Servizio mensa a scuola, a Cecchina i genitori non sono tranquilli

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scuolacecchina
Scuola primaria Edmondo De Amicis di Cecchina
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Scuola primaria Edmondo De Amicis di Cecchina

APPROFONDIMENTO – Ancora malumori e proteste provengono dai genitori dei Comitati Mensa di Cecchina. Nonostante l’istituzionalizzazione, ormai da due anni, della Commissione Mensa Comunale infatti, non sembrano, a detta dei genitori di Cecchina, affatto risolti i problemi sollevati sulla qualità del servizio offerto agli alunni dei plessi scolastici di Via della Stazione, Via Umbria e Via Portogallo. Per discutere del problema si è svolta, organizzata dalle mamme degli alunni, una pubblica assemblea aperta venerdì 7 Marzo nei locali dell’Oratorio San Filippo Neri di Cecchina, alla quale hanno preso parte tra gli altri, oltre agli organizzatori, il Presidente della Commissione Mensa Fabio Piccari ed il Consigliere Comunale Massimo Maggi, resosi protagonista il giorno prima, di una visita ispettiva al refettorio del plesso di via Portogallo, unitamente ad alcuni rappresentanti dei genitori ed al Consigliere Comunale Salvatore Tedone.

“Tirando le somme oggi del lavoro e del tempo speso – dichiarano i genitori degli alunni cecchinesi in una conversazione con la redazione di Meta Magazine – in incontri di commissione (una anche andata deserta per mancanza del numero legale tra i membri di diritto, visite presso i refettori, incontri anche durante l’estate scorsa,  per gruppi di lavoro, al fine di migliorare il menù e il regolamento della commissione, ci ritroviamo oggi con ben poco. Tempo speso, veramente in silenzio, anche attraverso la presentazione dei verbali delle visite, dei documenti di sintesi, delle mail, e anche di alcune lettere protocollate, per non parlare poi delle rassicurazioni verbali. Tempo sì dedicato volontariamente e impiegato al servizio di tutti i nostri bambini ma tolto in particolar modo alle nostre personali famiglie”. Sono molto amareggiate le mamme del Comitato Genitori di Cecchina. “Abbiamo molto creduto nell’impegno dell’Assessore alla pubblica istruzione del Comune di Albano Alessandra Zeppieri – confidano i genitori durante l’incontro con la redazione di Meta Magazine – ma ci è impossibile per ora dire che i problemi sono risolti e che le criticità rimaste siano da ascrivere a situazioni contingenti o di routine. Esistono infatti – continuano i rappresentanti dei genitori – delle questioni di trasparenza primarie che attengono lo stesso rapporto tra Istituzioni, scuole e gestore del servizio mensa. Ad oggi, ci risulta ancora assente, nonostante nostre reiterate richieste scritte e verbali, il parere della Asl in merito ai menu somministrati ai bambini e, con esso, la presenza di un rappresentante della stessa Azienda Sanitaria Locale all’interno della Commissione Mensa, che sia veramente arbitro e garante, sopra le parti, del controllo del servizio stesso.  Da ciò ne deriva il fatto che non è possibile formalizzare i menu differenziati, sia quelli di tipo etnico-religioso, sia quelli per bisogni strettamente connessi alla salute degli alunni allergici o con particolari esigenze alimentari. Sino ad oggi si è proceduto in tal senso senza un preciso e puntuale protocollo e senza rispettare a pieno il contratto di servizio. Solo la nostra presenza – continuano le mamme – (limitata a 4 controlli al mese per scelta del consiglio di istituto) permette di segnalare disservizi e non conformità che poi cadono puntualmente nel vuoto, senza risposte adeguate e senza azioni correttive mirate:  Chiediamo con forza, in virtù di ciò e di molte altre situazioni irrisolte, la presentazione del Progetto di Qualità che il gestore è chiamato a fornire, in assenza del quale mancano ai controllori i parametri per agire realmente per ovviare ai problemi presenti.  L’ottenimento dei termometri da parte dei genitori durante i controlli nei refettori di Cecchina,  per la misurazione delle temperature delle pietanze, acquisito dopo molti sforzi e moltissime proteste, di fatto non ha risolto alcun problema perchè, come attesta anche l’assessore Zeppieri in una sua nota uscita sulla stampa nei giorni scorsi, alcuni cibi si presentano freddi o comunque fuori dalla norma che, prevede una temperatura fissata per essere serviti e mangiati. Queste come altre criticità non potranno mai essere risolte in assenza del Progetto di Controllo e Qualità al quale il gestore deve attenersi, pena sanzioni sino alla rescissione del contratto. L’anno scorso abbiamo relazionato anche al sindaco,  – aggiungono – tante e troppe incongruenze. Il capitolato che prevede delle cose ma che, documenti alla mano, vedi piano dei trasporti,  rileviamo essere irregolari o assenti: dov’è il controllo comunale? Dove sono le sanzioni? Vogliamo sapere come e perché ai nostri bambini devono essere serviti pasti che hanno la pasta a 42°, il contorno a 22° (via umbria il 7 febbraio) oppure un primo a 49.4°, un secondo a 42,7° un contorno a 43,7° (via della stazione il 25 febbraio). Abbiamo ottenuto le bilance, bene, ma le tabelle del cotto quando arriveranno? Quanto altro tempo dobbiamo attendere? Chi è che deve rispondere di tutto questo?   Il nostro non vuole essere un intervento capzioso o forzatamente polemico verso alcuno, ma tende esclusivamente al miglioramento del servizio mensa e quindi all’alimentazione dei nostri figli. Per questo non citiamo molti episodi di disservizi che potrebbero apparire come strumentali – concludono i genitori –  ma ribadiamo che serve un serio e competente intervento dell’amministrazione comunale, trasparenza sugli atti, e soprattutto risposte concrete ai tanti e troppi problemi sollevati che non ci permettono di restare tranquilli. Chiediamo trasparenza, Cecchina in particolar modo, sembra ancor più penalizzata su questo tema, rispetto ad altre situazioni di Albano centro”.

“Ci rimane davvero difficile infine comprendere come mai solo nel nostro comune un servizio che dovrebbe rientrare tra quelli a domanda individuale viene di fatto imposto all’utenza. Come ci risulta ancora incomprensibile  come si possa arrivare  ad esporre un cartello che intimorisce i bambini senza alcun fondamento e ancora ad oggi senza spiegazione”.