Roma, in Campidoglio la 40ª edizione del Premio Archivio Disarmo Colombe d’oro per la pace

Per Rossana Zaccaria, Presidente di Legacoop Abitanti, “premiare i giornalisti è sempre importante, perché questi raccontano la verità sempre e comunque. Come Legacoop siamo orgogliosi di essere al fianco di Archivio Disarmo e, soprattutto, dei giornalisti al quale riconosciamo, con grande gratitudine, il loro coraggio e impegno”.

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Consegnati a Roma i riconoscimenti per la 40ª edizione del Premio Colombe d’oro per la pace, organizzato da Archivio Disarmo con il sostegno delle Cooperative aderenti a Legacoop.

In Campidoglio sono stati premiati i giornalisti Veronica Fernandes (Rainews 24), Matteo Pucciarelli (la Repubblica), Safwat Al Kahlout (Al Jazeera) e Meron Rapoport (+972/Local Call).

Il Premio internazionale è stato assegnato alla Campagna Stop Killer Robots ed è stato ritirato dal Vice presidente Peter Asaro.

L’edizione di quest’anno si è tenuta in concomitanza con due guerre che stanno sconvolgendo l’Europa e il Mediterraneo e minacciano di allargarsi con una escalation che nessuno sembra in grado di arrestare. In Ucraina, a Gaza, in Cisgiordania e in Libano le distruzioni sono enormi, così come le morti, soprattutto nella popolazione civile. A livello politico internazionale gli appelli alla cessazione delle ostilità e all’apertura di negoziati da parte delle Nazioni Unite sono ignorati e addirittura, sul campo, vengono attaccate le missioni di pace.

Non per questo tacciono le voci che rivendicano la possibilità della pace. Come succede ormai da 40 anni, Archivio Disarmo valorizza il lavoro del giornalismo di pace e l’impegno della società civile. Le Colombe d’oro sono assegnate da una Giuria formata da Fabrizio Battistelli, Dora Iacobelli, Riccardo Iacona, Dacia Maraini, Andrea Riccardi e Tana de Zulueta.

Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo, ha presentato così i vincitori: “Ognuno di questi nomi ha un significato forte. Veronica Fernandes (Rainews24) come corrispondente dall’Ucraina e da Gaza ha dato conto degli eventi senza mai dimenticare il vissuto delle persone. Matteo Pucciarelli (la Repubblica) ha ricostruito le alterne vicende del movimento per la pace, uno sfondo utile per comprendere i punti di forza e di debolezza del discorso pubblico sulla guerra. Safwat Al Kahlout (Al Jazeera) ha documentato da Gaza la tragedia della popolazione, soprattutto donne, bambini, “vittime collaterali” di un conflitto spietato, a cominciare dalla strage del 7 ottobre. Meron Rapoport (+972/Local Call) ha, con il periodico in lingua araba ed ebraica, approfondito le nuove forme della guerra nella relazione tra due popoli che la Storia costringe a vivere insieme”.

Veronica Fernandes, giornalista della redazione Esteri di Rainews24, ha detto: “Ricevere questo premio è un onore e una responsabilità che vorrei condividere con tutte le persone che ho incontrato durante le guerre. Queste, infatti, mi hanno permesso di capire quanto desiderio di pace ci sia nelle persone che subiscono la guerra. Di queste persone non va vista solo la parte colpita dalla guerra, ma anche e soprattutto il loro passato e futuro”.

Matteo Pucciarelli, giornalista della redazione politica de la Repubblica, ha dichiarato: “Questo premio è uno sprone, per chi fa il cronista, a continuare a parlare dei temi riguardanti la pace, l’anti-milatarismo e la non violenza”.

Safwat Al Kahlout, corrispondente di Al Jazeera a Gaza, per sei mesi, dal 7 ottobre 2023, ha raccontato l‘ultimo capitolo della guerra israelo–palestinese e le sue devastazioni: “Questo è un riconoscimento dello sforzo di tutti i giornalisti palestinesi e di chi ha pagato con la vita per raccontare la verità”.

Meron Rapoport, redattore senior di Local Call, sito di notizie in lingua ebraica e editorialista per +972 Magazine, rivista online israeliana-palestinese, ha sottolineato: “Ricevere questo premio è un onore, ma allo stesso tempo ricevere un premio per la pace quando c’è in corso una guerra è difficile. Fare il giornalista in questi periodi e in queste situazioni è dura, ma dire e raccontare la verità è sempre importante”.

Come già era accaduto nel 2017, quando le Colombe d’oro avevano precorso il Nobel premiando la Campagna per la messa al bando delle armi nucleari, anche questa 40a edizione premia una Campagna internazionale, quella intitolata Stop Killer Robots, che si propone di sottoporre a precise limitazioni e controlli le armi letali autonome.

Ha ritirato il premio Peter Asaro, Professore di filosofia della scienza e della tecnologia presso la New School di New York e vice presidente della Campagna, che dice: “La campagna Stop Killer Robots è onorata di ricevere il premio internazionale Colombe d’oro la pace. È sempre più chiaro che l’Intelligenza Artificiale e il processo decisionale autonomizzato svolgeranno un ruolo chiave nel modo in cui viviamo come individui, come società e come comunità globale. È dunque fondamentale stabilire regole per come l’IA si applica all’uso della forza. In questo periodo di crisi e conflitto globale, è più che mai necessario che i paesi lavorino insieme per trovare un terreno comune e un accordo, e riaffermare la fede nella cooperazione internazionale e nel rispetto delle norme e delle leggi internazionali. Accettando il premio internazionale della Colomba d’oro per la pace di quest’anno a nome della campagna Stop Killer Robots, la mia più grande speranza è che, mettendo in risalto il nostro lavoro sulle armi autonome, questo premio indichi l’ampio sostegno pubblico globale per la necessità di agire ora per costruire la pace e salvaguardare l’umanità per le generazioni attuali e future”.

Martedì scorso Peter Asaro è stato ricevuto insieme a una delegazione di Archivio Disarmo, dal Presidente della Repubblica, al quale ha esposto gli obiettivi della campagna Stop Killer Robot.

Per Rossana Zaccaria, Presidente di Legacoop Abitanti, “premiare i giornalisti è sempre importante, perché questi raccontano la verità sempre e comunque. Come Legacoop siamo orgogliosi di essere al fianco di Archivio Disarmo e, soprattutto, dei giornalisti al quale riconosciamo, con grande gratitudine, il loro coraggio e impegno”.