Migranti, Meloni riscrive la Bossi-Fini

‘’serve un meccanismo a prova di truffa’

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La legge  Bossi-Fini, che regola l’ingresso in Italia dei migranti regolari  è morta, il sistema è fallito, minato da scandali provocati dalla mancanza di un sistema di controlli del meccanismo progettato dai legislatori. Rimettere mano alle storture causate nell’ultimo decennio, rimettendo mano sulle norme, è da tempo l’obiettivo del Governo Meloni. Sul tema migranti, la legge va cambiata, come ha ribadito il Premier Giorgia Meloni durante un’informativa in Consiglio dei ministri e nella prima riunione dopo il G7, il governo passerà al testo di legge.

Meloni ha raccontato all’aula, accompagnata dal sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, di aver inviato un esposto alla Direzione nazionale  Antimafia e al Procuratore nazionale Giovanni Melillo. Un confronto per fare il punto sui decreti flussi varati dal governo Meloni nel dicembre 2022 e nel settembre 2023. Sconcertanti i dati evidenziati dal documento, che dimostrano – scrive la Meloni – che da alcune Regioni, in particolar modo la Campania, ‘’proviene un numero di domande di nulla osta, largamente prevalente rispetto alle altre Regioni’’ e ‘’del tutto sproporzionato rispetto a quello delle imprese operanti su tali parti di territorio’’.

Ma ancor più sconcertante del ‘’numero esorbitante di nulla osta’’ è la ‘’minima percentuale degli stranieri’’ che alla fine sottoscrive un contratto di lavoro. Percentuali al minimo assoluto in Campania dove, a volte, si presenta meno del 3 per cento dei lavoratori selezionati. Una sproporzione talmente eclatante da far ipotizzare ‘’infiltrazioni della criminalità organizzata’’ pronta in cambio di cifre intorno ai 15mila euro a migrante a garantire ‘’l’accesso in Italia, per una via formalmente legale e priva di rischi, a persone che non ne avrebbero diritto’’. Il caso Campania da questo punto di vista è macroscopico. ‘’La regione – si legge ancora- esprime un numero di domande cinque volte maggiore di quelle provenienti dalla Puglia, nonostante quest’ultima abbia il doppio di imprese agricole’’. Discrepanze ancor più evidenti nel settore del lavoro non stagionale. Qui le richieste di nulla osta provenienti dalla Campania ‘’in tutti e tre gli anni del periodo 2022-2024 sono circa il triplo di quelle della Lombardia’’.

Questo nonostante la presenza di un numero di imprese 2,5 volte superiore, con un valore aggiunto di otto volte maggiore rispetto a quello campano. Quanto basta a far capire, insomma, il fallimento totale del sistema e la necessità di riscrivere la Bossi-Fini, elaborando un ‘’meccanismo a prova di truffa’’, che impedisca alle organizzazioni criminali, di lucrare sulle falle del sistema.

Sono anni che Giorgia Meloni sostiene che la legge vada rivista, e adesso al governo, la maggioranza è pronta ad impegnarsi garantendo coerenza ed efficacia, per l’attuazione delle idee da sempre difese.