Supereroi, il film

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Articolo a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo.

Chi possiede Prime Video sa benissimo che può beneficiare di un ricco ventaglio di proposte da poter quotidianamente usare per svagarsi in casa da soli o in famiglia. Tra i molteplici titoli ho scelto di parlarvi, oggi, di un film che ho trovato davvero interessante: si intitola “Supereroi”. Si pone l’accento su una domanda: servono i superpoteri per amarsi tutta una vita? Anna e Marco, i protagonisti del film lo sanno bene. Lei è una fumettista dal carattere impulsivo, nemica delle convenzioni; lui un professore di fisica convinto che ogni fenomeno abbia la sua spiegazione. A tenerli insieme è un’incognita che nessuna formula può svelare. La  missione finale è restare insieme nonostante tutto e tutti, perché ogni ostacolo e difficoltà sono una nuova minaccia da debellare affinché il Bene (ovvero la relazione a due) trionfi. “Stare insieme dieci anni è difficile, arrivare ai venti è raro, superarli è da supereroi”, ha detto qualcuno poco dopo il film. A fare da guida è un montaggio serrato avanti e indietro nel tempo attraverso i venti anni di storia tra i due protagonisti. Anna (Jasmine Trinca) e Marco (Alessandro Borghi) si incontrano per caso sotto i portici di una piazza milanese, mentre un artista di strada suona il violoncello accompagnato dalla pioggia battente. Le possibilità di rincontrarsi? Così basse da essere irrilevanti. E invece Marco e Anna si rivedono, fanno l’amore, si innamorano, vanno a vivere insieme.

Sullo sfondo Milano, Marrakech, Lucca, Copenaghen e Ponza tra traslochi, litigi, ex e un manipolo di amici che ruotano loro attorno con le loro vite anch’esse fatte di alti e bassi sentimentali. Anna, una fumettista impulsiva, allergica alle convenzioni nonché alle lunghe relazioni, spirito ribelle e inquieto che affida sogni e dubbi esistenziali al suo alter ego su carta Drusilla, e Marco, un professore universitario, schivo, meticoloso, romantico, a tratti un po’ imbranato, che ha demandato alla fisica il compito di spiegare il perché delle cose, anche delle emozioni. Per lui il tempo non esiste: è solo una formula matematica, un’illusione, almeno fino a quando gli imprevisti non gli faranno cambiare idea.

I protagonisti si evolvono, cambiano i volti e i corpi, i sentimenti si trasformano, tutto il mondo attorno muta: cambiano i luoghi, le case, gli amici, qualcuno trova l’anima gemella, qualche altro l’amore della vita lo ha perso per ritrovarlo in un’altra donna o un altro uomo, ci si lascia, arrivano i primi tradimenti, ci si sposa e nascono dei figli. Anna e Marco attraversano questi anni mano nella mano superando le reticenze, le gelosie, i segreti ingombranti, la noia e affrontando un quotidiano che ha il sapore dell’incanto; si lasciano, si tradiscono, si ritrovano. Uomo e donna, due persone apparentemente come tanti altri, Anna e Marco, i supereroi del titolo investiti da un tempo che tutto consuma e che esiste, “solo che ce ne accorgiamo quando viene a mancare” . All’interno del film il regista ha inserito tanti pezzi di vita vera, che accomunano molti di noi, ma anche una dimensione cartoonistica evocata dalle strisce di Drusilla, la riflessione sul destino e quella sull’amore che resiste al tempo sulle note di “Sei bellissima” o “Disperato erotico stomp”. La sensazione agrodolce e malinconica che appartiene alla dimensione della memoria sarà una costante nel telespettatore posto dinnanzi allo schermo. Solo l’amore vero sopravvive al tempo che tutto consuma, ai tradimenti, agli strappi, alla malattia. Un dramma sentimentale che scandaglia emozioni, passa al setaccio istantanee e momenti di vita di un amore lungo venti anni. Le suggestioni di un racconto che si muove per flashback continui su e giù nel tempo, tra presente e passato, reale e irruzioni magiche. Il tempo gioca un ruolo  importante nell’architettura emotiva e narrativa di “Supereroi”. Anna e Marco sono una coppia meravigliosamente male assortita. L’incastro è perfetto per via dell’irrimediabile diversità di attitudini, di approccio alla vita, di temperamento. Supereroi, oltre ad essere il titolo del film, è anche il nome del fumetto che Anna crea partendo dallo spunto più ovvio, il suo vissuto, per raccontare della fatica, gloriosa e insopportabile, della vita di coppia. Una questione di buoni e cattivi e il tempo è il cattivo, ovviamente. Incide i corpi, smorza i sentimenti, o magari rende tutto più forte, ma questo dipende dalla tenacia di tutti i piccoli e grandi eroi del sentimento. Trovare il modo di stare insieme è il superpotere più grande di tutti, e questa è la morale della favola. Il tempo di “Supereroi” non è un’esperienza lineare. Niente ieri, oggi e domani. L’alternativa offerta dal film al pacchetto standard è un continuo via vai tra passato e presente, vent’anni di vita (2000 – 2020) di Anna e Marco raccontati rimbalzando tra giorni più o meno lontani.  È uno di quei film che restano dentro e sanno germogliare. Ai titoli di coda, impreziositi dal singolo di Ultimo, emerge una sola certezza: il tempo esiste eccome e ce ne accorgiamo solo quando viene a mancare. Banale ma maledettamente vero, bisogna averne cura.