Si concluderà a fine luglio la nona campagna di scavo nel sito di Villa degli Antonini, che ogni anno nel mese di luglio restituisce alla pubblica fruizione reperti archeologici di una delle numerose ville suburbane di epoca tardo-repubblicana situata nel territorio dell’antica Lanuvium.
I lavori di quest’anno si sono incentrati ancora una volta sull’anfiteatro e in una zona più a nord ritenuta la possibile zona residenziale della villa imperiale. In quest’ultimo settore sono stati trovati nuovi piani pavimentali, tra cui un mosaico a tessere bianche e nere con raffigurazione di un cratere e volute di racemi e pampini. Alcune delle nuove strutture murarie corroborano invece sempre di più la presenza di un ambiente circolare con nicchie già parzialmente individuato e scavato negli anni precedenti; mentre altri muri sono pertinenti forse ad un piccolo ambiente adiacente il porticato con pilastrini. I frammenti di materiali, specialmente quelli di marmi preziosi bianchi e colorati e di intonaco dipinto, insieme agli edifici qui individuati, restituiscono l’impressione di una dimora di lusso, che va pertanto a confermare sempre più l’identificazione di questo sito con la residenza imperiale della dinastia antonina. Nell’anfiteatro il proseguimento delle attività di scavo ha permesso una chiara definizione dell’arena di questo edificio da spettacolo, tra i più piccoli del mondo romano, ed un’ulteriore riprova della presenza di un complesso sistema di ambienti sotterranei al di sotto dell’arena che, oltre a costituire corridoi ed ambienti di servizio, potevano contenere meccanismi per effetti scenici finalizzati agli spettacoli dei gladiatori che qui si tenevano. Accanto all’anfiteatro, si ergevano le terme, di cui ancora sono apprezzabili gli imponenti ruderi, che comprendevano anche una piscina riscaldata. Il team di ricerca sta eseguendo lavori non solo di scavo e di restauro, ma anche di rilievo 3D e di mappatura dello stato di conservazione dei ruderi. Tutti questi dati andranno a confluire nel database digitale su base GIS che il team di ricerca ha incominciato ad elaborare sin dallo scorso anno. Lo scopo è di far confluire il lavoro di ricerca in un progetto di fruizione di questo sito sia attraverso interventi di musealizzazione, sia attraverso un percorso digitale che sarà disponibile sul sito internet istituzionale della Montclair State University.
“È un piacere per noi ospitare giovani studiosi che ogni anno si dedicano con passione allo scavo – ha dichiarato il sindaco Daniele Lorenzon durante la conferenza stampa di presentazione della IX campagna di scavo –. Ringrazio gli archeologi e la Soprintendenza perché il loro contributo ci consente di arricchire il nostro patrimonio con nuovi reperti facendoci toccare con mano pezzi della storia passata. Questo complesso monumentale costituisce un valore aggiunto per il nostro territorio e può diventare un’attrazione turistica, storica, artistica e culturale di prim’ordine, capace di attrarre ogni anno visitatori da tutti il mondo”.
“Credo molto nella valorizzazione del nostro patrimonio storico-archeologico e ambientale per il recupero e il rilancio della vocazione turistica di Genzano – ha aggiunto l’assessore allo Sviluppo locale, al Turismo e alla Cultura, Francesca Saitta –. Il programma di questa amministrazione prevede il rafforzamento del rapporto con l’Università di Montclair e con la Soprintendenza archeologica proprio per avviare nuove acquisizioni e gettare le basi per la realizzazione del parco archeologico di Genzano. Lo scorso anno abbiamo inaugurato una rivisitazione della mostra Symposium con l’esposizione dei beni del nostro territorio; ci farebbe piacere inserire anche i reperti di Villa degli Antonini per arricchire la mostra”.
Presente il funzionario archeologo Simona Carosi, che ha portato i saluti del Soprintendente Margherita Eichberg, evidenziando come “l’attività della Montclair State University abbia saputo coniugare sul sito della Villa degli Antonini a Genzano un’importante ricerca allo sviluppo territoriale della conoscenza del nostro patrimonio, entrambi strumenti imprescindibili della tutela attuata dalla Soprintendenza”.
Le indagini archeologiche – condotte dai professori Deborah Chatr Aryamontri e Timothy Rennert del Center for Heritage and Archaeological Studies (CHAS) dell’università americana Montclair State University (New Jersey) in regime di concessione dal ministero dei Beni culturali e in collaborazione con il team di ricerca composto dagli archeologi italiani Carlo Albo, Alessandro Blanco e Carla Mattei – vengono organizzate nella forma di cantiere scuola per studenti universitari americani e canadesi iscritti a corsi di laurea di primo e secondo livello, nonché a corsi post-laurea in discipline umanistiche-archeologiche.