La Fiera Mondiale Campionaria del Peperoncino di Rieti negli anni è divenuta uno degli appuntamenti estivi più significativi del centro Italia nell’ambito dell’enogastronomia. Quest’anno, giunta alla sua dodicesima edizione, i promotori hanno deciso di dedicare l’evento a Nazareno Strampelli. Approfondiamo le origini e gli orizzonti della Fiera con le parole del Presidente del Comitato Organizzatore, Livio Rositani.
Come nasce l’idea della Fiera del Peperoncino e come si è sviluppata negli anni?
“L’intuizione della Fiera Campionaria Mondiale del Peperoncino nacque da un’idea, che all’epoca fu considerata un po’ folle ma che oggi tutto il territorio riconosce come visionaria nell’accezione positiva del termine, avuta da mio padre, Guglielmo Rositani, e da alcuni suoi amici e collaboratori. Tutti erano appassionati di peperoncino e conoscevano altre manifestazioni dedicate ad una delle spezie più utilizzate e commercializzate al mondo ma volevano costruire qualcosa che mostrasse le grandi varietà di peperoncino presenti nel mondo, un tratto distintivo e unico della nostra manifestazione rispetto ad altre, quello dell’esposizione Campionaria. Attorno a questo è cresciuto un intero evento e un movimento che prosegue anche nel corso dell’anno e che, in qualche modo, genera occasioni di sviluppo che vanno oltre l’evento della Fiera”.
Quali gli aspetti che legano questo appuntamento con la città di Rieti e più in generale con la Sabina?
“In pochi anni la Fiera Mondiale del Peperoncino è diventata patrimonio della Città che la sente propria e che, anno dopo anno, ha imparato a vivere e riempire di contenuti l’evento. Attorno ad esso, infatti, si è creata una rete di partner istituzionali e soprattutto privati che, attraverso la Fiera, mostrano le proprie bellezze e i propri prodotti, costruiscono ed intrattengono relazioni con clienti italiani e stranieri, promuovono e fanno conoscere l’intera provincia reatina. L’evento è ormai uno dei principali dell’intero Centro Italia, per presenze e per promozione mediatica, e quest’anno è uno dei soli 5 eventi classificati ufficialmente dalla Regione Lazio con la qualifica di ‘internazionali’”.
L’edizione 2023 è stata dedicata alla figura di Nazzareno Strampelli: perchè questa scelta?
“La figura del ‘mago del Grano’, che proprio a Rieti ha condotto la maggior parte dei suoi studi ed esperimenti, purtroppo negli ultimi decenni è stata un po’ abbandonata, salvo qualche rara eccezione di studiosi ed appassionati. Paradossalmente, ci sono alcune aree del mondo in cui il lavoro di Strampelli è più conosciuto che da noi, nel nostro Paese. Grazie all’interessamento del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e di tante istituzioni, da quelle locali a quelle regionali e di settore, ora stiamo finalmente cercando di invertire il trend, di far riscoprire questa figura fondamentale per la storia della ricerca e dell’alimentazione mondiale. E dato che la Fiera del Peperoncino è ormai un brand riconosciuto ed associato a Rieti abbiamo voluto dare il nostro contributo a questo percorso, che riteniamo fondamentale, dedicando l’edizione 2023 al grande Strampelli con mostre, contenuti e convegni ad hoc”.
Quale il cartellone di appuntamenti ed eventi su cui si è costruita l’edizione 2023 della Fiera?
“Oltre all’esposizione dei peperoncini di tutto il mondo, che è il fulcro e la tradizione dell’evento, su tutta l’area del centro storico della Città di Rieti si sviluppa un intero percorso di stand gastromici, laboratori, showcooking, esibizioni, approfondimenti, convegni, presentazioni di libri, mostre ed esposizioni, oltre alla parte più ludica con concerti e show di personaggi di caratura nazionale”.
Con la fiera quali obiettivi vi ponete come organizzatori e quali prospettive immaginate per l’evento nella sua proiezione futura?
“La Fiera ha attraversato diverse fasi organizzative. L’attuale comitato organizzatore ha ripreso in mano l’evento ormai quattro anni fa e ha puntato molto sulla promozione verso l’esterno, una scelta che ha dato frutti importanti perché le centinaia di migliaia di presenze dimostrano che la manifestazione è ormai conosciutissima in tutta Italia e una delle più attrattive del centro Italia. La nostra intenzione è quella di ampliarla sempre di più, lavorando contestualmente nel corso dell’anno per solidificare una serie di opportunità che potrei riassumere principalmente su tre direzioni: conoscenza e promozione dell’utilizzo del peperoncino e dei suoi effetti benefici, promozione del territorio che da sempre ospita l’evento, miglioramento costante della qualità dell’offerta tanto sotto l’aspetto enogastronomico quanto sotto quello ludico e convegnistico”.