Vanessa Jay Mulder e Quintessa Home, sounds good

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Vanessa Jay Mulder alla Quintessa
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Vanessa Jay Mulder alla Quintessa

E’ ancora il connubio Quintessa Home e Meta Promotion, a segnare le domeniche dei Castelli Romani. E’ la volta di Vanessa Jay Mulder ad illuminare l’ormai tradizionale Aperidinner firmato Quintessa. Abbiamo incontrato l’artista poliedrica, durante la sua esibizione sulle rive del Lago Albano. Ironica, divertente, brillante, talentuosa e bellissima. Questa è Vanessa Jay Mulder.

Vanessa, ci vuoi parlare dei tuoi esordi?

“Ho iniziato come ballerina dopo aver frequentato un’accademia in Olanda e ho cominciato molto presto ad esibirmi sui palchi. Dalla danza poi sono passata alla musica, guidata dalla passione. A casa mia infatti eravamo abituati al buon sound, ascoltavamo Martin Gaye, Diana Ross, e da lì ho cominciato ad esplorare e a creare il mio di sound”.

Sei olandese, da quanto sei in Italia e come ti trovi? Quali sono le differenze e le somiglianze tra questi due paesi?

“Sono in Italia da quasi 20 anni, mi sento per metà olandese, perché sono cresciuta lì, e per metà italiana perché quando sei da tanto tempo in un posto ne acquisisci le abitudini. Quando vado in Olanda mi accorgo di essere un po’ tanto italiana nelle piccole abitudini, soprattutto nelle preferenze per il cibo. In Italia ho appreso tante cose, il gusto e la qualità del cibo qui sono al top. Mi trovo molto bene, anche se noto cose che non funzionano. In Italia c’è un clima meraviglioso, in Olanda maggiore organizzazione e un’assistenza sociale molto capillare ed efficiente, cosa che invece in Italia manca”.

Come mai hai deciso di scegliere proprio l’Italia come tua seconda Patria?

“Sono venuta qui per lavoro, poi c’è stato l’amore, poi un figlio. L’amore poi è finito ma mi è rimasto un figlio meraviglioso”.

E perché hai scelto proprio di fare questo lavoro? Sognavi da piccola di diventare un artista o è una cosa che ti è capitata?

“Penso sia una specie di missione, quando ami qualcosa la fai al meglio. Ma è soprattutto una necessità, io mi sveglio e sento questa passione nell’anima e anche se spesso mi arrabbio con il sistema non mollo perché è una cosa più forte di me”.

Hai lavorato con Raf, comparendo anche nei suoi video musicali, che ricordo hai di lui?

“Con lui ho fatto il video di ‘Siamo soli’ negli anni ’90 e poi il tour televisivo di ‘Battito Animale’ e molti programmi meravigliosi come ‘Festivalbar’ e ‘Vota la voce’, che non esistono più. Con lui ho avuto un ottimo feeling, ha un modo di vivere la musica che mi corrisponde”.

Ti esibisci alla Quintessa, uno dei locali più gettonati dei Castelli Romani, cosa pensi di questo territorio così rinomato dell’hinterland romano?

“Purtroppo lo conosco pochissimo, ma mi riprometto di scoprirlo a fondo perché le premesse sono ottime: conosco infatti praticamente solo la Quintessa ed è un posto favoloso”.