Dopo i numerosi attacchi dei ribelli Houthi nel Mar Rosso, che negli ultimi mesi hanno sferrato più di 30 attacchi contro mercantili in transito, l’Unione Europea, ha deciso di reagire pianificando una missione di salvaguardia. L’operazione, ‘’Aspides’’, è in arrivo e l’Italia sarà direttamente protagonista, ponendosi al comando operativo.
La missione ha visto l’adesione anche da parte di Francia e Germania e il suo quartier generale avrà sede a Larissa, in Grecia. Operazione urgente e necessaria per garantire la libera navigazione e sicurezza dei traffici commerciali nel Mar Rosso. In una nota il ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato che “l’Unione Europea ha chiesto all’Italia di fornire il Force Commander dell’Operazione Aspides nel Mar Rosso, operazione che contribuirà a garantire la libera navigazione e la sicurezza del traffico commerciale nel Mar Rosso, hanno indotto la Difesa italiana ad assicurare immediatamente il proprio sostegno. Si tratta di un ulteriore riconoscimento dell’impegno del Governo e della Difesa e della competenza e professionalità della Marina Militare”. ha concluso il ministro.
L’azione sarà navale ed aerea, ed avrà scopo puramente difensivo, ha precisato il ministro degli esteri Tajani, “Non saranno missioni di accompagno, ma di difesa operativa: se c’è un attacco si reagisce”. L’obiettivo è dunque quello di intercettare le comunicazioni dei ribelli tra terra e mare, attraverso l’uso, di velivoli G550 Caew del 14° Stormo dell’Aeronautica Militare, già impiegati nell’ambito di missioni nel fianco Est della Nato. Si tratta di veri e propri radar volanti, dotati di un sistema multi-sensore con funzioni di sorveglianza aerea, comando, controllo e comunicazioni. Probabile anche il dispiegamento di droni, tipo Predator, per il controllo del territorio. Il Mar Rosso, non è da considerarsi un nodo cruciale solo per il commercio, ma è un vero e proprio corridoio strategico per il mondo.
La regione del Mar Rosso è fondamentale dal punto di vista geopolitico, in particolare con l’apertura del Canale Suez nel 1869, la rilevanza strategica è notevolmente aumentata.
Una vera e propria scacchiera per le potenze regionali e globali che va, in particolar modo, preservata e