“Serve una dura condanna della comunità al solo messaggio rappresentato da un proiettile. Grottaferrata è città della pace e della fraternità. Credo che il commissario prefettizio e tutte le forze politiche unite dovrebbero ribadirlo con una forza e una decisione che vengono prima e al di sopra di qualsiasi campagna elettorale”.
Con queste parole l’ex sindaco Luciano Andreotti ha commentato il ritrovamento di un proiettile nei pressi del cosiddetto “disco volante”, il mercato coperto, di piazzale San Nilo.
“Si tratta di una zona che come Amministrazione avevamo attenzionato da tempo in quanto frequentata da giovani non sempre di Grottaferrata, eletta a luogo di incontro ma non per una vera coesione sociale”.
“Per l’area in questione – aggiunge Andreotti – sono state approntate opere di contrasto all’accesso di mezzi rumorosi che tanto disturbano la quiete pubblica. Detto ciò sono fermamente convinto dell’importanza di individuare rinnovati spazi di socialità per i giovani particolarmente impediti da due anni a questa parte a causa dell’emergenza Covid. In tal senso è bene che i comuni si coordinino al meglio con l’Ufficio di Piano del Distretto Socio Sanitario Rm 6.1 di cui Grottaferrata è capofila che proprio in queste settimane sta programmando azioni strutturate sotto forma di un progetto distrettuale destinato proprio alla prevenzione del disagio adolescenziale” sottolinea l’ex sindaco.
“Con l’inizio del nuovo anno inoltre partiranno lavori non solo sull’area attorno al mercato coperto ma anche nella più ampia zona fieristica che comprende ampia parte del piazzale. Lavori che prevedranno tra l’altro anche la bonifica del canale di deflusso acque piovane e del fontanaccio”.
“Ovviamente ancor più dopo questo brutto gesto che vede Grottaferrata rappresentata per la città violenta che non è – conclude l’ex primo cittadino – ci tengo a manifestare tutta la fiducia negli inquirenti al lavoro, in particolare i carabinieri della nostra stazione di Grottaferrata. Altresì credo che il Comune abbia tutte le possibilità di procedere al completamento del sistema di controllo con un ufficio dedicato al controllo del circuito di telecamere implementato e già collegato alla rete elettrica, per garantire alla città quel surplus necessario di controllo al quale, credo responsabilmente, l’Amministrazione comunale appena decaduta, aveva lavorato da tempo”.