In piazza contro violenza e discriminazioni verso i più deboli

Diciassettenne segregata in casa perchè omosessuale, una donna costretta a prostituirsi dai vicini di casa, una liceale uccisa dalla madre ad Albano, Meta in piazza contro la violenza

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Violenza sulle donne
Una diciassettenne segregata in casa, costretta a lasciare la scuola dai propri genitori perché omosessuale; una giovane donna picchiata e costretta a prostituirsi dalla famiglia della sua migliore amica, nonché vicina di casa; un omicidio/suicidio che ha visto come vittima una liceale. Tre fatti di cronaca avvenuti recentemente ai Castelli Romani, che non possono lasciarci indifferenti. Tre storie che vedono come vittime tre giovani donne, una violenza perpetrata da figure interne o vicinissime alla famiglia. Crediamo, pertanto, sia necessaria e urgente una presa di coscienza civile da parte delle nostre comunità, su una tipologia di violenza tanto diffusa quanto sottaciuta. Parliamo di quella domestica che vede come principali vittime i soggetti più deboli di questa società, le donne e i minori. Come operatori di comunicazione, nel rispetto del nostro ruolo, sentiamo il dovere di prendere l’iniziativa. Proponiamo, pertanto, ai singoli cittadini, alle associazioni e alle istituzioni di scendere in piazza insieme per dire forte e chiaro: no alla violenza, no alle discriminazioni, sì alla sicurezza a partire da quella dentro le mura domestiche.
di Andrea Titti