Sindacato Sgb “Lettera aperta alla Sindaca Raggi”

Sindacato Sgb "Lettera aperta alla Sindaca di Roma riguardo convocazioni durante il periodo di esposizione al virus covid 19"

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Sindacato Sgb “Lettera aperta alla Sindaca di Roma riguardo convocazioni durante il periodo di esposizione al virus covid 19”

“LETTERA APERTA ALLA SINDACA DI ROMA VIRGINIA RAGGI

Signora Sindaca,

ci rivolgiamo a Lei affinché colga l’esigenza, anche in ragione dell’emergenza determinata dalla pandemia in atto, di interloquire formalmente con tutte le organizzazioni sindacali presenti nel comune di Roma. Le organizzazioni sindacali cosiddette “maggiormente rappresentative” ritengono di essere le sole titolate a discutere con le amministrazioni pubbliche rispetto alle materie oggetto della contrattazione nazionale e integrativa, dimenticando che tali prerogative sono riconosciute di diritto anche agli eletti RSU: tutti, indistintamente! Viviamo però una situazione eccezionale determinata dalla pandemia in corso, con le conseguenti limitazioni governative imposte al fine di limitare il contagio e le disposizioni riguardo le progressive riaperture delle strutture e dei servizi. Parliamo di aspetti che vanno molto al di là delle materie normate dal Contratto di Lavoro: concernono la sicurezza collettiva di noi lavoratrici e lavoratori e dei cittadini che si servono dei servizi pubblici erogati. Parliamo, in particolare, della salute e sicurezza dei luoghi di lavoro che nessuna delle altre organizzazioni sindacali ha tenuto in considerazione quando abbiamo proposto che in sede di rinnovo delle RSU si eleggessero anche gli RLS (Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza). Tanto è che, a proposito di rispetto delle norme, 23mila dipendenti capitolini si vedono negato il diritto ad avere propri RLS (con eccezione di quelli eletti in Avvocatura e Ragioneria). Che oggi, in una fase così straordinaria che richiederebbe la responsabilità di ogni parte di unirsi in nome della salute pubblica, certe organizzazioni sindacali pretendano l’esclusiva di intervenire per la nostra salute stride, francamente, con l’umiltà e il buon senso che sarebbero necessari e che si attendono lavoratrici e lavoratori iscritti e non iscritti a qualsivoglia sindacato. Non è in ballo una formalità contrattuale, ma la nostra salute, quella dei nostri cari e quella degli utenti. Parliamo di un bene e un valore collettivo. Per questo ci auguriamo che Lei, Signora Sindaca, voglia farsi carico – anche per la sua funzione di autorità sanitaria locale – di tenere tavoli negoziali su questi aspetti aperti a tutte le Organizzazioni, nessuna esclusa. Se poi qualcuno – come ha già dimostrato – dovesse ostinarsi a dividere anziché unire, le/gli scriventi dichiarano la loro piena disponibilità ad accettare anche tavoli negoziali separati”. Lo rende noto il Sindacato Sgb