Tokyo 2020, una foto al giorno: le farfalle e la quota 40

Guardando la cerimonia di chiusura, credo una delle prime volte della mia vita, sentendo parlare di cultura sportiva e sport nelle scuole non c'è sport migliore con l'esempio di queste ragazze cresciute come varie generazioni dalla grande Emanuela Maccarani, l'allenatrice delle medaglie di Pechino 2008, Londra 2012 e Tokyo 2020. Arigato. Semplicemente. Grazie

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Nicola Gallo scrive per Meta Magazine il suo diario olimpico per immagine. Una foto per ogni giorno di Tokyo 2020, le XXXII Olimpiadi estive in corso in Giappone.

Sulle Farfalle, la nazionale italiana di ginnastica ritmica, c’è un dibattito tra retorica e gratitudine per un miracolo sportivo di un gruppo all’interno della famiglia della ritmica mondiale che regala, alternativamente, una medaglia ogni 2 olimpiadi.

Sono diventate un simbolo di abnegazione nello sport, da qualche tempo sono anche testimonial di una nota società telefonica assieme a Sinner e all’olimpionico Tortu (fa impressione solo a scriverlo).

Tornando alle ragazze di bronzo chi meglio di loro poteva raggiungere con il ventesimo bronzo nipponico (altro record nella storia olimpica italiana) il quarantesimo podio giapponese (altro record storico).

Hanno fatto il massimo al cospetto della Bulgaria più forte di sempre, di una Roc (Russia dai) distratta si, ma sempre irraggiungibile.

Guardando la cerimonia di chiusura, credo una delle prime volte della mia vita, sentendo parlare di cultura sportiva e sport nelle scuole non c’è spot migliore con l’esempio di queste ragazze cresciute come varie generazioni dalla grande Emanuela Maccarani, l’allenatrice delle medaglie di Pechino 2008, Londra 2012 e Tokyo 2020

Arigato

Semplicemente

Grazie