SERIE C1 FUTSAL: OBBLIGO “UNDER” ADDIO! FINISCE UN’EPOCA.

Con un annuncio a sorpresa il Comitato Regionale Lazio abroga la norma che prevedeva l'obbligatorietà in lista e in campo di giocatori Under 21 in serie C1 e Under 23 in Serie C2. Incentivate economicamente le società che investono sui giovani. Intervista esclusiva al Responsabile Calcio a cinque del Lazio, Marco Tosini.

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Cambia tutto nella massima serie regionale di Calcio a cinque. Dopo l’uscita del Comunicati Ufficiali nr. 01 di FIGC, LND, e Divisione Calcio a cinque, è la volta del Comitato Regionale Lazio a mettere un punto definitivo alla situazione. Sabato 8 luglio il Responsabile Regionale Marco Tosini ha convocato una call con tutte le società di Serie C1 e Serie C2 per illustrare le decisioni del Calcio a cinque regionale in tema di giovani da schierare in campo alla partenza del campionato.

Presenti la maggior parte dei club delle due categorie.

Tosini ha confermato i rumors della vigilia. Decade l’obbligo della presenza in lista di almeno due giocatori nati dopo il gennaio 2003 e di massimo uno nato nel 2002, come annunciato nel marzo di quest’anno (C.U. 277), a parziale correzione di quanto riportato nel Comunicato Ufficiali nr. 1 riferito alla stagione 2022/2023,  che abbassava ulteriormente di un anno l’età dei giocatori “giovani” in lista e, conseguentemente, in campo.

Il tutto si è reso necessario anche in relazione al fatto che la nuova normativa sugli svincoli e sul lavoro sportivo, sulle quali più volte si era ipotizzato un rinvio nella applicazione, ha di fatto condizionato le scelte federali che, solo nelle ultime ore hanno, ufficializzato le nuove disposizioni.

Una decisione quindi impegnativa, rocambolesca nella tempistica, ma coraggiosa nelle scelte adottate, che ha visto, nella sostanza, la unanime approvazione dei partecipanti.

Abbiamo chiesto a Marco Tosini di darci alcuni chiarimenti in merito.

Tosini, questa decisione non rappresenta una marcia indietro nel processo di valorizzazione dei giovani?

“Tutt’altro. I tempi sono cambiati e dobbiamo prenderne atto. La pandemia ha sparigliato le carte dei settori giovanili e il calo demografico ha fatto il resto. Si è ridotto drasticamente il numero di giovani che si avvicinano alla nostra disciplina (ne è la dimostrazione il calo di squadre iscritte ai campionati regionali Under 21). Inoltre, la presenza di un numero considerevole di squadre del Lazio nei campionati nazionali, dove vige l’obbligo di iscrivere una formazione Under 19, ha ulteriormente ridotto il numero dei giocatori a disposizione dei club del regionale. Questa cosa ha generato una situazione di vera e propria “caccia all’under”, con diversi club obbligati ad accollarsi rimborsi spese onerosissimi da parte dei calciatori disponibili. Oltre, ovviamente, ai costi di eventuali prestiti a titolo oneroso che più di qualche società chiede per cedere per una stagione i propri tesserati. Capite bene che, a queste condizioni, molte società vedevano messa in discussione perfino la propria iscrizione al campionato. Dovevamo intervenire a salvaguardia dell’intero movimento regionale e lo abbiamo fatto.”

Anche la decisione della Divisione di organizzare la Coppa Divisione riservandola a giocatori Under 23 ha avuto il suo peso nella decisione del CR Lazio?

“Evidentemente questa iniziativa ha fornito una ulteriore, decisiva, spinta nella direzione che abbiamo intrapreso. Ricordiamo per chi non lo sapesse, che solo in Serie B c’è un girone completamente composto da laziali, oltre a Forte Colleferro e AMB Frosinone che nella passata stagione sono state inserite nel girone campano/abruzzese/molisano e alle quali vanno aggiunte le formazioni della nostra regione che giocano nei Campionati di A2, A2 Elite e Serie A. Tutte che partecipano alla Coppa Divisione e che, quindi, hanno la necessità di avere in rosa ulteriori risorse “giovani”. Per sia quanto florido il movimento calcettistico regionale, è impensabile che sia in grado di produrre un numero di giocatori di qualità così elevato. E questo, secondo la legge della domanda e dell’offerta, si traduce in costi, per le società del regionale, che tendono a schizzare di più verso l’alto. Abbiamo voluto bloccare questo dato di fatto che penalizzava ulteriormente i Club di Serie C1 e Serie C2. E questo è stato molto apprezzato dai rappresentanti delle società presenti alla call.”

Quindi, in sintesi, ci troveremo di fronte a tutte squadre soltanto con “vecchietti” in campo?

“Assolutamente no e qui sta la grossa novità di questa stagione. Abbiamo previsto un importante premio in denaro per le squadre che puntano sui giovani. Nei prossimi giorni il Consiglio Direttivo del CR Lazio fisserà entità e criteri di assegnazione dei premi, ma posso anticipare che chi metterà in lista giocatori Under 21, indipendentemente dalla loro presenza in campo, vedrà premiato il proprio impegno anche a livello economico. Si raggiunge così un doppio risultato: si abbassano i costi di gestione dei roster da parte delle società e si garantiscono risorse economiche ai club virtuosi, senza penalizzare chi invece ha difficoltà a reperire giocatori giovani di qualità. Chi continua ad investire sui giovani avrà la possibilità di farlo, aiutato da un nuovo sponsor istituzionale che è il Comitato Regionale.”

Come hanno reagito le società?

“Benissimo, come ci aspettavamo. Il dialogo continuo che ho con i club mi aveva già dato il polso della situazione e quello che è venuto fuori ricalca esattamente ciò che la stragrande maggioranza mi aveva chiesto. Certamente la tempistica così ristretta ha fatto storcere il naso a qualcuno, e questo lo comprendiamo benissimo. Ma i benefici superano di gran lunga le difficoltà che la decisione ha generato, offrendo in più risorse economiche aggiuntive per i club virtuosi.

E poi, moltissimi hanno apprezzato il fatto che le categorie di punta di Calcio a 11 e Calcio a 5 sono state finalmente equiparate a livello regionale. Un risultato epocale che rende giustizia a tutto il movimento e conferma l’attenzione che il Comitato Regionale Lazio da sempre per la nostra disciplina. Anche in questo, il Lazio è avanti. Inoltre, in questa ottica di attenzione e coinvolgimento, rilanceremo il ruolo delle Consulte che ci consentiranno di raccogliere le istanze del territorio in modo puntuale e capillare.”