Moby Dick. Me stesso. Cerco., Marzia Mancini intervista a Enrico Maria Falconi

0
2068
mobydickcopertinaroccadipapa
Moby Dick. Me stesso. cerco in scena al Teatro Civico di Rocca di Papa il 25 e 26 giugno 2016
mobydickcopertinaroccadipapa
Moby Dick. Me stesso. cerco in scena al Teatro Civico di Rocca di Papa il 25 e 26 giugno 2016

Moby Dick. Me stesso. Cerco. sarà in scena al Teatro Civico di Rocca di Papa sabato e domenica 25 e 26 giugno alle ore 21:00. Un’opera colossale che si svolgerà tra l’interno e l’esterno della struttura teatrale, con 74 artisti in scena. Uno spettacolo mai visto prima, una fantastica avventura che cela una profonda ricerca di se stessi.

Per l’occasione Meta Magazine ha intervistato il regista ed attore teatrale, nonché direttore artistico del Teatro Civico di Rocca di Papa, Enrico Maria Falconi, che oltre a curare la regia dell’opera, interpreta il ruolo del condottiero Achab.

Come è nata l’idea di mettere in scena Moby Dick. Me stesso. Cerco. ?
“Fin da bambino sono rimasto affascinato dalla lettura di Moby Dick di Herman Melville, crescendo mi sono messo alla ricerca di uno spettacolo che sarebbe riuscito a trasformare tutto il teatro ed in quel momento ho pensato a Moby Dick, una storia infinita che proviene da un testo altamente formativo, che riesce ad appassionare adulti e bambini.
In primavera Moby Dick. Me stesso. Cerco. ha debuttato al Teatro Ambra alla Garbatella riscuotendo un successo fuori dal comune, sia di pubblico che di critica”;

Descrivimi la tua personale reinterpretazione dell’opera che hai saputo magistralmente mettere in scena.

“Ho tradotto il testo originale riadattandolo al percorso teatrale, la grande nave del Pequod su cui si imbarca Achab rappresenta l’universo che va alla ricerca della balena bianca che simboleggia a sua volta la figura di Dio. Una percezione miope dell’uomo che va incontro al divino non accorgendosi che Dio è tutt’intorno e che la balena bianca non è altro che un emissario di Dio, un angelo, tanto è vero che nella ripartizione scenica non abbiamo una balena ma una bellissima danzatrice che emula l’idea dell’animale. Lo spettacolo è molto divertente e dinamico ma al tempo stesso regala dei momenti di teatro pensato appartenenti alla sfera filosofica che vengono facilmente tradotti ad un pubblico vasto”;

Come è rappresentata la ricerca di se stessi?

“E’ il viaggio stesso che è la ricerca di se stessi.
Ismael, protagonista dell’opera, partendo da una percezione totalmente romantica, per trovare se stesso decide di intraprendere il mare che è in assoluto la metafora dell’incertezza a dispetto di una visione illuministica che pone l’uomo e la razionalità al centro di tutto e che usa la concretezza e pertanto tutto ciò che è certo come risposta ai grandi quesiti dell’umanità.
Emerge anche una ribellione contro la marina mercantile, ossia contro le regole prestabilite, Achab ed il suo equipaggio come unica regola hanno il non avere nessuna regola, vanno contro a tutto e soprattutto sono certi di andare incontro alla morte ma se ne fregano e nessuno li può fermare.
Questo fa pensare al cammino dell’uomo che è cosciente del suo destino ultimo ma decide lo stesso di VIVERE, si appassiona, si affatica, rischia tutto pur di vivere e creare un’esistenza degna di essere vissuta.
Solo chi è incerto può avere una sua certezza”;

In Moby Dick. Me stesso. Cerco. interpreti il ruolo di Achab, cosa ne pensi di questo personaggio?

“Akab è una via di mezzo tra Ulisse e Caronte, mi piace molto interpretarlo, è un Achab molto tormentato, è un condottiero temuto ma che al tempo stesso non sa spiegare quello che lui è costretto a fare, un padre burbero, che sembra che porti la sua ciurma a morire ma in realtà sta solo obbedendo ad ordini superiori.
Un uomo di mare lacerato con una moglie bambina che lo aspetta sulla terra ferma e che lui non vede mai”;

Nell’opera sono coinvolti 74 artisti, come verrà adattato lo spettacolo al Teatro di Rocca di Papa?

“Il Teatro di Rocca di Papa verrà stravolto ed il pubblico comincerà a vivere lo spettacolo dall’esterno della struttura, la parte fuori sarà tutta illuminata e vissuta da bravissimi attori per un’atmosfera davvero molto suggestiva e poi si entrerà dentro come se si entrasse in una nave. Non ci saranno posti riservati, ci sarà solo una differenza tra platea e galleria ma lo spettacolo potrà essere visto da più punti di vista a seconda di dove si sceglierà di sedere.
Si recita tra i corridoi, in mezzo alle persone, accadranno cose particolari ed il pubblico toccherà lo spettacolo e ne sarà completamente investito, senza che nessuno si faccia male ovviamente!”;

Perché venire a vedere Moby Dick. Me stesso. Cerco. ?

enricomariafalconimobydick
Enrico Maria Falconi in Moby Dick. Me stesso. Cerco. in scena al Teatro Civico di Rocca di Papa il 25 e 26 giugno 2016

“Perché è una cosa nuova, mai realizzata prima che lascia esterrefatti!
Un’opera completa e ben recitata, ricca di spirito avventuriero, di emozioni e di profondità, che ha una meravigliosa colonna sonora ed un favoloso disegno luce.
Questo spettacolo sta avendo molte attenzioni da parte della critica tanto che il 28 ottobre sarà in scena al Teatro Alfieri di Torino, un teatro storico che ha 2000 posti ed arrivare a catturare l’interesse di certi teatri di prima fascia, con una compagnia che non ha nomi noti al suo interno, se non una gran bella idea, non è affatto semplice e dunque rappresenta per noi una grande soddisfazione!
Inoltre bisogna venirlo a vedere perché ci sono molti attori di Rocca di Papa che si sono formati nella nostra scuola di recitazione e che grazie a Moby Dick sono stati scritturati, in scena il nostro Andrea Polidori, Asia Retico, Virginia Serafini, scenografie realizzate dalla roccheggiana Caterina Di Giammarco con l’aiuto di Valeria Fondi e Oscar Adiutori che ha ricoperto il ruolo di produttore esecutivo dello spettacolo ed un ultimo ringraziamento va a 8PManagement che rappresenta la produzione nella persona di Cristian di Nardo che ha prodotto ma soprattutto creduto a quest’idea ed in questo momento produrre uno spettacolo con tanti attori in scena è una follia totale e sono contento che ancora esista qualcuno che capisca il bisogno di essere un po’folli per realizzare dei grandi sogni”.