Vacanze romane per il World Press Photo

In anteprima nazionale, il Palazzo delle Esposizioni ospita le 139 foto finaliste del prestigioso concorso World Press Photo

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World Press Photo

In anteprima nazionale, il Palazzo delle Esposizioni ospita le 139 foto finaliste del prestigioso concorso

Vacanze romane per il World Press Photo


Fino al 2 agosto, al Palazzo delle Esposizioni, la rassegna “World Press Photo 2020” presenta gli scatti più emozionanti degli eventi dell’anno appena trascorso, raccontando il mondo com’era prima del COVID-19. In anteprima nazionale e divise in sezioni, Roma ospita le 139 foto finaliste del prestigioso concorso internazionale di fotogiornalismo che, dal 1955, premia ogni anno i migliori professionisti del settore. Per questa 63esima edizione, la giuria, formata da esperti internazionali, ha esaminato i lavori di 4.282 fotografi, per un totale di 73.996 immagini. All’ultimo rush, solo 44 fotografi da 24 Paesi.  Yasuyoshi Chiba, giapponese, è salito sul primo gradino del podio con il lavoro “Straight Voice” proclamato la migliore “Foto dell’anno”. Vi è ritratto un giovane che, illuminato solo dalle torce dei cellulari dei suoi compagni, recita poesie durante una manifestazione di protesta in Sudan, durante un blackout a Khartum, il 19 giugno 2019. La motivazione della vittoria spiega che, ad impressionare i giudici è stato soprattutto il fatto che: “…In un tempo in cui c’è molta violenza e molti conflitti, è importante un’immagine che possa ispirare le persone”. Qui, si vede un giovane che non spara, non lancia sassi, non si abbandona ad alcuna drammaticità, ma recita una lirica, infondendo speranza piuttosto che timore, sgomento o rabbia. Il premio “World Press Photo Story of the Year”, invece, è andato al francese Romain Laurendeau con “Kho, the genesis of revolt”. Il reportage racconta il disagio della gioventù algerina che, sfidando le autorità, ha dato vita al più grande movimento di protesta interno al Paese degli ultimi decenni. “Kho”, nel colloquiale arabo nordafricano, significa “fratello”.  Questo, ovviamente, senza dimenticare il genio dei fotoreporter italiani. Sei, infatti, i finalisti dal Belpaese: Fabio Bucciarelli, Luca Locatelli, Alessio Mamo (poi, secondo nella categoria “General News, foto singola” con: “Russian mother and her child at Al-Hol Camp”, che immortala una donna russa con in braccio il suo piccolo dagli occhi stanchi mentre è in fila per andare verso la clinica del campo profughi di Al-Hol, Siria), Nicolò Filippo Rosso, Lorenzo Tugnoli e Daniele Volpe.
Per la prima volta, nello spazio del cosiddetto Ballatoio del Palazzo, anche una decina tra le foto iconiche che hanno vinto il premio come “Foto dell’Anno” dal 1955 ad oggi. Un esempio? Quella di Charlie Cole che, grazie a un teleobiettivo da una stanza d’hotel, dette fama imperitura al “Tank man”, il “rivoltoso sconosciuto” che ostacolava pacificamente la marcia dei carri armati a Pechino, in piazza Tienanmen, al secondo giorno di una brutale repressione della protesta studentesca contro il governo cinese. Ma pure quella scattata nel giugno 1972 in Vietnam, dal 21enne Huynh Cong (“Nick”) Ut che ritrae dei bambini (tra cui una nuda) che scappano urlando lungo la Route 1 dopo lo sgancio di bombe al napalm.
Quest’anno, torna anche la sezione dedicata al Digital Storytelling, con una serie di video che raccontano gli eventi odierni più rilevanti. L’appuntamento capitolino con cui il Palazzo delle Esposizioni ha riaperto i battenti, pone l’accento sul fatto che il “World Press Photo 2020” si candida come il contest più accreditato per far comprendere a tutti l’enorme capacità narrativa delle immagini che hanno il fondamentale ruolo di “testimoni storici” del loro tempo e lo speciale tocco di restare nella memoria collettiva. Quest’anno, per favorire una maggior fruizione da parte del pubblico, l’esposizione durerà due settimane in più (rispetto al consueto mese). L’evento è ideato dalla World Press Photo Foundation di Amsterdam, promosso da Roma Capitale-Assessorato alla Crescita culturale e organizzato dall’Azienda Speciale Palaexpo, in collaborazione con 10b Photography. La World Press Photo Foundation è un’istituzione internazionale indipendente per il fotogiornalismo senza fini di lucro; 10b Photography, è suo partner ed è un centro polifunzionale dedicato alla cultura fotografica; l’Azienda Speciale Palaexpo, ancora una volta, si pone come un ponte fra gli enti per produrre arte e cultura contemporanea.

Info: www.palazzoesposizioni.it

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Cover 3D World Press Photo 2020

“18 luglio h.12:15 – World Press Photo 2020 a cura di World Press Photo Foundation

La nuova edizione del più famoso premio internazionale di Fotogiornalismo

Dal 1955, il concorso annuale World Press Photo rappresenta l’eccellenza del giornalismo visivo.

Il libro World Press Photo 2020 presenta i vincitori dell’ultima edizione, autori delle immagini sorprendenti e delle storie più avvincenti del 2019.

Selezionate tra migliaia di immagini realizzate da fotografi di centinaia di paesi, le foto vincitrici sono riunite in un appassionante documento che presenta il meglio del giornalismo visivo del 2019.

Suddivise per categorie, le fotografie raccontano la profondità e la complessità del lavoro fotogiornalistico, mettendo il lettore a diretto contatto con immagini potenti, commoventi e talvolta persino inquietanti, che sempre raccontano il nostro mondo.

La Giuria ha selezionato come Foto dell’anno la fotografia Straight Voice di Yasuyoshi Chiba: l’immagine mostra un giovane uomo, illuminato da cellulari, che recita una poesia di protesta mentre i dimostranti, durante un blackout a Khartoum in Sudan nel giugno del 2019, scandiscono slogan in nome della partecipazione civile.

Come Foto Storia dell’Anno è invece stata scelta Kho, the Genesis of a Revolt di Romain Laurendeau: la foto racconta il profondo disagio della gioventù algerina, che, sfidando l’autorità, ha ispirato il resto della popolazione a unirsi alla propria azione dando vita al più grande movimento di protesta manifestato da decenni in Algeria.

Il concorso consta di otto categorie e le immagini selezionate sono tutte incluse nel volume.

Destinato a tutti i fotografi e i fotoamatori, World Press Photo 2020 è un documento storico che permette di rivivere gli eventi cruciali del nostro tempo e insieme fonte di informazione, ispirazione e riflessione sul mondo contemporaneo.

Dopo World Press Photo 2018 e World Press Photo 2019, il terzo volume frutto della collaborazione tra Skira e World Press Photo Foundation.

Mostre in programma confermate tra giugno e dicembre a Roma (Palazzo delle Esposizioni), Gavoi, Lucca, Valle d’Aosta.

Da confermare a Torino, Bari, Napoli”. Lo rendono noto gli organizzatori.