Silvestroni “Uscire dagli schemi ideologici per riappacificare la città”

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Marco Silvestroni
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Marco Silvestroni

Il candidato Sindaco per la città di Albano Laziale Marco Silvestroni, attualmente coordinatore Provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale e Consigliere dell’Area Metropolitana, appoggiato dalla Federazione delle Liste Civiche (Il Cigno, Lista Albano, Lista Pavona ed Albano Giovane), Territorio e Partecipazione, Gente Lilbera, Nuova Era, Amici per Albano, Reazione Civica, ha rilasciato a Meta Magazine la seguente intervista dopo la sua discesa in campo.

Dopo lunghi mesi di confronto nel centrodestra perché ha deciso di candidarsi a Sindaco in prima persona?

“Le vecchie strategie della politica e della partitocrazia, che hanno allontanato gli elettori dal voto, hanno reso necessaria, più che mai, una rottura con le logiche del passato. Con la Federazione delle Liste Civiche, abbiamo individuato un progetto comune, un programma comune. Con la lista civica “Territorio e Partecipazione”, che mi ha visto eleggere consigliere della Città Metropolitana e che ha visto esprimere l’elezione di ben cinque consiglieri nel CAL (Comitato delle Autonomie Locali), e la spinta propositiva di Ivan Boccali, della lista civica “Gente Libera”, mi hanno convinto che è necessario un vero cambiamento se vogliamo raccogliere intorno a noi tutte le istanze dei cittadini che non si vedono rappresentati dai partiti politici o dall’amministrazione fallimentare di Marini e per dare una nuova possibilità alla Città di Albano”.

Lei è stato il candidato Sindaco del centrodestra 5 anni fa e veniva da due legislature di governo: cosa è cambiato oggi nel profilo e nelle motivazioni della sua candidatura dopo cinque anni di battaglie di opposizione alla giunta Marini ed un sostanziale stravolgimento della coalizione che la sosteneva cinque anni fa?

“E’ cambiato ben poco: purtroppo per i cittadini anzi è peggiorata. Sembra di stare esattamente nelle stesse condizioni in cui eravamo cinque anni fa, tanto che potrei proporre lo stesso programma elettorale che proposi allora. Questi cinque anni sono passati rapidamente senza che questa amministrazione abbia prodotto alcun risultato. Ciò che questo sindaco e questa giunta è riuscita a produrre è una frammentazione di tutte le realtà politiche locali, nessuna esclusa, secondo la vecchia logica del “dividie et impera”. Quello che, invece, dobbiamo essere in grado di fare ora è l’esatto contrario, abbandonare i principi identitari che dividono, mettere da parte i rancori personali, comprendere il vero significato di comporre una coalizione forte e pensare unicamente alle esigenze dei cittadini di Albano”.

Quali le sue priorità programmatiche per la città di Albano? Lei ed il suo partito sono stati tra i più agguerriti oppositori della giunta uscente del Sindaco Marini, a volte segnando la distanza anche con le altre opposizioni, quasi come se a vostro giudizio fossero in alcuni passaggi troppo tenere: perchè ed su quali punti lei qualifica l’azione di governo della maggioranza uscente così negativa?

“Come accennato precedentemente mi sembra non sia cambiato né migliorato nulla dal 2010 ad oggi. Dallo stato di degrado “accettabile” (così come definito dallo stesso sindaco) ai problemi di bilancio, dalla situazione disastrosa delle società partecipate alla totale assenza di esecuzione di opere pubbliche, dalla crisi del commercio alla tragica situazione del traffico. Non ultimi i gravissimi episodi legati alla criminalità e alla totale assenza di sicurezza nella nostra città”.

Lei ha già ricoperto per 10 anni importantissimi incarichi di governo ad Albano: Vice Sindaco ed Assessore ai lavori pubblici prima e Presidente del Consiglio poi; cosa riproporrebbe di quell’esperienza ai cittadini di Albano per la prossima legislatura e cosa non rifarebbe?

“La mia umiltà, ecco cosa metto a disposizione degli amici e dei nostri concittadini; la mia esperienza, non solo dei miei dieci anni di amministrazione di Albano ma anche la non meno importante esperienza nella Città Metropolitana, elemento indispensabile per riprendere in mano la situazione disastrata della città. Sono pronto ad affrontare questa sfida con la consapevolezza che non sarà facile. Affronto questa sfida, insieme alle liste civiche che mi hanno invitato e alle forze che si stanno unendo in questi giorni, con la certezza di essere in grado di portare a termine il nostro progetto di tutela dei più deboli e di ricostruzione della nostra città, per una amministrazione più umana e più trasparente. I cittadini vogliono questo: trasparenza, coerenza, sicurezza, crescita sociale e civile, opportunità occupazionali, riqualifica del territorio, tutela dei più deboli. Dobbiamo uscire, dagli schemi ideologici, lo ripeto perché è importante, e unirci per riappacificare il territorio. Non ci sono cittadini di destra,di centro o di sinistra, esistono solamente i cittadini di Albano che devono vedere nell’amministrazione non un nemico ma un servitore, soprattutto in questo momento di grave difficoltà”.

Quali sono le forze che al momento hanno già manifestato volontà di sostenerla? Lei è anche coordinatore di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale della Provincia di Roma, quindi ha un ruolo ed un profilo politicamente ben definito: perchè tra le forze che la sostengono ad oggi non è presente il simbolo di Fratelli d’Italia?

“Molte liste civiche hanno risposto al nostro progetto. Alle tre liste civiche “Gente Libera”, “Nuova Era” e “Territorio e Partecipazione”, si sono aggiunte le liste appartenenti alla Federazione delle Liste Civiche, “Lista Albano”, “Albano Giovane” e “Lista Pavona”, che insieme a “Il Cigno” hanno avviato già dal mese di luglio scorso un percorso di rinnovamento per la nostra città. Non meno importanti le adesioni di “Reazione Civica” e “Amici per Albano”. Anche FDI-AN fa parte della coalizione. I responsabili del partito locale , da sempre, sono stati promotori di iniziative nuove sul territorio con petizioni popolari e attività ambientaliste senza dimenticare la campagna per le primarie mai accolte dagli altri partiti”.

Ad oggi le opposizioni ad Albano sono divise, sono già presenti molti candidati sindaco tra civici ed espressione dei partiti: cosa la differenzia dagli altri?

“La differenza è nella squadra che mettiamo in campo con uomini di esperienza affiancati da “giovani” capaci e preparati. Noi riteniamo di dover porre mano al progetto di costruire un movimento forte, che vada oltre gli attuali schieramenti. Per ripartire è necessario lanciare una sfida nuova, voltare pagina e liberare tutte le energie disponibili, talvolta sommerse, talaltra volutamente soffocate. Serve rivoluzionare Albano, cambiare una classe politica non per selezione anagrafica, perché si rischia di perdere forze preziose e minare quel patto tra generazioni su cui si deve fondare un progetto comunitario, ma per merito, laboriosità, passione civica, competenza e onestà. Occorre mandare in pensione chi ha fallito, non chi è anziano; chi ha ingannato i cittadini ha avuto l’opportunità di risolvere i problemi e non l’ha saputo fare. Non vogliamo sfasciare, vogliamo rigenerare una città all’altezza delle criticità del nostro tempo. Pretendiamo che la politica torni a essere impegno civico, passione per le idee e la loro affermazione, volontà di costruire un modello sociale compatibile con i valori per cui ci si batte. Cerchiamo il confronto, ma non nascondiamo le differenze. Vigiliamo perché l’impegno nella cosa pubblica non sia mai più veicolo per il raggiungimento di ambizioni personali”.

 

Le opposizioni al governo Marini ad oggi sono ancora divise, non crede che la sua candidatura possa rappresentare un ulteriore momento di frattura anzichè di unione?

 

“Al contrario credo che la mia candidatura possa rappresentare un momento di riflessione per tutti soprattutto per il centrodestra di Albano che è immagine fedele della situazione politica nazionale. Francamente se la mia candidatura otterrà come risultato che alcuni esponenti di centrodestra appoggeranno Marini, sarà segno che la mia scelta è stata la più giusta per la rinascita del centrodestra di Albano. Chi vorrà ricreare veramente il centrodestra di Albano ha l’opportunità di farlo; chi farà altre scelte non ha a cuore la città ma unicamente gli interessi personali”.

Si sente di appellarsi a qualche forza politica o civica in città che ancora non lo abbia fatto affinchè si possano ritrovare a condividere il suo progetto?

“L’evoluzione del quadro generale negli ultimi anni è stata veloce e radicale. I principali partiti italiani si sono scomposti, ricomposti e poi riproposti; hanno sperimentato diverse tipologie di coalizioni, affrontato le elezioni con diversi sistemi elettorali, inaugurato nella storia nazionale la democrazia dell’alternanza, cimentandosi tutti con la stagione del governo e con quella dell’opposizione. A chi appellarsi allora? A tutti quelli che credono che il bene comune della nostra città si raggiunga solo con una consapevole partecipazione alla vita politica da parte di tutti i cittadini. Solo una partecipazione politica, rinvigorita da un nuovo slancio ideale, potrà dare alla nostra città una nuova stagione di sviluppo economico, sociale e democratico”.

I più maliziosi in città già dicono che la sua candidatura sarebbe strumentale al mantenimento del suo seggio in Città Metropolitana, visto che le regole impongono la decadenza dalla carica appena non si faccia più parte di un Consiglio Comunale: si sente di smentire questa voce?

“Francamente la malizia di queste persone mi fa sorridere. Premetto che avere a disposizione nella propria città un consigliere della Città Metropolitana deve essere considerato un vantaggio, oltre che un privilegio; lo dimostra il contributo che già sto fornendo per la viabilità, per le scuole della provincia ma soprattutto per la difficile situazione dei lavoratori di Formalba. Ciò premesso, se avessi voluto la certezza di essere eletto consigliere con questo scopo, mi sarei candidato da solo con Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale piuttosto che come espressione di una coalizione di liste civiche. Senza contare che la Città Metropolitana stessa è appesa ad un filo in quanto legata alla decadenza del sindaco di Roma Marino. Le chiacchiere strumentali non fanno altro che consolidare la mia decisione. E’ questo il momento di apportare nuove energie e nuove idee, il tempo di una nuova alba per affrontare le sfide che abbiamo di fronte; sfide che dobbiamo vincere”.