A Roma la mostra ai Mercati di Traiano

A Roma la mostra dedicata all'optimus princeps che portò l’Impero alla massima estensione celebrato a 1900 anni dalla morte nei suoi Mercati

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Mostra Traiano

“Traiano, costruire l’Impero, creare l’Europa”

Sarà proprio lui, l’Optimus princeps, ad accompagnare tutti nei meandri dei suoi Mercati, in visita alla mostra: “Traiano, costruire l’Impero, creare l’Europa”. Che lo celebra a 1900 anni dalla morte. Fino al 16 settembre 2018, la voce dell’unico fra gli imperatore più grandi che Roma abbia conosciuto non romano di nascita, schiuderà un mondo enorme – l’Impero nella sua massima espansione – governato da leggi che, ancora oggi, sono alla base della giurisprudenza moderna; che vantava un’amministrazione oliata, influenzata da donne autorevoli; che riusciva ad ottenere il consenso popolare attraverso opere di pubblica utilità. Lo storico Plinio il Giovane, suo contemporaneo, scrisse: “Traiano ci ha ordinato di essere felici e noi lo saremo!”. E così fu per lungo tempo. Il principe ispanico “adottato” da Nerva, di ottima famiglia (la Ulpia) ma non di dinastia imperiale, percorse tutti i gradi della carriera militare, dimostrando doti di stratega e combattente a fianco dei suoi uomini, se ne guadagnò consenso e fedeltà, seppe affrontare temi spinosi come le urgenti riforme sociali ed economiche, meritandosi un consenso incondizionato e planetario. E la fama di uomo giusto, il più “cristiano” tra i pagani, decoroso e caritatevole.  Grazie all’ausilio delle tecnologie (installazioni multimediali e interattive), i visitatori saranno immersi nel “suo” mondo, con tanto di pioggia di petali e rumore di zoccoli e folla durante un trionfo; con steli animate che parleranno del quotidiano; con le voci delle donne della famiglia reale, imprenditrici ante litteram e impegnate nel sociale e il fuoco delle fiamme da cui Traiano venne salvato per intercessione di Gregorio Magno. La mostra è caratterizzata dal racconto della vita eccezionale di un uomo, si direbbe, comune, che seppe governare lo Stato con “magnificentia publica” e lusso privato, ma discreto. Reperti archeologici da musei della Sovrintendenza Capitolina, da molti spazi archeologici italiani (compresi Ostia Antica, gli Antiquarium della Villa dei Volusii a Lucus Feroniae, di Villa Adriana a Tivoli, comunale “Villa di Traiano” di Arcinazzo Romano e museo Correale di Terranova a Sorrento) e da alcuni, importanti musei stranieri. Nonché, presso la via Biberatica, è ospitata anche la “Columna mutãtio-La spirale”: installazione monumentale di arte contemporanea, dell’artista Luminiţa Țăranu, che, ispirandosi alla Colonna traiana, ne racconta il “mutarsi” di significato nello scorrere dei secoli. Tanto per sottolineare la relazione esistente tra l’Impero Romano e l’Europa attuale, fatta, come allora, di politica, economia, welfare, conquiste. Il percorso espositivo si snoda attraverso sette sezioni, a partire dalla morte di Traiano ed è un susseguirsi di statue, ritratti, decorazioni architettoniche, calchi della Colonna Traiana, monete d’oro e d’argento, modelli in scala e rielaborazioni tridimensionali e filmati. Non solo: direttamente dai depositi del Museo del Foro di Traiano, vedono la luce pubblica, per la prima volta, un paio di interessanti, colossali pezzi di statue di Traiano (e pure.il ritratto bronzeo dell’imperatore dal museo di Nijmegene: una limetta disintegrata dalla II Guerra mondiale nella Gliptoteca di Monaco e ricomposta a Roma). Vi si celebra anche l’amore per la famiglia, le donne dell’Imperatore: notevole, un ritratto attribuito a sua madre, Marcia, ignota alle fonti ma, forse, celebrata dal figlio nel suo Foro. Per l’occasione capitolina, dopo 400 anni, tornano a risplendere assieme due lastre del fregio con Amorini e grifoni, finora separate: una splendida architettonica con amorini dai Musei Vaticani e un grande frammento, dello stesso fregio, da Berlino, dove sembrava scomparso. Solo in prestito, gli stucchi dorati della villa che l’imperatore costruì ad Arcinazzo Romano, restaurati e ricomposti. E, tanto per entrare nei suoi spazi privati, dei video consentono di accedere negli sconosciuti e inaccessibili ambienti sotterranei della casa dell’imperatore sull’Aventino o nel condotto dell’acquedotto traianeo che portava l’acqua del lago di Bracciano a Trastevere. Menzione speciale per una collana, del 1975, realizzata con monete romane antiche in oro, argento e bronzo (raffiguranti l’effigie dell’imperatore) direttamente dalla maison Bulgari, che rivisita, in chiave moderna, la tradizione romana del I secolo d.C. di indossare monili decorati con monete, quale simbolo di potere e prestigio. La celebrazione di Traiano, nel Foro di Traiano, è un continuo gioco di rimandi: l’inizio e la fine di un percorso che è anche sintesi dell’immagine che volle trasmettere di sé. Tutto quanto vi si trova è parte di un “messaggio in pietra” dal potente significato simbolico che si perpetua verso l’immortalità, trascendendo la sola esaltazione della figura dell’imperatore.

Info: www.mercatiditraiano.it www.museiincomune.it