Noi sindaci, e quella corda intorno al collo che si stringe piano piano

Le riflessioni di Roberto Mastrosanti Primo Cittadino di Frascati sul ruolo dei sindaci durante l'emergenza Covid

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Roberto Mastrosanti

“NOI SINDACI, E QUELLA CORDA INTORNO AL COLLO CHE SI STRINGE PIANO PIANO.

È un giorno di festa, una strana festa inserita in uno strana epoca di sconosciuta pandemia.
È difficile stare in casa e rilassarsi, ci sono sempre decine di pensieri che si accavallano nelle mente. La pressione della responsabilità che ti spinge a dover pensare e ragionare su tutto ciò che puoi fare, che possa essere utile per alleviare le conseguenze di questa assurda situazione. Noi amministratori locali gestiamo l’emergenza, con l’aiuto della generosità dei cittadini, delle forze dell’ordine che stanno sul campo anche oggi così come ieri così come domani, dei volontari della croce rossa e della protezione civile.

MA COSA CI ASPETTA DOMANI?

I Comuni sono allo stremo, e non da oggi, ma il loro lo stanno facendo.
Sono la vera autorità pubblica vicina ai cittadini. Si stanno facendo carico dei pesi economici che per molti cittadini ed operatori sono diventati dei fardelli troppo onerosi, sospendendo di fatto tutte le loro entrate, molte delle quali risulteranno irrecuperabili.
Non sbaglio di molto se dico che in soli due mesi le entrate perdute dal comune di Frascati ammonteranno a circa 7/800mila euro ed una previsione altrettanto realistica mi induce a pensare che alla fine dell’anno avremo perso, se tutto andrà bene, non meno del 10/15% delle entrate previste. Oltre 2 milioni di euro. Così per tutti i comuni d’Italia. Senza entrate pensare di fare fronte ai propri impegni economici risulta pressoché impossibile. La Tari serve per pagare il servizio di igiene della città, se non la incassiamo come paghiamo la ditta che svolge il servizio e gli impianti cui conferiamo i rifiuti? Ma la lista sarebbe troppo lunga.

SE NON INTERVIENE LO STATO, SARÀ LA FINE DI MOLTE AMMINISTRAZIONI.

Ad oggi i comuni hanno solo ricevuto l’anticipazione di un paio di mesi del versamento delle risorse del fondo di solidarietà che già gli appartenevano, e niente di più, se non le risorse che occorrono per i buoni spesa che sono forse gli unici soldi che stanno fluendo con con una certa velocità nelle tasche dei cittadini beneficiari. Si, gli unici soldi che stanno arrivando davvero ai cittadini sono quelli affidati ai comuni.

OCCORRE UNA GRANDE INIEZIONE DI LIQUIDITÀ PER GLI ENTI LOCALI.

Occorrono trasferimenti straordinari ai comuni, sia in conto liquidità (quindi risorse in qualche maniera da restituire) ma anche a fondo perduto per permettere di recuperare le grandi perdite che questa pandemia determinerà sulle entrate comunali.
I soldi dati ai comuni sono quelli che davvero muovono l’economia, perché arrivano alle aziende che ci pagano stipendi ai lavoratori, che li spendono in acquisto di beni e servizi che mantengono viva l’economia della nazione. La circolazione della moneta più è veloce più è utile a sostenere l’economia, e le risorse utilizzate ed impegnate dagli enti locali hanno questa prorogativa.

COSA ACCADRÀ SE LO STATO NON INTERVIENE?

Facile, molti comuni andranno in bancarotta. Prima asfissiati da una lenta ed inesorabile crisi finanziaria, connessa alla sempre più esigua disponibilità di risorse economiche disponibili, poi crolleranno sotto il peso di una serie di previsioni di entrata che già oggi sappiamo non si realizzeranno.

L’associazione dei comuni (ANCI) chiede almeno 5 MILIARDI, un noto quotidiano economico diceva qualche giorno fa che ne servirebbero almeno 8, da Sindaco che ascolta molti Sindaci dico che se scendiamo sotto i 10 MILIARDI NON CE LA FAREMO.
Questo perché domani più di oggi e più di ieri, si dovrà fare i conti con la difficoltà dei cittadini di fare fronte ai pagamenti e sempre più difficile sarà, quindi, incassare i crediti comunali nuovi e vecchi. Quindi ulteriore elemento di aggravio delle finanze dei comuni in termini finanziari.

LA RESPONSABILITÀ

oggi ci spinge a tenere duro, a lottare giorno dopo giorno per tenere viva la speranza, ma domani, quando saranno le difficoltà economiche a richiedere un ulteriore grande sforzo ai comuni come potranno i Sindaci farvi fronte? Allora, forse, la credibilità che ogni amministratore si sta creando con l’impegno che mette nella gestione di questa emergenza verrà a finire e finirà nuovamente sull’altare sacrificare delle esasperazione del popolo in difficoltà.

In questa strana Pasqua ho tanto l’impressione che gli agnelli sacrificali saranno i Sindaci e gli amministratori locali. È una condivisione di uno stato d’animo, chiamiamolo pure sfogo, ma tra qualche mese, se non accadrà quanto sopra auspicato, sarà soltanto una serena e realistica premonizione pasquale di un destino inesorabile.” Lo scrive sui social il Sindaco di Frascati Roberto Mastrosanti.