Nostra la responsabilità perché il Governo non ha strategia contro il Covid

Gli italiani non meritano di essere dipinti da bambini capricciosi dice Luca Andreassi ma contro il Covid serve testare, tracciare e trattare

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Ho terminato più volte i miei pezzi con “Andrà tutto bene, se faremo in modo che ci vada”. Perché è chiaro che, per uscire da questa situazione drammatica, serve il contributo di tutti. Il nostro, quello degli italiani, che hanno modificato radicalmente il loro modo di vivere al punto da rinchiudersi dentro casa, e quello delle Istituzioni che avrebbero dovuto sviluppare strumenti per la convivenza sicura col virus.

Testare, con un’adeguata capacità di tamponi non solo i plurisintomatici. Tracciare le linee di contagio, effettuando test ai contatti del soggetto positivo fino ad isolare quella linea di contagio. Trattare tempestivamente i contagiati così da evitare complicazioni polmonari e ridurre il rischio dei decessi.

Avremmo voluto questo dalle Istituzioni. Avremmo voluto che le 3T, oggi, fossero al centro del dibattito anziché dover discutere delle grottesche regole incomprensibili di questa fase 1bis.

Posso andare a correre ma non a fare una passeggiata. Ma passeggiare fino al punto in cui inizio a correre è possibile? Ma davvero il compito principale delle Istituzioni è stabilire chi siano i miei affetti stabili? Escludendo peraltro gli amici ma allargandosi fino al livello del quarto grado di parentela del coniuge.

Evidentemente gli esperti non conoscono neanche la saggezza popolare. Quella del “chi trova un amico trova un tesoro” o “I parenti me li sono trovati, gli amici li ho scelti”. E potremmo continuare parlando delle ordinanze regionali che si sovrappongono al DPCM creando ulteriore confusione. E non basta.

Prendete un giornale qualsiasi in edicola stamattina. Il Governo, continuando a trattarci da bambini capricciosi, ci chiede di comportarci in modo che lui, il Governo, possa tornare ad avere fiducia in noi.

Ed io che ho sempre pensato che fosse il Governo a doversi comportare in maniera tale da non tradire la fiducia del popolo.

Tutto questo probabilmente ci indigna ma non ci deve far perdere il lume della ragione.

La responsabilità del contenimento del contagio, in assenza di concrete misure governative, è ora sulle nostre spalle. Sulle spalle di tutti noi che timidamente inizieremo a mettere la testa fuori di casa.

Il virus esiste. Manteniamo altissima l’attenzione. Distanziamento fisico, mascherine, guanti. Facciamolo non per far piacere a chi scrive i DPCM. Ma facciamolo perché è l’unica possibilità che abbiamo di contenere il contagio.

Dimostriamo ancora di più senso di responsabilità. Lo facciamo per noi. Anche perché, è evidente, se la curva epidemiologica dei contagi dovesse tornare a salire questo Governo sarà capace di fare una cosa sola. Richiuderci tutti dentro casa.

Avanti Italia…