Sochi 2014, fenomenologia di Christoph Innerhofer

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Christoph Innerhofer
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Christoph Innerhofer

Da Tora Bora

Non è Tomba, non è la Compagnoni diciamolo chiaro. E’ semplicemente Christoph Innerhofer colui che 24 anni dopo Alberto Tomba vince due medaglie ai Giochi per l’Italia nello sci alpino al maschile (al femminile Isolde Kostner aveva colto due bronzi nella velocità a Lillehammer). Certo non ha ancora vinto e non è detto che non lo faccia in Super G, anche se è dura va detto, ma ha già fatto tanto, se non avessi stima di lui direi troppo. Poteva far meglio anche oggi, come nella discesa dopo la prima parte di gara, ma per uno che ha fatto la gara quasi come un allenamento ed ha affrontato lo slalom a tutta, poteva essere tutto o niente. E’ stato tutto, nonostante la durissima tracciatura di Ante Kostelic padre di Janica e di Ivica, argento proprio davanti all’italiano e dietro solo allo svizzero mezzo italiano Sandro Viletta, autore della gara della vita. Per Innerhofer era un miracolo arrivare in top 5, pensare al podio era decisamente arduo,. invece dopo una discesa appena sufficiente, la discesa dello slalom è stato un inno al rischio. A Fill non è andata bene a Christoph si ed allora un bronzo che lo consegna alla storia dello sport italiano si concretizza. Nella storia la Domracheva ci entra invece dalla porta principale dominando l’individuale femminile di Biathlon in cui la Gasperin si prende un grande argento, la Skardino fa doppietta di medaglie bielorussia, nella gara più adatta ai cecchini ex russi. A Karin Oberhofer trema il braccio al 38 e 39 colpo e dice addio ad un bronzo che sarebbe stato possibile con i quattro zeri al poligono, mentre Dorothea Wierer non ha partecipato conservandosi per le staffette. Dario Cologna era atteso dopo lo Skiathlon, ma anche dopo la brutta sprint. Difendeva l’oro nella 15 di Vancouver, ma a tecnica libera, il risultato però è lo stesso. Arriva una grande vittoria davanti a scandinavi ed in generale europei tra cui i due svedesi Olsson e Richardsson rispettivamente argento e bronzo. Beffato per due decimi Niskanen e fuori dal podio. Il sera russa era dedicata alla finale di pattinaggio di figura uomini: nel singolo orfani di Pluschenko si giocavano nel libero l’oro ed in generale il podio. In una gara condizionata dalla tensione è oro il giapponesi Hanyu, poi Chen e un grande Ten che regala al Kazakistan la prima medaglia della storia nel pattinaggio. Deluso lo spagnolo Fernandez e gli altri due giapponesi. E’ già oggi, però, e al di là delle qualifiche del trampolino grande di salto con Colloredo qualificato e tra qualche ora lo spettacolo della finale e delle medaglie europee al femminile in Freestyle, alla bielorussa Tsuper l’Areals ed in Skiathlon, all’inglese Yarnold,

saluti da Tora Bora

saluti da Sochi 2014

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