Palazzo Altemps nuovo polo culturale d’eccellenza

Il Comune di Monte Compatri presenta un progetto da 1,3 milioni di euro inerente la valorizzazione di Palazzo Altemps

0
327
palazzoaltemps
Palazzo Altemps . Monte Compatri

Il comune di Monte Compatri ha approvato con delibera di Giunta il progetto di riqualificazione dello storico edificio del 1.500 e coinvolto enti sovracomunali per ottenere il relativo finanziamento nell’ambito dei Piani Urbani Integrati del PNRR per il quale verrà formalizzata a breve la candidatura.

Lo studio di fattibilità redatto dagli Uffici Comunali prevede la ristrutturazione edilizia totale e una rifunzionalizzazione del Palazzo Cinquecentesco che è stato la residenza estiva del Cardinale Marco Sittico Altemps al fine di potenziare i servizi sociali e culturali.

“Il nostro obiettivo – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Antonio Martorelli – è quello di trasformare questo edificio storico da simbolo dell’abbandono a centro della cultura dei Castelli Romani. La riqualificazione del patrimonio pubblico è uno degli obiettivi di questa Amministrazione comunale”.

“L’intervento su Palazzo Altemps permetterebbe di dare una risposta concreta alla mancanza di spazi per la cultura e per rendere fruibile il patrimonio documentario presente sul territorio – ha aggiunto l’assessore alla Cultura, Serena Gara – Il nostro territorio è ricco di talenti e passione, ma purtroppo mancano gli spazi adeguati per potersi esprimere e Palazzo Altemps rappresenta una cornice ideale e vogliamo restituirlo ai nostri cittadini e non solo, per ospitare eventi di eccellenza”.

L’Amministrazione comunale di Monte Compatri ha deciso di riorganizzare la pianta organica dell’ente con l’obiettivo di presentare progetti importanti in grado di intercettare i fondi europei del PNNR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

“Dopo il finanziamento da 583 mila euro per gli alloggi ERP di via Placido Martini, stiamo lavorando per far arrivare altri fondi sovracomunali – spiega il Sindaco Francesco Ferri – La nostra intenzione è quella di guardare alla Monte Compatri che sarà tra i prossimi venti anni”.