accontentava di poco. Ecco qui due letterine, vicine ma così diverse nell’aspetto esteriore. Una di carta scura e usurata, l’altra bianca candida. Comincerò da quella meno invitante, poi leggerò anche l’altra.

Caro Papai Noel, mi chiamo Pedro e ho 7 anni. Non ti sto scrivendo io perché non so scrivere ma una signorina italiana tanto gentile. E’ qui in Brasile insieme ad altre signorine che spesso ci danno da mangiare, ci portano qualche regalo o ci fanno le punture sulle braccia. Io odio le punture sulle braccia però mamma dice che sono per il mio bene…Ma fanno così male! Ti scrivo perché quest’anno vorrei che mi portassi un regalo speciale: dei fogli di carta e delle matite colorate. Mi piace tanto disegnare ma non ho mai nulla per farlo. A volte vado vicino al fiume dove ci sono tanti alberi, raccolgo dei bastoncini da terra e provo a disegnare sui tronchi. Ma i bastoncini si spezzano, i tronchi degli alberi sono sempre troppo duri. Oltre a questo regalo specialissimo vorrei chiederti un’altra cosa: di proteggermi dagli uomini neri. Anche se li chiamiamo così perché sono cattivissimi, in realtà hanno la pelle bianca. Mamma dice che vengono qui e portano via i bambini dalle baracche che spariscono e non si sa dove vanno a finire. A volte sento mamma che parla con le sue amiche di questa cosa ma io non capisco quello che dicono perché parlano a voce troppo bassa. Poi lei però mi dice di stare sempre lontano da tutti gli uomini bianchi perché non è facile capire quali di loro sono neri. Caro Papai Noel sono sicuro che quest’anno tu esaudirai tutti i miei desideri perché come ha detto papà ad un suo amico: «Le cose cambieranno perché la fortuna sta girando qui tra le baracche». E poi sono tanto felice perché papà mi ha detto che quest’anno per Natale faremo un viaggio in un posto bellissimo!

Ciao Papai Noel, Pedro

 

Caro Babbo Natale, mi chiamo Pietro e ho 7 anni. Quest’anno non volevo scriverti perché ho scoperto che tutti i tuoi regali in realtà li compra papà. All’inizio ci sono rimasto un po’ male poi però ho pensato che i giocattoli mi piacciono tanto e che non importa come arrivano qui a casa. Perciò ho deciso di scriverti lo stesso per chiederti un regalo ma non per me, per un altro bambino che non conosco. Papà mi ha detto che quest’anno abbiamo bisogno di tanta fortuna per il mio regalo oltre ai soldi. Dobbiamo trovare un bambino che sia “conpatitile” o forse “compatibile”-si, mi sa che papà ha detto così- con me. Vedi caro Babbo Natale io sono tanto malato e ho bisogno che un bambino generoso mi faccia un regalo. E’ a lui che devi portare il regalo perché non voglio che sia triste per il regalo che deve fare a me. Ma mi raccomando portagli un regalo grande grande così anche lui è contento! Adesso ti devo salutare perché la mia tata ha quasi finito di preparare le valigie. Io, mamma e papà faremo un viaggio bellissimo per Natale, andremo in Brasile!

Ciao Babbo Natale, Pietro.