Rieti, al via il secondo step del progetto Freesoner

PROGETTO FREESONER nella Casa Circondariale di Rieti: al via il secondo step, dopo una prima fase di presa in carico individuale e counseling

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RICOMINCIO DA FREESOONER

PROGETTO FREESONER nella Casa Circondariale di Rieti: al via il secondo step, dopo una prima fase di presa in carico individuale e counseling

PROGETTO FREESONER nella Casa Circondariale di Rieti: al via il secondo step

Dopo la prima fase di presa in carico individuale e counseling, il progetto Freesooner entra nel vivo delle azioni di  orientamento con la prima sezione, quella dedicata all’empowerment. L’obiettivo  è quello di innalzare l’autostima e la sensazione di autoefficacia attraverso il raggiugimento di risultati concreti, frequentando corsi, come quello di fotografia, e conseguendo certificazioni da spendere nel mondo del lavoro.

Finanziato dalla Regione Lazio  nell’ambito dell’Avviso pubblico “Presa in carico, orientamento e accompagnamento per l’inclusione sociale attiva” POR FSE 2014-2020 D.D. n. G14928 del 14/12/2016  ( ammesso a finanziamento con D.D. G505547 dell’11.05.2020 codice cup F84J19001210009), Freesooner, infatti, è dedicato al reinserimento socio lavorativo dei detenuti della casa circondariale di Rieti.

Collaborano allo svolgimento delle attività l’Associazione Made in Jail, capofila, ed i partner Consorzio Ro.Ma. e  Cooperativa Sociale Tiche. Un’ ATS di grande valore ed esperienza in quanto da tempo i soggetti coinvolti si occupano  specificatamente delle realtà penitenziarie,  delle categorie sociali svantaggiate e  di pratiche   riabilitative    e di reinserimento  nell’ambito delle dipendenze.

Seguiranno a questo importante step, che in qualche modo rappresenta il  fondamento per chi deve ricostruire il suo ruolo sociale e professionale, altre importanti azioni di accompagnamento, dalla stesura del curriculum, alla candidatura per una determinata occupazione, fino alla conoscenza di alcuni aspetti normativi che regolano i rapporti lavorativi.

Il progetto vuole essere incisivo laddove spesso, nonostante la riforma penitenziaria del 2018, le cose non vanno sempre come dovrebbero, in termini di realizzazione di  un progetto di vita riabilitante e riqualificante della persona e della sua dignità.