Si fingevano ereditiere per truffare uomini, indotti, grazie all’inganno, a versare loro cospicue somme di denaro: madre e figlia scoperte e arrestate dalla Polizia di Stato. Madre e figlia legate non solo da un legame di sangue ma anche da una complicità truffaldina. Un modus operandi collaudato quello delle due donne: fingevano di dover ereditare una cospicua somma di denaro, nell’ordine dei 450.000 euro, poi, circuito il malcapitato di turno, intessendo una relazione sentimentale o anche solo confidenziale, li convincevano a versare loro cospicue somme di denaro per sbloccare l’eredità. Per convincerli e rassicurarli, con l’aiuto di un avvocato e di un notaio, le due donne redigevano, a loro beneficio, una procura generale alla riscossione ed emettevano a copertura del capitale sborsato dai malcapitati, assegni a vuoto. A spingere le vittime a denunciare le due donne al commissariato di Frascati, diretto da Irene D’Emidio, proprio la scoperta di questi assegni a vuoto che hanno provato a riscuotere, senza successo. I poliziotti, grazie ad una minuziosa ricostruzione dell’attività illecita, facente capo alle due donne, hanno ottenuto dal Tribunale di Velletri, un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere per la madre 44enne, riconosciuta come promotrice di una vera e propria associazione a delinquere e gli arresti domiciliari per la figlia, 26enne. O.G.R., si trova ora ristretta nel carcere di Rebibbia.
Scoperta dalla Polizia di Frascati la truffa delle ereditiere
Madre e figlia si fingevano ereditiere per truffare uomini ignari allo scopo di farsi versare ingenti somme di denaro