Roma omaggia il maestro Guerrino Tramonti

Dopo dieci anni, Roma torna a omaggiare il maestro faentino con la mostra “Alchimie di terra e di luce” Guerrino Tramonti a Villa Torlonia

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Dopo dieci anni, Roma torna a omaggiare il maestro faentino con la mostra “Alchimie di terra e di luce” Guerrino Tramonti a Villa Torlonia

“Quando faccio una forma – diceva il maestro Guerrino Tramonti – io penso a una scultura”. E non è un caso se sono proprio le forme – nel solco della tradizione, ma ricercate e mai banali – a rapire l’attenzione di chi percorre le stanze della Casina delle Civette che, fino al 27 settembre 2020, ospiterà uno fra i ceramisti più noti del Novecento con la mostra: “Alchimie di terra e di luce”.  Questo particolare “angolo” di Villa Torlonia, a Roma, è un’eccellenza del Liberty ed è sede della Biblioteca delle Arti Applicate: proprio qui, le oltre 50 opere di Guerrino Tramonti s’intersecano agli arredi presenti, dialogano con le decorazioni delle sale (in particolare, con pavimenti e rivestimenti) e con le vetrate di Cambellotti, facendo, qualche volta, da contraltare, ma più spesso dissolvendosi in esse, in quella sintonia cromatica che è il segno comune di questi affermati artisti italiani del secolo scorso. Alle Civette sono esposte principalmente grandi ceramiche e porcellane monocrome; nella Dependance, invece, piatti, arazzi e dipinti. L’allestimento di Cloe Berni e Livia Ducoli trae ispirazione dalla principale componente chimica della ceramica, l’argilla. Ed è proprio questa polvere terrosa a far emergere le opere dalla terra, esaltandone i colori in pendant con le vetrate. A dieci anni dall’ultimo evento a lui dedicato (la mostra a Palazzo Venezia da cui partì un tour delle sue opere in Giappone), Roma torna a soffermarsi sulla figura di Guerrino Tramonti con un’esposizione promossa da Roma Capitale e a cura di Maria Grazia Massafra, Raffaella Lupi e Stefania Severi; organizzata dalla Fondazione Guerrino Tramonti, assieme alla Galleria Sinopia di Roma (Sinopia e la Fondazione Tramonti, tutelano e custodiscono le opere del maestro) e alla Cooperativa Sociale “Apriti Sesamo”, con il patrocinio dell’Associazione Italiana Città della ceramica (AICC), del Comune di Faenza e del Museo Internazionale delle Ceramiche (MIC).  L’arte della ceramica del maestro di Faenza (città storicamente nota per la produzione della maiolica, che custodisce un importante corpus di sue opere in permanente) non ha smesso di parlare al pubblico e, oggi, a Villa Torlonia, si offre a nuovi approcci, rinverdendone, al contempo, la memoria. Scomparso nel 1992, Tramonti si è dedicato instancabilmente al suo lavoro, raggiungendo una compiutezza espressiva unica, apprezzata ovunque. Rispetto all’articolato mondo della ceramica, partendo dalla Regia Scuola di Faenza e iniziando a esporre già dall’età di 15 anni, fino agli anni Cinquanta, è sodale di artisti come Filippo de Pisis e Franco Gentilini; conduce una ricerca creativa da autodidatta, allargando i suoi orizzonti. Quattro sono i periodi fondamentali della sua carriera, di cui questa esposizione romana riporta alcuni esempi. Anni Trenta e Quaranta: opere a tutto tondo soprattutto d’impronta archeologizzante; secondo Dopoguerra: maioliche a grossi spessori di smalti, con decorazioni e forme di gusto “primitivo”; primi anni Cinquanta: grandi dischi decorativi rivestiti con cristallina a grosso spessore (invetriati con craquelures), di grande intensità cromatica, che parlano di sperimentazione Neocubista, astratta e “primitiva”; anni Sessanta e Settanta: le raffinate ceramiche che richiamano l’arte orientale, opere costruite in blocco con il grès (la “porcellana tenera”) e smaltate di bianco, piombo, blu, verde, sintesi di essenzialità nella forma e nel colore. A ciò, vanno aggiunti dipinti e arazzi dagli anni Settanta in poi, che riprendono il discorso con le sue più celebri iconografie, tra “arcaismi”, elementi di post-cubismo, forme plastiche ispirate a  Leger. Osservato in questa chiave, il percorso artistico di Tramonti appare nitido, schiudendosi agli occhi dello spettatore come un’immensa varietà di forme e tinte; come ricerca infinita di un mondo espressivo sublimato, creato da un’originale sensibilità cromatica applicata in ogni contesto.
In occasione dell’esposizione, si terrà anche il concorso per gli allievi della Scuola d’Arte di Roma Capitale per l’anno 2019/2020, invitati a elaborare un proprio progetto ispirandosi alla produzione di Tramonti.

Info: www.museivillatorlonia.it; www.museiincomune.it