Rugghia critica i nuovi ingressi nel Pd a Ciampino

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Antonio Rugghia
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Antonio Rugghia

Riceviamo e pubblichiamo integralmente un intervento dell’ex Sindaco e Parlamentare ciampinese dei DS Antonio Rugghia che parla dei recenti ingressi nel Partito Democratico di Ciampino.

“La scorsa estate dopo mafia capitale e su impulso della relazione di Fabrizio Barca ha tenuto banco la discussione sulla forma partito del Pd. Ricordate? I circoli cattivi e dannosi, le finte primarie, il tesseramento… Con l’iscrizione al circolo di Ciampino di Gabriella Sisti e del suo gruppo finalmente vengono fissati elementi di chiarezza su questo tema. Abbiamo capito quindi in che modo ci si iscrive al PD. Proviamo a riepilogare:

Con sobrietà. Anche perchè la impone il codice etico del partito. Infatti dalla stampa abbiamo appreso che l’iscrizione è stata festeggiata con una cena partecipata da duecento persone e alla presenza di tre Senatori, padrini della cerimonia;

In gruppo. Per la verità lo statuto prevede che l’iscrizione debba essere individuale ma non è il caso di sottilizzare. Per cui i nuovi iscritti sono entrati nel partito come componente e hanno presentato anche il logo dell’ Igdo come loro simbolo. A proposito, perchè non quello del Piano Integrato di via Reverberi?;

A prescindere. La signora Gabriella Sisti, un anno fa, si è candidata a Sindaco di Ciampino con liste di centrodestra e poi, fino all’inizio di questo anno, è stata assessore a Grottaferrata col Sindaco più a destra dei Castelli Romani. Successivamente ha fondato l’alleanza dei moderati composta da UDC e NCD . Gli altri neo iscritti pochi mesi or sono hanno dato vita a Ciampino al movimento di Corrado Passera “Italia Libera”. Nelle loro iniziative hanno criticato l’opposizione in consiglio comunale in quanto troppo mite e accomodante col Sindaco PD. Quindi ci si iscrive a prescindere dalle regole dettate dallo statuto: ” sono escluse dall’anagrafe degli iscritti e dall’albo degli elettori le persone appartenenti ad altri movimenti politici o iscritte ad altri partiti politici” e a prescindere dai programmi, dalle idee e dal rispetto degli elettori;

Col mal di pancia.“Sia a livello nazionale che a livello locale tutti devono sentirsi a casa. Ma il PD non può essere la casa di tutti”. Così c’era scritto sul comunicato del direttivo degli iscritti di Ciampino del 10 novembre. Sembrava un ossimoro invece era il modo di esprimere il mal di pancia di alcuni dirigenti che non hanno preso bene la cosa. Vorrei essere smentito dai fatti ma credo che nel PD non esistano gli anticorpi per guarire questo tipo di malessere e non vale la massima “senza base scordatevi le altezze”. Tanto se le cose si metteranno male arriverà il Fabrizio Barca della situazione e come hanno fatto a Roma chiuderanno magari il circolo classificandolo come “dannoso pericoloso e cattivo, al servizio dei capi bastone”. E come a Roma gli invisibili capi bastone plaudiranno la rigorosa azione di rinnovamento, dai loro banchi in Parlamento e in Consiglio Regionale”.