Monachesi resta in sella, da Castel Gandolfo una riflessione per la politica castellana

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Milvia Monachesi
Milvia Monachesi Sindaco di Castel Gandolfo
Milvia Monachesi
Milvia Monachesi Sindaco di Castel Gandolfo

E’ fallito il tentativo di golpe a Castel Gandolfo: il Sindaco Milvia Monachesi infatti, con l’approvazione del bilancio preventivo da parte del Consiglio Comunale del 31 agosto ha ritrovato la maggioranza ed ha vinto restando in sella la battaglia interna al Pd prima ed alla sua maggioranza poi, scatenata dall’ex Sindaco ora Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Colacchi, e dall’ex Vice Sindaco e Consigliere Comunale Giacomo Moianetti. I due esponenti politici gandolfini già dai primi di agosto con l’annuncio della nascita di Castel Gandolfo Democratica e la loro conseguente rottura definitiva con il Sindaco in carica, avevano dato fuoco alle polveri delle polemiche, culminate con il Consiglio Comunale di fine agosto mandato deserto dagli stessi sostenitori della Monachesi onde evitare di andare sotto su un punto quale quello del bilancio, dirimente per la continuazione della legislatura.

I numeri della seduta del 31 agosto parlano di un bilancio approvato con il sostegno di due ex esponenti delle opposizioni: Marta Toti, Presidente de “La Pesca”, eletta nella lista Aurora dei Castelli nel 2012 a sostegno della candidatura a Sindaco di Paolo Gasperini, e il Consigliere Comunale Alberto De Angelis, esponente dell’Udc, nel 2012 candidato a Sindaco di una lista di centrodestra giunto terzo in quella competizione elettorale.

Al momento del voto hanno abbandonato l’aula il capogruppo di Aurora, Paolo Gasperini, Giacomo Moianetti e lo stesso Presidente del Consiglio Comunale Maurizio Colacchi. mentre i Consiglieri: Massimo Zega, Paolo Bucci, Alessia Bruni, Cristiano Bavaro, Emanuela Cerino, Marta Toti e Alberto De Angelis, unitamente al Sindaco Milvia Monachesi, permettevano l’approvazione del previsionale disegnando nuovi equilibri in maggioranza e, probabilmente, anche in seno alla giunta.

Nella sua dichiarazione di voto l’Avv. Marta Toti ha sottolineato in particolare il pericolo, “da scongiurare” secondo lei, di un Commissariamento dell’ente qualora fosse stato sfiduciato il Sindaco, in un momento delicato come quello di oggi, per di più alla vigilia del Giubileo.

Dalle opposizioni invece si è ribadita la necessità di una cesura immediata con l’attuale amministrazione, preferendo “un buon Commissario ad un cattivo Sindaco”, per usare loro parole.

Da registrare in tutto ciò la sostanziale estinzione dal quadro politico gandolfino del centrodestra come area politica, totalmente fagocitato dal Pd, anche quando si tratta di spaccature e polemiche interne. Se l’unico Consigliere Comunale teoricamente afferente ad un’area politica non “democrat” va a sostenere la maggioranza, va detto che non si è udita in città neppure una presa di posizione ufficiale di qualsivoglia esponente dei partiti, liste e movimenti aderenti ai valori ed alla cultura politica di quello che fu il centrodestra. E’ vero che storicamente Castel Gandolfo è terreno assai ostile all’ex Pdl, sempre stato all’opposizione negli ultimi 20 anni, ma un conto è essere minoranza, altro è non essere proprio.

Allungando lo sguardo oltre i confini del Comune lacustre non si può non rilevare una mutazione in atto in seno al Partito Democratico sul territorio, sia quando vince come nei casi di Albano, Frascati e lo stesso Castel Gandolfo, che quando è sconfitto, come nel caso di Marino e Grottaferrata. E’ sempre più dentro il Pd infatti che si giocano le scelte politiche, nascono i progetti, a volte anche in contrapposizione e contraddizione interna. Osservando la geografia dei Consigli Comunali eletti negli ultimi anni ed i loro sviluppi infatti, sono sempre più frequenti i casi in cui il partito di Renzi deve vedersela con movimenti ed esperienze da esso fuoriusciti o ad esso contigui, quasi sempre posti all’opposizione delle giunte democratiche. Solo il caso Genzano, poi rientrato, ha visto il Pd perdere il ballottaggio 4 anni fa a beneficio di una coalizione civica di centrosinistra. Il centrodestra comunemente inteso e senza “additivi” politici, sia unito che diviso, politicamente è sempre più evanescente ed inconsistente in un quadro che sembra aver spostato il baricentro della politica verso sinistra, con il Movimento Cinque Stelle nella parte di principale rivale elettorale.