“Aver deciso per il via libera allo stadio a Tor di Valle devastando l’ultima ansa del Tevere, uno dei simboli del IX Municipio, senza prevedere nell’accordo, almeno a quanto sembra dalle prime dichiarazioni della Sindaca Raggi, le indispensabili opere infrastrutturali peraltro a pochi giorni della bocciature del Ponte dei Congressi, significa consegnare a ore di traffico i tifosi della Roma, asfissiare di smog i quartieri di Decima e del Torrino privati a quanto pare delle necessarie mitigazioni.” è quanto dichiara in una nota Alessandro Lepidini, consigliere PD al IX Municipio. “In questo quadro, prosegue Lepidini – specialmente dopo la procedura di vincolo avviata dalla Soprintendenza guidata da Margherita Eickberg e il parere dell’Avvocatura capitolina si poteva e si doveva scegliere di mantenere integra l’ansa del Tevere perché fare lo stadio per i cittadini del IX direttamente coinvolti, la città tutta e gli stessi tifosi della Roma rischia purtroppo di essere una vittoria di Pirro. Le dichiarazioni post accordo annunciano poi la realizzazione della nuova stazione della Roma Lido, probabilmente quella di Tor di Valle, senza chiarire se i soldi per realizzarla siano del proponente e quindi una stazione completamente nuova o se si tratti del vecchio progetto finanziato dalla Regione Lazio e i cui lavori sono inspiegabilmente fermi. E poi altri interventi annunciati ma non meglio precisati tra i quali potenziamento della Roma Lido, la messa in sicurezza della Via Ostiense e interventi anti allagamenti a Decima senza nessun dettaglio circa la portata di detti interventi. Il quadro complessivo delle opere pubbliche da realizzare è decisamente fondamentale e le opportune valutazioni sul nuovo impianto dovranno necessariamente essere svolte anche in Municipio soprattutto perché la precedente delibera sulla pubblica utilità (DAC n.132/2914) come in essa espressamente previsto è ora da ritenersi decaduta ex tunc ed occorrendo quindi una nuova delibera. Deve esser chiaro – conclude Lepidini – che se mai si tentasse un bis tipo l’ultimo bilancio con il Municipio non coinvolto nel parere sulla nuova manovra capitolina, l’eventuale passività o peggio assenza del IX Municipio sulla vicenda Stadio ci vedrà aprire con Roma una vertenza di ampia portata a tutela delle prerogative del Municipio e soprattutto dei nostri cittadini che rischiano purtroppo l’imbottigliamento”.
“A pagare il conto dell’accordo raggiunto al chiuso delle segrete stanze del Campidoglio con buona pace della partecipazione e della trasparenza e annunciato con le consuete dichiarazioni roboanti saranno solo i cittadini e gli stessi tifosi perché uno stadio senza le necessarie infrastrutture della mobilità è letteralmente inconcepibile”. E’ quanto dichiara in una nota Alessandro Lepidini, consigliere PD al IX Municipio. Per la Città e il Municipio IX un accordo al buio, subito senza alcuna condivisione, e che impone di riavviare l’intero iter procedurale dalla delibera di pubblica utilità alla conferenza dei servizi. Il mancato coraggio di mettere la parola fine al progetto – continua Lepidini – ha portato allo “sbandierato capolavoro” al grido “non ci siamo piegati ai palazzinari” di far sparire insieme alle tre torri le indispensabili opere pubbliche a carico del privato con spifferi mediatici per i quali potrebbe essere il comune stesso a pagare le opere pubbliche tagliate in conseguenza del taglio delle cubature. Del via libera senza le opere pubbliche a carico del privato chi mai ne trae vantaggio se non il privato stesso, davvero un modello di difesa dell’interesse pubblico. Dagli annunci della Sindaca Raggi e dalle notizie dei media sembrano cancellati l’asse di collegamento Ostiense – A-91, lo svincolo autostradale A-91, la riunificazione dell’Ostiense e la ex Metro B divenuta poi potenziamento Roma Lido per complessivi 187 milioni di Euro mentre sembrano restare la nuova stazione della Roma Lido, la messa in sicurezza della via Ostiense e del quartiere di Decima, il ponte carrabile sul Tevere e il ciclopedonale Magliana per un valore di circa 85 milioni di euro. Peccato però che la stazione di Tor di Valle già esiste e i lavori di riqualificazione, finanziati dalla Regione sono fermi da mesi mentre la messa in sicurezza dell’arteria stradale riguarda solo il tratto iniziale, insomma – incalza il consigliere dem – un via libera al nuovo stadio che nei termini dell’accordo è destinato unicamente a devastare l’ultima ansa verde del Tevere paralizzando di traffico un quadrante di centinaia di migliaia di persone. Ora però – conclude Lepidini – vanno avviate tutte le previste forme di partecipazione perché decisioni di questo tipo calate dall’alto sono davvero inaccettabili”.