Nomine Parchi, la posizione del Pci

La posizione del direttivo del PCI di Marino e del membro del direttivo regionale del Partito Mauruzio Aversa sulle nomine ai Parchi regionali

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Ospitiamo le dichiarazioni del Pci Marino sulle nomine di Nicola Zingaretti sui Parchi regionali

‘MARINO/CASTELLI ROMANI. PCI, Zingaretti sceglie di non sostenere in modo forte la politica ambientale. I Parchi ne soffriranno. Peduto al posto di Caracci per equilibri PD/LeU

Era solo la prima decade di luglio, e ci siamo appellati a Zingaretti, al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, per sottoporgli tre quesiti finalizzati a tre questioni:
1. Sulla necessità di portare avanti, finalmente con vigore, una politica ambientale e specificatamente dei Parchi, perché a molti, oltre che a noi, sembra proprio che gli indirizzi regionali latitano.
2. Sull’intervento necessario che eviti rischio di sottovalutazione del ruolo dei Parchi in quanto enti di secondo grado (cioè non eletti direttamente) di dare più forza alle istituzioni comunali con ampie intese che Regione, città e comuni coinvolti, proprio grazie all’input regionale potrebbero attivare subito.
3. Sulle dimissioni del Presidente del Parco dei Castelli Sandro Caracci, affinchè oltre la correttezza dell’incarico svolto, se ne faccia un esame di merito e si comprenda che, ove supportato dalle istituzioni di cui dicevamo prima, a detta degli operatori, dei comuni castellani e di forze politiche e sociali, tra cui anche noi comunisti, non dovevano essere accolte. Confermando invece proprio Sandro Caracci nel ruolo di guida del Parco dei Castelli romani.
Ora su tutte le tre questioni, il Presidente Zingaretti ha dato risposte negative. Ha solo pensato di riequilibrare pesi e contrappesi di natura politica, che pure è giusto valutare, ma all’interno della risposta istituzionale e di merito da dare. Altrimenti si fa un doppio danno: alle istituzioni stesse che saranno declassate nel loro ruolo e delle persone che saranno coinvolte a dare il proprio contributo alla guida di questi enti ; ed un danno alle forze ambientaliste, e alle forze politiche e sociali che sono disponibili al lavoro spesso volontario e al fianco dei Parchi. Al Parco dei Castelli, il Presidente della Regione, rinuncia a Sandro Caracci e da’ il via libera a Guanluigi Peduto.
Quindi denunciamo come pessima scelta quella del Presidente Zingaretti di non affrontare politicamente e istituzionalmente la vicenda Parchi.
Nel contempo non comprendiamo come il Movimento Cinquestelle, in questa occasione tornato al giochino del “qualunquismo contro tutti” grazie all’intervento del consigliere regionale frascatano, non sia stato in grado di chiamare a raccolta forze ambientaliste, e altre forze politiche e sociali disponibili ad un confronto di merito. Oppure per loro vale che i “contratti politici” li fanno solo se c’è la Lega fascista a disposizione?’. Cosi dichiara il Comitato Direttivo della sezione PCI di Marino.

‘MARINO/CASTELLI ROMANI. AVERSA (PCI): Zingaretti ha scelto di non sostenere i Parchi. I sindaci M5S di Marino e Genzano, invece propongono banditismo istituzionale! Vergogna!
“Come i cittadini e la stampa avranno notato, il PCI è intervenuto prima e dopo le scelte politico-amministrative di Zingaretti in merito alla politica ambientale ed ai Parchi.” – inizia così la dichiarazione sulla vicenda di Maurizio Aversa, della Segreteria PCI Lazio e già candidato al Consiglio regionale -. “Abbiamo denunciato e assistito ad una inaudita sottovalutazione dei temi ambientali, ad esempio di come, in modo corretto, istituzionale e forte, aveva posto Sandro Caracci nelle sue dimissioni e nel suo percorso precedente. Abbiamo posto domande al Presidente Zingaretti il quale si è sottratto dal fastidio di rispondere. Immagino l’apprezzeranno alcune non sempre critiche associazioni ambientaliste! Poi, abbiamo posto alle stesse forze di opposizione, e segnatamente alla destra e al M5S, di farsi promotrici di una chiamata dell’associazionismo ambientalista per alzare l’asticella su questo problema: silenzio di tomba. Ora, – prosegue il dirigente comunista – sembra che i giochi siano fatti. L’ambiente non è stato messo in primo piano in questa vicenda delle nomine dei presidenti dei Parchi. I Parchi ne soffriranno e subiranno, in più di un caso, inutili cambi. Le opposizioni, a babbo morto, urlano contro l’occupazione di sedie. Il M5S, addirittura, poi, coi sindaci di Marino, Colizza, e di Genzano, Lorenzon, tracimano in un baratro! Infatti – spiega Aversa – mentre avrebbero potuto ben accogliere la nostra indicazione di mettere insieme il mondo ambientalista per valutare in una assemblea castellana (visto che di questo parlano), ma anche regionale (visto che questa è la dimensione del problema); essi introducono un nuovo metodo di lotta politica: il banditismo istituzionale. Che è contro le istituzioni e contro i cittadini che usufruiscono dei servizi e delle funzioni istituzionali. Banditismi e non altro, può essere chiamato il reagire ad un presunto errore, uccidendo un’altra istituzione! E questo propongono di fare Colizza e Lorenzon (annullare nomine fatte altrimenti chiudiamo il Sistema Bibliotecario!). Ora, per estrema chiarezza e far comprendere ai cittadini come stanno le cose – chiude l’esponente del Partito Comunista Italiano – poniamo semplici brevi domande: 1. Il Presidente Zingaretti, vuole riaffermare la grande valenza delle politiche ambientali con un cambio di rotta rispetto al recente passato? 2. Il Presidente Zingaretti vuole dare una valutazione sulle esperienze messe in campo per ognuno dei Parchi? 3. Il Presidente Zingaretti vuole promuovere una consultazione popolare fatta di assemblee delle aree dei parchi con cittadini e sindaci per valutare aspetti di vita e di sostegno e sviluppo di ogni parco, magari concludendo con una convenzione ambiente regionale? I sindaci Colizza e Lorenzon e il M5S, possono esprimersi – soprattutto per i Castelli romani, vista la loro precipua attenzione – pubblicamente con un giudizio sulla passata gestione Caracci? I sindaci Lorenzon e Colizza, possono ritirare questa loro vaniloquente proposta di ritorsione senza né capo né coda? Ecco, – chiosa Aversa – rispondere a questi quesiti aiuterà i cittadini a comprendere, la politica e le istituzioni a tornare ai loro ruoli, e il giudizio da poter esprimere su responsabilità passate, presenti e future ad essere più preciso”.