Nel settantesimo anniversario si ricorda il bombardamento di Marino

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Commemorazione bombardamento di Marino (1944 - 2014)
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Commemorazione bombardamento di Marino (1944 – 2014)

CRONACA – lunedì 3 febbraio 2014 – Recuperare la memoria storica, rafforzando e rendendo inviolabile l’identità della comunità. In nome dei principi di pace, rispetto, dignità umana e uguaglianza fondanti l’Italia e l’Europa. A 70 anni di distanza da quel mercoledì 2 febbraio 1944 in cui, alle ore 12.30, i bombardieri North American B-25 Mitchell della Fifteenth Usa Air Force sganciarono il loro micidiale carico di bombe distruggendo il centro storico cittadino e provocando la morte di quasi 400 marinesi, l’Amministrazione comunale guidata dal vice sindaco Fabrizio De Santis ha promosso ieri, 2 febbraio 2014, una cerimonia commemorativa nell’aula consiliare di Palazzo Colonna.

«La nostra città – ha detto il vice sindaco nel suo intervento – non vuole dimenticare quanti, tra i suoi figli, quel giorno furono costretti a conoscere l’aspetto peggiore e più amaro del conflitto. Un momento segnato dalla tragedia ma anche dalla forza e dal coraggio, tanto da diventare, nel dolore, anche una delle pagine drammaticamente più belle della nostra storia, per il grande spirito di umanità e solidarietà che ne è emerso. E la cerimonia di oggi, dedicata a quanti allora persero la vita e i propri cari, ma anche ai tanti che, nonostante le ferite, hanno trovato la forza e la volontà di reagire e ricostruire il domani, è il nostro abbraccio fraterno a loro, così come ai tantissimi ancora oggi vittime dello squarcio profondo causato dalla guerra. Perché, come afferma il grande scrittore statunitense Stephen King Nel Paese della Memoria, il tempo è sempre ora».

Accanto al vice sindaco, a seguire la cerimonia, il presidente del Consiglio comunale Stefano Cecchi, l’assessore alla Cultura Arianna Esposito e i consiglieri comunali Umberto Minotti, Ugo Onorati ed Enrico Iozzi. Presente l’Arma dei Carabinieri con il maggiore Luigi Aureli, comandante della Compagnia Castel Gandolfo e il maresciallo Simmaco Vigilante, alla guida della stazione di Marino centro. Il comandante Alfredo Bertini con il capitano Franco De Santis hanno rappresentato la Polizia Locale. Presente anche il gruppo locale dell’Assoiciazione Nazionale Carabinieri con i volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa. La cerimonia è stata scandita dalle note del Concerto Filarmonico “Enrico Ugolini” diretto dal M° Roberto Carmine Scura.

«Oggi – ha affermato ancora De Santis – viviamo insieme un comune momento di riflessione, in nome del senso di appartenenza che pervade la nostra comunità, con la sua volontà di proseguire nel cammino nella consapevolezza del ricordo. Una realtà dove l’identità collettiva e gli ideali legati all’umanità, alla solidarietà e alla pace, sono profondamente radicati insieme alla volontà di ricordare gli orrori subiti dai nostri padri durante l’ultimo conflitto mondiale e come le guerre non costituiscano, in alcun modo, il mezzo per risolvere le contese del genere umano. Perché ciò che in quei giorni tristi accadde – ha sottolineato – possa essere conosciuto dai nostri giovani, dai nuovi concittadini e, la cultura della nostra comunità, non sia volta verso la dimenticanza ma verso un concetto di memoria condivisa che non disperda il valore del sacrificio sofferto».

Quindi la deposizione della Corona d’Alloro al Monumento ai Caduti di piazzale degli Eroi e la Santa Messa nella Basilica di San Barnaba officiata dall’abate parroco monsignor Pietro Massari. Qui il sacerdote, in occasione della Giornata mondiale della Vita, con il suo «Mai più la guerra, non permettete che il cuore dei giovani venga offuscato», ha inteso affermare, così come nella volontà di Papa Francesco «la cultura dell’incontro, indispensabile per coltivare il vero valore della vita». Ieri, 2 febbraio, giorno della Candelora, in cui vengono benedette le candele simbolo di Cristo luce che illumina le genti, il vice sindaco De Santis con monsignor Massari, hanno ancora una volta ricordato due tra le figure più importanti per la città, conosciute a livello mondiale, quali Guglielmo Grassi e Zaccaria Negroni, testimoni di fratellanza, fede e rinascita.

Annunciato dall’abate parroco anche un evento di portata storica quale l’imminente traslazione della salma del Servo di Dio Zaccaria Negroni, dal cimitero monumentale di Marino nella Basilica di San Barnaba. «Una presenza viva che illuminerà, ancor più da vicino, il nostro cammino» ha concluso il sacerdote.