Tiso, “Governo: primi 100 giorni di nulla”

"Primi 100 giorni di nulla. Pericolosa deriva nazionalista", questo il giudizio sul Goveno del portavoce di Iniziativa Comune Rocco Tiso

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Tiso

“Il mio santo non ha trovato posto in Paradiso! Gli hanno detto che era chiuso ma zeppo di anime. Ci siamo domandati: come mai nell’immenso regno dei cieli, non c’è posto per le anime beate? Un cartello recitava: “il regno è aperto a tutti”, chi non trova posto: è un bugiardo, uno che mente che non ha rispetto per il prossimo, bensì pensa solo a se stesso! Forse è opportuno che anche i nostri “Santi”, che sono al governo, facessero una riflessione, un “mea culpa” valutando come hanno speso i primi 100 giorni nei palazzi. Messe da parte ripicche, vendette, caccia alle streghe, stringendo-stringendo, di succo solo l’ombra. Disgrazie e guai non sono mancati, ma hanno tenuto banco “ostaggi”, navi di migranti, porti chiusi e, più di ogni superiore evento, lo scontro con l’Europa. Siamo costretti a dedurre che dei problemi eche ancora mortificano la crescita del Paese, i nostri uomini al comando non hanno ritenuto fossero prioritari. L’Esecutivo ormai è fantasma! Con Salvini che continua a mettere in saccoccia i consensi costruiti attraverso una campagna elettorale mai finita e i sondaggi lo premiano permanentemente. Ci sono solo gli slogan che fanno presa sul popolo. Onde evitare pericolose “derive”, M5S non può lasciarsi logorare da un partner che non ha alcuna intenzione di governare e ogni giorno cinicamente “li sputtana”. Qui non si tratta più di populismo, ma di nascita di una nuova destra italiana, nazionalista e statalista. Una destra che Salvini riesce a configurare facendo qua è là come la “quaglia”. Intanto i problemi restano, nulla è cambiato: mancanza di lavoro, precariato, povertà, evasione fiscale. Per un Paese che vuole migliorarsi, non è sostenibile un governo dove tutti annuiscono e poi a decidere è solo il portabandiera delle nuove, vecchie “destre”. Iniziativa Comune è lontana anni luce dalle “elucubrazioni nostalgiche”. Bisogna raccogliere tutte le energie e costruire un’altra linea del Piave. Questa parte di “Storia nera” va rigettata con decisione. Resta viva una riluttanza per chiunque semina vento e produce tempeste. Figuriamoci per quelli che vogliono accartocciare la Costituzione. Il Piave mormorò: “Non passa lo straniero”. Così, in una nota, il portavoce di Iniziativa Comune, Rocco Tiso.