E’ stata pubblicata l’ottava revisione del Protocollo FIGC sulle disposizioni in materia di contrasto alla diffusione del Covid19, che recepisce le indicazioni governative sul termine del periodo emergenziale. Sono interessate tutte le componenti del Calcio Giovanile, sia agonistico che di base, ivi compreso il settore paralimpico, gli arbitri e la componente femminile.
Per quanto riguarda il mondo professionistico, invece, si fa riferimento agli specifici protocolli già in vigore.
Per quello che riguarda la partecipazione degli spettatori alle manifestazioni sportive, le nuove norme riportano la capienza degli impianti al 100% della disponibilità dei posti, con una sostanziale differenza, però, tra quelli al chiuso e quelli all’aperto. Infatti, mentre per gli impianti all’aperto l’accesso è consentito a chi è in possesso almeno del cosiddetto “Green Pass Base”, quella certificazione che si ottiene, per intenderci, anche con l’esecuzione del semplice tampone in farmacia, per gli impianti al chiuso, come palestre e palazzetti, rimane l’obbligo del “Green Pass Rafforzato”, ottenuto a seguito della somministrazione del vaccino.
Come sempre questa disposizione non si applica agli under 12 e ai soggetti esentati (che dovranno avere con sé la documentazione a supporto).
Rimane, in entrambi i casi, l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 (o Ffp3) per tutta la durata della manifestazione.
La novità, quindi, è la possibilità di tornare a tifare in presenza i propri beniamini, riempendo stadi, palestre e palazzetti fino al limite della capienza.
E’ chiaro, però, che prudenza e buon senso debbono continuare a rappresentare il riferimento per tutti gli amanti dello sport. Il Covid non è scomparso e l’incremento dei casi di queste ultime settimane, seppure in forma generalmente meno grave, ci deve portare a mantenere una attenzione e una sensibilità soprattutto nelle occasioni di assembramento. L’allentamento delle misure, in concomitanza con la fine del periodo di emergenza, non deve rappresentare un “libera tutti” generalizzato, ma un percorso verso la tanto agognata normalità basato sul senso di responsabilità di ciascuno di noi. Per evitare un nuovo ricorso a quelle misure che tanto hanno fatto soffrire chi vede nello sport un importante ambito di socialità e un momento per “staccare la spina” da tanti problemi che ci attanagliano in un momento storico ed economico come quello che stiamo vivendo.