Sacra Latii, Lanuvio e le sacre vergini di Giunone

Rievocazione storico culturale a Lanuvio il 23 Luglio

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Sacra Latii

Lanuvio fu uno dei centri più importanti del Latium Vetus. Sulla sua antica acropoli sono ben visibili i resti del tempio di Giunone Sospita (“salvatrice”), dell’VIII secolo a.C., che occupano buona parte del Colle San Lorenzo, e parte della attuale villa Sforza-Cesarini.

È qui che si terrà il clou dell’evento del 23 luglio, una delle tappe dei “Sacra Latii, sulle vie dei santuari dei Latini”, rievocazioni di cerimonie e preghiere in costume romano in luoghi del territorio in cui sorgevano antichi siti dedicati al culto.

L’evento avrà inizio alle ore 17.00 in Piazza Carlo Fontana, dove si svolgerà la prima parte della visita guidata alla mostra in corso “Sacra Nemora. La cultura del sacro nei contesti santuariali in area Albana. Rinvenimenti archeologici e recuperi della Guardia di Finanza”. La seconda parte della visita riguarderà il pian terreno della Villa Sforza Cesarini e l’area archeologica del tempio di Giunone Sospita. Dopo i saluti delle autorità, alle 19.00 nell’area antistante il portico monumentale del santuario avrà inizio la rievocazione “Giunone Sospita e le sacre vergini” in costume latino lanuvino. L’Archeoclub Aricino Nemorense e Civita Folk – Gruppo Storico Lanuvium, in collaborazione con il Museo Civico Lanuvino, ricostruiranno il rito delle fanciulle vergini, legato a Giunone Sospita e ai riti di passaggio all’età adulta, attraverso le testimonianze degli autori antichi e le recenti scoperte archeologiche avvenute nell’enigmatico sito di Pantanacci, a pochi metri dalla via Appia Antica.

La rievocazione, compresa nel progetto “Biblioteche in Coworking”, si inserisce nel circuito “Viaggio nel tempo”, che propone eventi di spessore gratuiti e aperti a tutti per illuminare scorci del territorio castellano nelle diverse epoche storiche, tra cui il passato romano e preromano. Le manifestazioni, finanziate dalla Regione Lazio, sono promosse dal Consorzio per il Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani (SBCR) in collaborazione con le amministrazioni comunali e le associazioni culturali.